Gaza: 1700 razzi, 650 morti

Le operazioni militari in corso a Gaza hanno visto finora oltre 1.700 razzi lanciati sul territorio israeliano a partire dal  12 giugno con una escalation il 30 del mese scorso e un nuovo picco il 7 luglio, con 80 razzi in un solo giorno. Come riporta un documento dell’ambasciata israeliana a Roma nei 26 giorni fino al 7 luglio, alla vigilia dell’inizio dell’operazione Barriera Protettiva , sono stati lanciati circa 300 razzi contro Israele. Fra l’8 e il 17 luglio, quando è iniziata l’operazione di terra nella Striscia, sono stati lanciati 1.497 razzi  per un totale di 1.700 dal 12 giugno. Di questi, si legge nel documento ripreso dall’agenzia Adnkronos, 301 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome ma 1.093 hanno colpito il territorio israeliano prendendo di mira villaggi e città come Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, Beersheva, Ashdod e Ashkelon.

E’ salito ieri a 620 il numero dei palestinesi rimasti uccisi nella Striscia di Gaza dall’avvio dell’operazione israeliana, notizia difficile da verificare resa nota tramite Twitter il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qedra, secondo il quale i feriti sono ormai almeno 3.752. Al-Qedra è un uomo di Hamas e come sempre non specifica il numero di miliziani palestinesi uccisi dal fuoco degli israeliani che finora lamentano la morte di 2 civili e 29 militari in buona parte caduti nella dura battaglia combattuta domenica e lunedì a Sajaya, sobborgo di Gaza City, dove un militare risulta disperso e prigioniero di Hamas. Si tratta del sergente Oron Shaul, della Brigata Golani che Hamas “libererà solo in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi “come ha detto il portavoce Mushir al-Masri.
A quanto sembra il sergente Oron Shaul- un soldato che si era già messo in mostra al punto di ricevere un encomio dal capo dello Stato Shimon Peres lo scorso maggio – si trovava a bordo di un cingolato trasporto truppe Bardeles rimasto bloccato da un guasto meccanico.

Secondo la ricostruzione dei media israeliani ripresa dall’agenzia Ansa il comandante ed un soldato erano allora balzati a terra per organizzare il recupero del mezzo e il traino fuori dalla zona di combattimento. Ma in quel preciso momento un razzo Rpg sparato da un edificio ha centrato il blindato, trasformandolo in una sfera di fuoco. Dentro erano rimasti imprigionati sette militari. L’episodio è stato ripreso da un drone israeliano. Non sembra che, mentre infuriava la battaglia, miliziani palestinesi abbiano potuto avvicinarsi al relitto in fiamme. Ma al termine della battaglia Hamas ha pubblicato alcuni documenti personali del caporale, sostenendo di averlo preso in custodia. I resti carbonizzati dell’equipaggio sono stati portati a Tel Aviv ed esaminati rilevando che tra i corpi manca quello del sergente Shaull.  A Gerusalemme molti credono che il militare suia in realtà morto nell’esplosione e Hamas reciti la commedia della sua cattura dopo essere entrata in possesso di alcuni effetti personali sul campo di battaglia.

Hamas ha  prodotto un filmato su YouTube in cui celebra “la cattura” di Shaul  mostrando però una carta di identità che riporta un nome leggermente diverso da quello del sergente ed una foto che risale ad almeno due anni fa. Nel frattempo la rete televisiva al-Arabya ha appreso che Israele si è rivolto alla Germania affinché i suoi servizi segreti (notoriamente molto ben inseriti in Medio Oriente) cerchino di appurare se Shaul è vivo e prigioniero.
Nonostante gli sforzi di mediazione non sembrano esserci margini per una tregua. Israele ha subito troppe perdite nei combattimenti e continua ad essere bersagliato da razzi: uno stop ora all’operazione Barriera Protettiva costituirebbe una chiara vittoria politica e militare di Hamas.

Nessun cessate-il-fuoco immediato nella Striscia di Gaza ha detto ieri il ministro della Giustizia israeliano, Tzipi Livni, sottolineando che prima di un’eventuale tregua il suo Paese intende comunque completare l’annientamento delle gallerie sotterranee utilizzate dai miliziani di Hamas per attaccare il territorio israeliano (già una cinquantina i tunnel demoliti).
Tra i raid effettuati ieri dagli israeliani figura un’incursione aerea sulla casa di Mohammed Deif, il capo del braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al Qassam. Secondo l’esercito israeliano nell’attacco sono morte almeno due persone ma non è chiaro se tra queste vi sia Deif, ricercato n.1 per gli israeliani. Deif è considerato l’ideatore della campagna di lanci di razzi contro il territorio israeliano, Tsahal ha tentato più volte di ucciderlo ma è probabile che dall’inizio di “Barriera Protettiva” si trivi nei rifugi sotterranei di Gaza che ospitano la dirigenza di Hamas.

Intanto l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i profughi, ha denunciato ancora una volta di aver trovato durante una ispezione numerosi razzi nascosti in una sua scuola a Gaza. Si tratta del secondo episodio del genere negli ultimi dieci giorni. L’Unrwa ha emesso in merito un’energica protesta verso i gruppi armati palestinesi responsabili.

Foto AP

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