Guerra in Iraq: le forze USA nel Golfo

Il primo attacco aereo statunitense ai militanti dello Stato Islamico è stato portato l’8 agosto 2014 da due F/A-18C Hornet, in forza allo Strike Fighter Squadron (VFA) 87 decollati USS George H.W. Bush (CVN-77). Assegnata al Carrier Strike Group 2 (CSG-2). La portaerei si trova a largo del Golfo Persico con una task force composta dall’unità d’assalto anfibio porta elicotteri USS Bataan (LHD-5), la nave da operazioni anfibie USS Gunston Hall (LSD-44), l’incrociatore lancia missili USS Philippine Sea (CG-58), i cacciatorpediniere USS Arleigh Burke (DDG-51), USS O’Kane (DDG-77) e USS Roosevelt (DDG-80), le navi ausiliarie USNS Big Horn (T-AO 198), USNS Joshua Humphreys (T-AO 188), USNS Laramie (T-AO 203), USNS Robert E. Peary (T-AKE 5), il pattuglitore USS Tempest (PC 2), la nave antimine Gladiator (MCM 11) e secondo i dati forniti dalla 5^ Flotta le navi da trasporto anfibio USS Mesa Verde (LPD-19) e USS Ponce (AFSB 15).

Dalla fine di agosto la USS George H.W. Bush, che dovrebbe rimanere in area di operazione per almeno nove-dieci mesi, sarà raggiunta dalla USS Carl Vinson (CVN-70), portaerei classe Nimitz in partenza dal porto di San Diego, California. La componente aerea fornita dal Carrier Wing 8 comprende 24 F/A-18E/F Super Hornet; 20 F/A-18C Hornet; 5 EA-6B Prowler EWF; 4 E2-C Hawkeye AEW; 2 C-2A Greyhound da trasporto e 12 elicotteri Sikorsky Seahawk (8 MH-60S e 4 MH-60R). Altri 6 MH-60R Seahawk sono imbarcati su altre tre unità, mentre più di 2.000 Marines della 22 Expeditionary Unit sono a bordo della USS Bataan insieme a 12 MV-22B Ospreys, 8 AV-8B Harrier, 4 elicotteri CH-53E Super Stallion, 3 elicotteri UH-1Y Venom e 4 elicotteri d’attacco AH-1W Super Cobra. In Kuwait l’US Army è presente con circa 10.000 uomini, mentre nella regione USAF può contare sui caccia A-10, F-15E, F-16 ed F-22, sui bombardieri B-1, gli aerei da sorveglianza E-3, E-8 e RC-135, i veicoli da supporto C-17, C-130, KC-10 e KC-135 e gli UAV MQ-1, MQ-9 e RQ-4.

Il presidente Usa, Barack Obama, ha assicurato che «le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq» e che questa non sarà una nuova guerra, ma ha anche ammesso che i tempi saranno lunghi e che gli USA andranno avanti finché sarà necessario. Il problema non sarà quindi risolto in poche settimane e non è stata pianificata una fine missione, ma i raid stanno avendo successo e l’Iraq non sarà un nuovo Vietnam.

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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