MBDA: cosa farà Finmeccanica del suo 25 per cento?

Puntuale come sempre, anche quest’anno si è svolta l’annuale conferenza stampa di MBDA in cui sono stati presentati i risultati finanziari registrati per il 2014. La presentazione fatta da Antonio Perfetti – a.d. di MBDA Italia e direttore vendite e sviluppo del gruppo – oltre a tracciare i risultati ottenuti non poteva non risentire delle incertezze che sembrano condizionare il futuro del 25% gestito dal gruppo italiano della società missilistica europea. Come noto, oltre al gruppo italiano, MBDA ha come azionisti la franco-tedesca Airbus Group e la britannica Bae Systems con il 37,5% ciascuna.

Perfetti ha ricordato che il gruppo nacque da un accordo internazionale del 2001, una collaborazione nata quando era evidente che nessun player europeo del settore missilistico aveva la capacità di sviluppare programmi da solo mentre adesso c’c’è l’incertezza sulla decisione di Finmeccanica se vendere o meno la sua partecipazione del 25% in considerazione della riduzione delle spese militari in Italia, aspetto che potrebbe mettere in difficoltà gli accordi assunti con francesi e britannici soprattutto se il nostro paese non acquisirà nuovi sistemi missilistici.

Da aggiungere poi che non si tratta di un timore basato sulla vendita o meno di determinati sistemi ma sul mantenimento delle capacità progettuali e di sviluppo fondamentali per la sopravvivenza del gruppo.

Non è stata data una risposta diretta alla domanda se Finmeccanica venderà o meno la sua quota ma si capisce che esiste una sorta di malessere quando a fronte della spesa totale militare italiana (5,5 miliardi di euro), la Difesa ha ridotto l’investimento nel settore missilistico al 2,8%. Al di sotto della media di molti paesi con cui ci confrontiamo e per risolvere il problema sarebbe necessario avere accesso a nuove risorse o risorse autofinanziate quando possibile.

Nella presentazione è stato evidenziato come la società abbia conseguito maggiori risultati di efficienza con un bilancio in lieve flessione da 2,8 a 2,4 miliardi di euro causato da tagli nei bilanci difesa domestici mentre gli ordini hanno visto una crescita da 4 miliardi a 4,1 (2,5 miliardi per l’export) e il portafogli ordini è aumentato da 10,8 a 12,6 miliardi.

Perfetti ha poi sottolineato come la sfida della globalizzazione imponga di identificare con chiarezza non soltanto le linee di supporto nell’ambito degli accordi governativi per supportare l’export ma anche di rispondere alle esigenze di localizzare presso i clienti esteri le competenze e le tecnologie individuando modelli di partnership.

Parlando del segmento italiano ha poi voluto spiegare quale sia la connessione tra sviluppo del prodotto, accesso all’export e uso delle risorse domestiche. L’Italia ha acquisito capacità tramite cooperazioni che hanno garantito equivalenza di accesso, parallela capacità di gestire le tecnologie associate con nessuna inibizione dei processi di licensing reciproco.

Il momento è critico perché il portafoglio domestico dell’Aspide, del Marte, del Teseo o di prodotti realizzati in collaborazione come FSAF, MEADS, Meteor, Storm Shadow è costituito da una generazione di missili che deve essere rinnovata anche per sostenere l’export italiano. Tra le eccellenze di MBDA Italia è stata evidenziata la capacità dello stabilimento di Fusaro di introdurre la tecnologia nota come stampa 3D che permette di realizzare da un modello digitale componenti solidi (additive manufacturing).

MBDA Italia è poi impegnata con la Polonia che ha espresso un requisito di difesa aerea molto evoluto cui l’azienda ha già risposto con una soluzione basata sull’Aster con una serie di accordi con le aziende locali.

Come soluzioni future una parte importante la ricopre il missile Marte (presentato anche al Dimdex 2014 in Qatar come componente di batterie costiere) che è stato definito come un sistema che “fisiologicamente” è in linea con gli investimenti fatti, un programma con forti capacità incrementali ma a basso rischio, versatile piattaforma multimissione con elevato contenuto tecnologico italiano e forti capacità di crescita.

In merito alla situazione del segmento italiano dell’MBDA, Perfetti ha sottolineato che la forza lavoro riguarda 1.200 unità cui sommare altre 800 nell’indotto e che non ci saranno ristrutturazioni.

Per quanto concerne il personale si è parlato di un’introduzione di sistema valutativo che dovrà tenere conto dell’esperienza e capacità acquisite per non perdere le conoscenze ma razionalizzarle.
Per la prima volta la conferenza stampa romana non ha visto la presenza dell’a.d. di MBDA, il francese Antoine Bouvier, trattenuto da altri impegni.

Federico CerrutiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.

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