Il comandante supremo della NATO "la spara grossa"

Daniel McAdams, consulente e politologo dell’Istituto Ron Paul, è intervenuto a gamba tesa sulle dichiarazioni rilasciate dal generale Philip Breedlove, comandante delle forze Nato in Europa, sulla situazione dell’Europa orientale. Secondo McAdams, le dichiarazioni del generale “hanno poco a che fare con la realtà” e sarebbero troppo “politicizzate”.

Il generale Breedlove, secondo McAdams, sfrutterebbe ogni occasione per raccontare “storie di terrore sull’invasione russa in Ucraina orientale”, nonostante non abbia finora presentato “alcuna prova oggettiva in merito all’aggressione russa in Ucraina orientale”.

Critiche e perplessità condivise da molti soprattutto perchè Breedlove a altri ufficiali superiori statunitensi (e britannici) del vertice NATO si sono espressi circa la crisi in Ucraina e la “minaccia” russa in termini che rispecchiano perfettamente la politica di Washington e Londra ma non certo quella della gran paerte dei membri europei dell’Alleanza.

Il giornale tedesco  Der Spiegel  ha pubblicato un articolo in cui si afferma che “persino l’intelligence USA è perplessa dalle dichiarazioni di Breedlove”.

Il 25 marzo scorso in un’ audizione davanti alla commissione parlamentare per la Difesa e le Forze Armate, il generale Christophe Gomart, capo dell’intelligence francese (DRM, Direction du Renseignement Militaire) ha messo in luce una non concorde visione tra i partners dell’Alleanza Atlantica in cui sostanzialmente quel che alla fine prevale è la linea dettata dagli USA.

“La vera difficoltà con la NATO”- ha detto Gomart (nella foto a sinistra) “è la preponderanza delle informazioni di provenienza americana, tanto che le notizie di fonte francese, più o meno, non vengono prese in considerazione”. Oltre a questa situazione, peraltro intuibile, Gomart ha aggiunto circa  la supposta  e più volte denunciata  “invasione russa” dell’Ucraina.

“La NATO aveva annunciato che i russi avrebbero invaso l’Ucraina mentre, in base alle informazioni della DRM, non c’era nessun elemento per sostenere questa ipotesi” ha dichiarato Gomart. “Avevamo constatato che i russi non avevano dispiegato né un comando né un sostegno logistico, specialmente ospedali da campo, che permettessero di prevedere un’invasione militare, e nemmeno che erano avanzate le unità di seconda schiera”.

Foto: Reuters, Eliseo Bertolsi e EMA

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