Il Califfo produce armi chimiche?

L’Isis sta perseguendo lo sviluppo di armi chimiche attraverso la realizzazione di una sezione dedicata alla ricerca e agli esperimenti con l’aiuto di scienziati siriani, iracheni e di altri Paesi della regione, hanno affermato funzionari dell’intelligence di Usa e Iraq citati in forma anonima dalla Ap.

Le fonti Usa hanno detto alla Ap di non credere che l’Isis abbia le capacità per sviluppare armi chimiche sofisticate, come il gas nervino, più utilizzabili per attacchi terroristici.  Ieri il Premier francese Manuel Valls ha detto davanti all’Assemblea nazionale che “non bisogna escludere niente…può esserci anche il rischio di armi chimiche e batteriologiche”.

Da diversi mesi si ritiene (specie in base a segnalazioni dei combattenti curdi) che l’Isis abbia utilizzato a più riprese gas mostarda in combattimenti in Iraq e in Siria, mentre a fine di ottobre il capo del dipartimento per la non proliferazione delle armi del ministero degli Esteri russo, Mikhail Ulianov, ha affermato che i jihadisti dell’Isis hanno preso possesso delle tecnologie per produrre armi chimiche.

“Sono stati già registrati diversi casi di uso di armi chimiche da parte dei miliziani dell’Isis sul territorio delle Siria e dell’Iraq”, ha detto Ulianov in un’intervista alla Tass a fine ottobre esprimendo rammarico per il fatto che il Consiglio di sicurezza Onu “non ha reagito in modo adeguato a questo fatti, principalmente a causa della posizione dei nostri partner occidentali”. A suo dire, la Russia ha “più volte e con insistenza” sollevato la questione della necessità di studiare una risposta e chiede che venga aperta un’indagine sull’uso di armi chimiche da parte dei combattenti dell’Isis.

In più occasioni il comando delle truppe curde irachene ha denunciato l’impiego di armi chimiche da parte dello Stato Islamico. In ottobre è stato denunciato l’impiego di colpi di mortaio contenenti iprite contro i militari curdi nel nord dell’Iraq. I campioni di sangue prelevati da 35 combattenti curdi ha dimostrato che sono stati oggetto di lancio di gas mostarda, ha riferito il ministero della Difesa di Erbil senza specificare l’effetto del gas sui combattenti.  I curdi sostengono che l’Isis ha usato 37 proiettili all’yprite da cui sarebbe uscito  “liquido e gas nero” durante i combattimenti a Makhmor e al Kwer.

I curdi hanno chiesto alla coalizione internazionale di fornire tutte le attrezzature necessarie per proteggerli dagli attacchi chimici. Negli anni scorsi emersero notizie in Siria di piccoli laboratori in cui milizie salafite siriane producevano “artigianalmente” aggressivi chimici.

Foto: AFP e Rudaw

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