Migliaia di talebani tra i “rifugiati” in Germania

Migliaia di ex combattenti talebani potrebbero essere entrati in Germania negli ultimi due anni con i flussi di oltre un milione di migranti e rifugiati. Lo ha riferito la rivista Der Spiegel citando fonti federali e precisando che l’Ufficio federale della migrazione e dei rifugiati (BAMF) ha informato i funzionari della sicurezza che migliaia di migranti si sono identificati come ex ribelli talebani durante le interviste per la domanda di asilo.

Der Spiegel ha aggiunto che almeno 70 uomini afgani sono stati indagati dalla Procura federale anche se non è chiaro se tutti erano sospettati di essere attivi militanti talebani. Sei sono stati incarcerati in detenzione investigativa e le udienze giudiziarie preliminari che coinvolgono parecchi altri dovranno iniziare la prossima settimana.

Nessun commento è stato rilasciato dal BAMF o da altri enti o ministeri federali ma la notizia non deve sorprendere. Nel 2015 i servizi segreti macedoni segnalarono che lungo la cosiddetta “rotta balcanica” si muovevano tra i migranti partiti dalla Turchia migliaia di jihadisti provenienti da Siria, Iraq, Afghanistan e altri Paesi.

Inoltre proprio molti richiedenti asilo afghani avevano dichiarato di non volersi adeguare alla vita in Germania dimostrandosi legati all’Islam radicale.

Nei mesi scorsi persino un ex ministro del governo talebano (1996-2001), Abdul Rauf Mohammed, ha cercato di chiedere asilo in Germania presentandosi sotto falso nome a bordo di un aereo proveniente dall’Arabia Saudita.

L’aspetto paradossale è che tra i talebani giunti in Germania vi potrebbero essere uomini che hanno combattuto il contingente tedesco ancora dislocato nel nord dell’Afghanistan.

Il governo del cancelliere Angela Merkel, sotto tiro per aver permesso l’accesso alla Germania a tanti immigrati e soprattutto dopo i diversi attacchi jihadisti effettuati dai migranti lo scorso anno, sta espellendo gruppi di afghani a cui è stata respinta la domanda d’asilo.

La Merkel, alla ricerca di un quarto mandato in elezioni del 24 settembre, ha difeso l’aumento delle espulsioni dicendo che tutti gli altri paesi dell’Unione europea hanno fatto lo stesso ma ha ammesso che circa il 55 per cento degli afghani ha ottenuto lo status di rifugiato in Germania, mentre al 45 per cento è stato rifiutato.

La presenza di così tanti talebani tra i “fuggitivi” (come vengoni chiamati in Germania) evidenzia ancora una volta gli stretti legami tra jihadisti, terrorismo e traffici di esseri umani verso l’Europa che tanti fautori dell’accoglienza tendono invece ad escludere a priori.

(con fonte Reuters)

Foto Milo

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