Dopo Barcellona ‘big data’ in campo per la sicurezza negli autonoleggi

ANSA – Non sono ancora noti i dettagli della ‘stretta di vite’ nei controlli sugli autonoleggi annunciati dal ministro della Difesa, anche perché la struttura in Italia è estremamente ‘polverizzata’, suddivisa com’è tra grandi, medie e piccole aziende. Nemmeno negli Stati Uniti e in Israele, Paesi storicamente attenti ai problemi del terrorismo, sono in atto in modo evidente – specifiche procedure che vadano oltre il controllo dei documenti, delle carte di credito e in qualche caso all’acquisizione di una fotografia del noleggiatore.

Ben diverso invece ciò che può avvenire nel back-office o, ancora meglio, dopo che i dati sono stati registrati. La guerra al terrorismo secondo gli esperti si combatterà sempre più attraverso i Big Data e il Cloud anche nel settore automotive, così da permettere di individuare tempestivamente (e perfino in modalità predittiva) delle anomalie nei comportamenti e negli spostamenti dei potenziali terroristi-noleggiatori.

“I Big Data – ha spiegato Ronen Horowitz, ex responsabile del settore IT della Israel Security Agency – sono la chiave nella lotta al terrorismo”. La gestione comune di enormi database con i dati di chi si sposta nei Paesi, di chi fa acquisti ‘sospetti’ (come le bombole di Gpl) e soprattutto di chi noleggia i furgoni sotto alle 3,5 tonnellate di peso, a quanto pare preferiti dai terroristi, secondo gli esperti è un passo fondamentale per fornire alle Autorità quelle notizie che possono stringere ulteriormente le maglie dei controlli.

attentato-rambla-carcellona-86157.660x368

Oggi, grazie alla geolocalizzazione satellitare dei veicoli, magari combinata con quella degli smartphone, è possibile avere a disposizione le cosiddette ‘Big Maps’. “Al momento attuale – ha spiegato all’ANSA Michael Bolle responsabile di Bosch per il settore del Cloud e dei Big Data – sono già disponibili le tecnologie per tracciare ogni veicolo che si muove o sta fermo in Europa, perfino misurando come funziona il suo motore, a che velocità sta procedendo e quanta CO2 viene emessa allo scarico”.

Secondo Bolle, “questi sistemi potrebbero essere usati, a livello generale, per creare Big Maps per evidenziare le aree con maggiore inquinamento veicolare e, in aggiunta, anche far pagare le tasse direttamente in base alla CO2 emessa”. Ma è evidente che, come oggi tutti rinunciano ad un po’ di privacy nei viaggi aerei e accettano lunghi e minuziosi controlli, è probabile che una strada per combattere efficacemente il terrorismo”.

Foto AFP

Login

Benvenuto! Accedi al tuo account

Ricordami Hai perso la password?

Lost Password

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy