La filiera italiana dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza: il rapporto Ambrosetti

Nella cornice della 44esima edizione del Forum di Cernobbio “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” sono stati presentati il 9 settembre i principali risultati della ricerca “La filiera italiana dell’Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza. Come creare sviluppo industriale, nuove competenze tecnologiche e crescita per il sistema-Paese”, realizzata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Leonardo.

Maria Chiara Carrozza, Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in qualità di portavoce dell’iniziativa, ha prima presentato le ragioni che rendono l’Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) strategico per il sistema-Paese. Tra queste si citano il ruolo fondamentale che il settore assolve in ambiti-chiave per il funzionamento e lo sviluppo di ogni sistema territoriale – ponendo le condizioni per la sua sicurezza, stabilità e crescita – e il contributo al progresso scientifico e alla ricerca di nuove tecnologie.

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“La filiera italiana dell’Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza può agire da piattaforma abilitante per creare sviluppo industriale, nuove competenze tecnologiche e crescita per il sistema-Paese” ha commentato la professoressa Carrozza.

I dati analizzati e presentati all’audience di Villa D’Este e alla presenza del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, dimostrano la portata, le dimensioni dell’impatto del settore sull’economia italiana e il contributo di Leonardo come catalizzatore e acceleratore dello sviluppo tecnologico e industriale per l’intero sistema-Paese. Con circa 29.000 occupati in Italia, ogni 100 addetti di Leonardo ne vengono attivati 260 nell’economia nazionale. Quest’ultimo dato, considerato insieme all’indotto di 4.000 imprese sul territorio italiano (di cui circa il 70% PMI), rende di fatto il settore AD&S secondo solo all’automotive in termini di dimensioni complessive. La sola Leonardo, con il proprio business, contribuisce a circa un quarto dell’export manifatturiero high-tech.

Lo studio, oltre a illustrare lo stato dell’arte del settore e a misurare il contributo di Leonardo al capitale territoriale (economico, sociale, ambientale e cognitivo) attraverso l’applicazione del modello dei “4 Capitali” di The European House – Ambrosetti, propone 9 indirizzi per poter valorizzare pienamente l’industria dell’AD&S in Italia e all’estero, rafforzarne la struttura e prepararla alle sfide che la attendono nei prossimi anni:

  1. Promozione di un ruolo proattivo dell’Italia nell’integrazione e collaborazione tra i sistemi europei dell’AD&S.
  2. Adozione di una visione strategica pluriennale di lungo termine degli investimenti pubblici nella Difesa e Sicurezza.
  3. Sostegno all’internazionalizzazione del settore AD&S.
  4. Identificazione e gestione strategica delle competenze tecnologiche prioritarie per la Difesa e Sicurezza.
  5. Adozione di logiche di fornitura “di servizio” nel settore AD&S.
  6. Integrazione, aggregazione delle competenze e creazione di massa critica della filiera AD&S italiana e relativo coordinamento.
  7. Open Innovation e Venture Capital come strumenti per stimolare l’innovazione tecnologica e sostenere gli investimenti.
  8. Attrazione dei talenti e creazione di nuove skill per il settore AD&S.
  9. Sensibilizzazione del sistema-Paese sui temi di cybersecurity.

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Le seguenti proposte sono elaborate partendo dal riconoscimento dell’importanza strategica del settore AD&S per l’economia nazionale. L’Italia è nel ristretto numero di Paesi che vantano un settore AD&S solido e di lunga tradizione che, con 13,5 miliardi di Euro di fatturato nel 2016, si posiziona tra i primi 10 al mondo. La filiera AD&S italiana è composta da grandi multinazionali, una fitta rete di piccole e medie imprese, centri di ricerca e poli universitari di eccellenza diffusi su tutto il territorio nazionale che costituiscono la caratteristica distintiva e la forza del settore. Il nostro Paese, inoltre, è quinto nell’area OCSE per spesa in R&S sul totale del valore aggiunto (21,9%).

La frammentarietà del comparto espone tuttavia l’Europa e l’Italia ad una posizione di debolezza nel confronto con gli Stati Uniti o con alcuni Paesi emergenti, sempre più competitivi.

Per mantenere le capacità e competenze costruite nel tempo, il Paese è chiamato quindi ad adottare una prospettiva oltre i confini nazionali, che può trovare un sostegno adeguato solo con la partecipazione a programmi multi-laterali di cooperazione, in particolare in ambito europeo (e.g. PESCO, Agenzia Europea per la Difesa, Agenzia Spaziale Europea).

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È necessario inoltre un costante e adeguato investimento, per alimentare le attività di ricerca e la cultura dell’innovazione.

In sintesi lo studio mette in luce come – al fine di massimizzare il contributo del settore AD&S allo sviluppo di nuove competenze e alla crescita del sistema-Paese – occorra: (i) adottare una visione e prospettiva di posizionamento strategico a lungo termine, che valorizzi l’industria nazionale dell’AD&S quale strumento a supporto della politica estera e delle relazioni diplomatiche, (ii) garantire un’adeguata presenza dell’Italia nei programmi di cooperazione e (iii) contribuire proattivamente all’identificazione di requisiti comuni per il procurement europeo.

Solo così si potrà innescare un processo di consolidamento dell’industria AD&S continentale, a cui il nostro Paese – con il contributo di Leonardo e delle altre aziende della filiera – deve partecipare con un ruolo-chiave, facendo leva sul solido bacino di competenze e tecnologie sviluppate e sul sostegno delle Istituzioni nazionali.

Leggi il rapporto completo in PDF

Vedi la relazione presentata a Cernobbio

Fonte: comunicato Ambrosetti

Foto G. Gaiani, Leonardo e Ambrosetti

 

 

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