L’Australia assegna un P-8 Poseidon alla missione IMSC nel Golfo Persico

La Royal Australian Air Force (RAAF) ha rischierato sulla base aerea di Muharraq, in Bahrein, un Boeing P-8A Poseidon, pattugliatore marittimo in forza al No. 92 Wing di Edinburgh AFB (nella foto sotto).

La decisione è stata presa a sostegno delle operazioni per la sicurezza marittima nel Golfo Persico condotte dalla Coalizione a guida USA attivata dopo gli incidenti registrati la scorsa estate nello stretto di Hormuz. Insieme a Stati Uniti, Arabia Saudita, Bahrein e Regno Unito, l’Australia è membro dell’International Maritime Security Construct (IMSC), l’organismo che mira a salvaguardare la libertà di navigazione e garantire il passaggio sicuro delle attività marittime nel Golfo; la coalizione, con sede in Bahrain, gode inoltre del sostegno di Israele, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Pakistan e Qatar.

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L’arrivo in Medio Oriente del P-8A della RAAF è in linea con gli impegni presi nei mesi scorsi dal governo australiano.

Il velivolo lavorerà a fianco dei partner che operano nel Golfo per tutto il mese di novembre ed eseguirà attività di pattugliamento marittimo avanzato e sorveglianza; terminata la missione, verrà sostituito da una fregata di classe Anzac che da gennaio del prossimo anno rimarrà a disposizione della Coalizione per sei mesi.

Il P-8 è un velivolo multiruolo nato dal programma Multimission Maritime Aircraft (detto anche MMA) avviato negli anni novanta dall’U.S. Navy.  Destinato a sostituire i vetusti Lockheed P-3 Orion, è stato progettato intorno alla cellula del Boeing 737 per svolgere missioni di interdizione, ricerca e soccorso, intelligence, sorveglianza, ricognizione e acquisizione di bersagli.

Il Poseidon è equipaggiato con un radar multifunzione  di superficie Raytheon AN/APY-10 , una suite AN/ALQ-240 per le misure di sostegno elettronico (ESM), un  sistema avanzato signal-intelligence (SIGINT) e un Advanced Airborne Sensor (AAS) radar system, apparato che svolge diversi compiti chiave in ambiente marittimo e costiero, rileva  nelle zone designate ed in modo  automatico obiettivi in movimento ed attività umane e fornisce immagini ad alta risoluzione di aree di superficie a grande distanza, catturate sia di giorno che di notte  e in condizioni meteorologiche avverse.

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Spinto da due motori CFM56-7B27A turbofans con potenza unitaria di 121 kN, il P-8 vola ad una quota di servizio di 12.496 metri e raggiunge la velocità massima di 907 km/h con una velocità di crociera di 815 km/h e l’autonomia è di 8.300 chilometri.

Il velivolo garantisce un raggio di combattimento di 1.200 nmi (2.222 km) ed un tempo di stazionamento nella zona di competenza di 4 ore.  Attualmente schierano i P-8A la US Navy (108 esemplari) e la RAAF australiana (12 ordinati, 8 già in servizio) ma il velivolo è stato ordinato anche da Regno Unito (9) e Norvegia (5), mentre la Marina Militare indiana utilizza la variante P-8I (22 macchine). Tra i clienti del P-8 ci sono la Corea del Sud è la Nuova Zelanda, che ne hanno ordinato 4 esemplari ciascuno nel luglio 2018 ma hanno mostrato interesse al velivolo anche Canada, Italia, Malesia, Turchia e Arabia Saudita. (IT Log Defence)

Foto RAAF

 

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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