Bombe da 50 e 100 chili per i nuovi UAV/UCAV russi

I droni da ricognizione e attacco russi riceveranno una serie di nuove munizioni aeree di piccole dimensioni da 50 a 100 kg; lo ha annunciato Boris Obnosov, Direttore generale della Tactical Missile Weapons Corporation (KTRV) alla stampa russa. Secondo Obnosov, i nuovi armamenti saranno inclusi nell’arsenale degli UAV della compagnia Sukhoi e del gruppo Kronstadt.

Entrambe le società infatti stanno sviluppando veicoli pesanti che saranno in grado di effettuare attacchi aerei quali gli S-70 Okhotnik, Altius-U, Orion, etc: una serie di UAV russi che potranno ingaggiare una vasta gamma di obiettivi con l’impiego di munizioni di piccole dimensioni specificatamente studiate per questa categoria di velivoli.

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“Il problema è rilevante – ha dichiarato Obnosov – gli sviluppatori stanno cercando di ridurre sia le caratteristiche complessive che il peso dei sistemi d’arma per questi aeromobili e visto lo sviluppo di questa nuova classe di UAV è ovvio che gli armamenti della categoria da 50 a 100 kg saranno estremamente richiesti.”

“La miniaturizzazione delle armi per l’aeronautica in generale e per gli UAV in particolare – ha spiegato poi Dmitry Dyakonov, capo progettista del Moscow Aviation Institute – è una tendenza globale. Se parliamo di conflitti a bassa intensità e operazioni antiterroristiche di solito non c’è un bisogno estremo di usare bombe da mezza tonnellata, specialmente da un veicolo aereo senza pilota.”

Ricordiamo che l’Okhotnik è un UCAV da 20 tonnellate caratterizzato da un design tuttala, privo di coda e derive e dotato di una presa d’aria dorsale; questo UCAV sfrutta una notevole capacità stealth dettata dall’uso di materiali compositi e da uno speciale rivestimento radar assorbente sviluppati durante la realizzazione del caccia di quinta generazione Su-57. In relazione agli elementi di intelligenza artificiale e autonomia l’Okhotnik è stato definito dai suoi costruttori come il prototipo del primo velivolo russo di sesta generazione anche se, come avevamo correttamente ipotizzato a suo tempo, è molto probabile che il suo utilizzo possa avvenire anche nel ruolo di gregario assieme al caccia Sukhoi Su-57 e il recente volo congiunto sembra confermare sempre di più quest’ipotesi.

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Il drone da ricognizione a lungo raggio Altius-U, considerato a tutti gli effetti l’omologo dello statunitense MQ-9 Reaper, è stato invece presentato per la prima volta attraverso un modello sperimentale in occasione del forum russo Army-2015. Secondo le dichiarazioni rese dal costruttore, l’Altius-U ha un peso di tre tonnellate, un’apertura alare di 28,5 metri ed è in grado di trasportare fino a 2 tonnellate di carico bellico a 10.000 km di distanza e ad una quota massima di 12.000 metri.

Foto: Ministero Difesa Russo e Pravda

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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