Quasi annullata l’esercitazione NATO Defender Europe
Come era prevedibile ormai da tempo, in risposta all’attuale epidemia del virus COVID-19 e alle recenti indicazioni del Segretario alla Difesa, il Comando delle Forze USA in Europa (USAREUR) ha annunciato sostanziali modifiche in termini di dimensioni e portata alla grande esercitazione Defender-Europe 2020 che doveva svilupparsi soprattutto in Europa Orientale (Germania, Polonia e Repubbliche Baltiche) tra aprile e maggio e dalla quale l’Italia aveva già annunciato il ritiro.
“Dal 13 marzo, tutti i movimenti di personale e attrezzature dagli Stati Uniti verso l’Europa sono cessati. La salute, la sicurezza e la prontezza dei nostri militari, civili e familiari è la nostra principale preoccupazione” si legge nel comunicato dell’USAREUR.
Completamente annullate le esercitazioni collaterali a Defender Europe, quali Dynamic Front, la Joint Warfighting Assessment, la Saber Strike e la Swift Response.
Il Combat Team della Brigata corazzata già schierata in Europa condurrà attività di tiro e addestramento con gli alleati come previsto dall’esercitazione Allied Spirit ma le forze statunitensi già arrivate in Europa per altre esercitazioni torneranno negli Stati Uniti.
“Da gennaio, l’Us Army ha dispiegato circa 6.000 soldati dagli Stati Uniti in Europa, spostando circa 9.000 veicoli e pezzi di equipaggiamento dalle scorte preposte dell’esercito e circa 3.000 pezzi di equipaggiamento via mare dagli Stati Uniti.
E, in coordinamento con alleati e partner, ha anche completato il movimento di soldati e attrezzature da più porti verso le aree di addestramento in Germania e Polonia” si legge ancora nel comunicato dell’USAREUR.
Di fatto Defender Europe, che doveva portare in Europa 20 mila militari statunitensi con 13 mila mezzi ed equipaggiamenti, è stata annullata a causa del Coronavirus. Paradossalmente, l’esercitazione che avrebbe dovuto mostrare i muscoli di USA e NATO alla Russia con il più massiccio rischieramento in Europa di forze americane degli ultimi 25 anni, è stata sconfitta da “un’arma biologica” cinese.
Foto US DoD
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