Collaudi serrati e nuove implementazioni per il Sukhoi Su-57

I test di Stato del caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 sono entrati nella fase finale come ha annunciato il vice primo ministro Yuri Borisov in un’intervista ad Interfax. Secondo Borisov, il Su-57 è costantemente sottoposto a «numerosi test rigorosi» tanto da aver accumulato oltre 3.500 voli in cui ha praticamente soddisfatto quasi tutti i requisiti delle specifiche tecnico-tattiche stabilite dai vertici militari della VKS.

Sono in corso dei lavori specifici per dotare il velivolo di nuove armi a lungo raggio (quasi certamente anche il missile aria-aria R-37M) e di una nuova centralina elettrica.

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Come precedentemente riportato, al momento sono dieci i prototipi del Su-57 alle prese coi programmi di collaudo presso i due istituti sperimentali del Flight Research Institute LII “M.M. Gromov” di Zhukovsky e del 929° GLITz (Gosudarstvennyj Letno-Ispitatel’nyj Tzentr o Centro di volo prove e collaudo) sito nella base aerea di Akhtubinsk – Vladimirovka, senza tralasciare il fatto che il Su-57 è reduce da due distinte missioni operative nel teatro bellico siriano.

Per quanto riguarda le consegne in serie dei primi esemplari alle Forze Aerospaziali russe, Borisov ha spiegato che il primissimo lotto di 2 caccia verrà consegnato entro l’anno in corso. Il primo esemplare che doveva essere consegnato a fine dicembre dello scorso anno è stato coinvolto in un incidente durante un volo di collaudo che ne ha causato la distruzione.

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A collaudi ultimati si programmerà di incrementare anno dopo anno il numero di esemplari da consegnare fino a concludere, entro il 2028, la fornitura dei 76 caccia ordinati nel maggio dello scorso anno.

Non ultimo, rileva Borisov, i primi caccia destinati alla VKS saranno ancora dotati del motore turbofan Lyulka AL-41F1, ovvero il propulsore che equipaggia i Su-35 “Flanker-E” che sebbene estremamente dotati per velivoli avanzati di generazione “4++” (come il Su-35 per l’appunto) non si possono certo definire allo stato dell’arte per il particolare profilo di un caccia di quinta generazione come il Su-57.

Tuttavia, nel periodo compreso tra il 2023 e il 2025 si prevede di consegnare ai reparti di volo il Su-57 col nuovissimo motore Saturn AF-41F3 noto come “Izdeliye 30” (o progetto 30) realizzato dalla United Engine Corporation (UEC) i cui test di volo sono iniziati a dicembre 2017.

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Altre novità sul velivolo emerse recentemente da fonti del complesso militare-industriale citate da Izvestia indicano che tutti i sistemi idraulici del velivolo saranno sostituiti in futuro da sistemi elettrici al fine di aumentarne ulteriormente la stealthness e la sua manovrabilità, oltre a semplificare la manutenzione e renderlo più resistente ad eventuali attacchi nemici.

Il primo volo del prototipo del Su-57 dotato dei nuovi sistemi elettrici dovrebbe aver luogo a metà del 2022 e richiederà una numerosa serie di test a terra e in volo non inferiore ai due anni, specialmente per quanto riguarda la compatibilità elettromagnetica delle nuove apparecchiature e la loro resistenza a tutti i possibili fenomeni climatici, meteorologici e fisici a cui potrebbe essere sottoposto.

D’alltronde come indicato dalla fonte, il passaggio ai comandi completamente elettrici sebbene produca innegabili vantaggi è comunque tecnicamente impegnativo per gli ingegneri della Sukhoi e richiederà il tempo necessario per lo sviluppo in totale sicurezza.

La seconda notizia invece, riguarda invece un contestuale lavoro sperimentale per l’uso del Su-57 in modalità UCAV (senza pilota). Una fonte del Ministero della Difesa ha svelato infatti all’agenzia RIA Novosti che un prototipo di Su-57 sta testando una modalità senza pilota comandata da terra, precisando tuttavia che il pilota è ovviamente presente nella cabina di pilotaggio pronto a intervenire in caso di emergenza sui comandi di volo ma a tutti gli effetti ne controlla semplicemente il funzionamento di tutti gli apparati. Non è da escludere che si possa trattare di una sperimentazione base per un futuro velivolo di sesta generazione.

Foto Sukhoi

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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