Boko Haram fa strage in Niger

Il gruppo militante islamista ha condotto attacchi nella regione intorno al lago Ciad dal 2009, provocando la fuga di circa 250.000 persone, secondo i dati delle Nazioni Unite. L’ultimo attacco ha preso di mira il villaggio di Toumour, a 20 chilometri dal confine con la Nigeria, ha reso noto il governo di Niamey.

Dei 28 morti, “10 sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco, 14 sono stati bruciati e 4 annegati mentre un centinaio di persone sono state ferite”, ha detto il portavoce del governo Abdourahamane Zakaria, dichiarando un periodo di lutto nazionale di 72 ore.

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Né il governo né una dichiarazione delle Nazioni Unite hanno nominato gli autori, ma il governatore di Diffa, Issa Lemine, ha detto che Boko Haram è il responsabile dell’atto criminale.

L’Agence France-Presse (AFP) ha riferito che il gruppo ha rivendicato l’attacco in un video di tre minuti inviato all’agenzia.

L’insurrezione di Boko Haram è iniziata nel nord-est della Nigeria con la violenza che si è diffusa spesso nel vicino Ciad, Niger e Camerun più a sud.

La strage a Toumour è tra le le più gravi che il Niger abbia subito per mano dei militanti, ha detto Lemine. Anche l’Unhcr, Agenzia Onu per i Rifugiati, ha condannato l’attacco a Toumour, durato quattro ore e sferrato a partire dalle ore 19 del 12 dicembre. Secondo fonti locali, gli aggressori hanno distrutto quasi due terzi delle case, incendiato e raso al suolo il mercato cittadino, e ucciso oltre un migliaio di capi di bestiame.

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In seguito all’attacco, la maggior parte della popolazione si è rifugiata nelle campagne e alcuni hanno fatto ritorno in città solo nelle ore diurne. Toumour, a 14 chilometri dal confine con la Nigeria, accoglie 20.000 rifugiati nigeriani, 8.300 sfollati interni, e 3.600 persone di ritorno che necessitano ancora di assistenza umanitaria. Ieri mattina, il personale dell’Unhcr e i partner hanno riferito che persone erano in fuga da Toumour in direzione di Diffa, una città distante circa 100 chilometri che accoglie 46.000 rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e persone di ritorno.

In Niger sono presenti da anni forze militari occidentali a supporto della Sicurezza e dell’addestramento delle forze locali: statunitensi, francesi, tedeschi e  un centinaio di militari italiani basati all’aeroporto di Niamey.

 

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