MiG procede nello sviluppo del caccia leggero LMFS

Il produttore di aerei da combattimento russo MiG ha sofferto negli ultimi due decenni un netto oscuramento dovuto al successo commerciale dei velivoli Sukhoi attraverso l’ampia rappresentanza della famiglia dei Flanker e le innovazioni del caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 e dell’UCAV S-70 “Okhotnik”.

Dopo il lavoro di ricerca e sviluppo sul futuro intercettore MiG-41/PAK-DP teso alla sostituzione dei MiG-31BM, come abbiamo più volte accennato su Analisi Difesa, esiste un altro progetto a cui starebbero lavorando gli ingegneri della MiG.

All’inizio dello scorso mese infatti, il CEO di Rostech Sergei Chemezov ha confermato che la società era stata incaricata dello sviluppo di una piattaforma da combattimento (opportunamente convertibile in drone) monomotore di quinta generazione così come correttamente anticipato lo scorso anno da Analisi Difesa.

L’intenzione sembrerebbe quella di sostituire i caccia multiruolo MiG-29  e Mig 35 in dotazione ad aeronautica e aviazione navale ma è più facilmente ipotizzabile che si voglia procedere alla realizzazione di una tipologia di caccia più leggero, monomotore di dimensioni e costi d’acquisto contenuti (cosiddetta categoria “Low”, ben diversa da quella rappresentata dalla famiglia dei Flanker definita appunto “High”) da offrire ai paesi esteri.

Questo sviluppo attualmente finanziato da Rostec (sollevando MiG da un impegno finanziario poco compatibile con gli scarsi introiti degli ultimi dieci anni determinati dalle vendite dei MiG-29K/KUB/M2 a India, Egitto e Algeria), è stato avviato nel 2015 con il progetto LMFS (Liogkiy Mnogofunktsionalniy Frontovoi Samolyet – Aereo di prima linea leggero multiruolo), che secondo alcuni analisti venne ideato alla luce del programma statunitense JSF che diede i natali all’F-35 e al fine di capitalizzare il lavoro originale svolto sul prototipo MiG 1.44 di quinta generazione prima che fosse cassato in favore dal PAK-FA/Su-57 di Sukhoi.

Si ricorda in particolare la ricerca svolta dall’ufficio di progettazione Mikoyan per “assorbire” le onde radar grazie ad un innovativo quanto sperimentale plasma elettromagnetico che si sarebbe generato tutt’intorno alla cella.

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Come anticipato più volte sul nostro canale Telegram attraverso elaborazioni grafiche o modellini attualmente alle prese coi test alla galleria del vento dell’Istituto Centrale di Aeroidrodinamica (TsAGI) “N.E. Zhukovsky”, il MiG-LMFS prevede un layout chiaramente derivato dal MiG-1.44: una grande ala delta con ali anteriori canard vicino al bordo d’attacco dell’ala, doppio impennaggio verticale, timoni di coda orizzontali raccordati all’ala nell’ampia spaziatura tra il propulsore e gli impennaggi stessi.

Con un peso al decollo di circa 15 tonnellate e una dimensione pressoché simile al MiG-35 (15,5 metri di lunghezza e con un’apertura alari di circa 11,5 metri), il MiG-LMFS potrà trasportare fino a 5 tonnellate di carico da combattimento incluso i futuri missili a medio raggio K-77M che ad ogni modo saranno ospitati in una o due stive interne al fine di aumentare la stealthness.

Previsto inoltre secondo le recenti informazioni trapelate dalla Russia l’installazione di un cannone GSh-301 da 30 mm, mentre per quel che riguarda il propulsore si discute dell’adozione di  un motore di spinta da 11 tonnellate basato sul motore RD-33MK-35 utilizzato dal MiG-35 o addirittura del futuro “Izdeliye 30” realizzato dalla Saturn NPO per il Su-57 attualmente in fase di test e in grado di erogare fino a 18 tonnellate di spinta in postcombustione.

Il MiG-LMFS sarà in grado di coprire fino a 4.000 chilometri ad una velocità massima di 2500 km/h e secondo fonti russe sarebbero già stati stanziati tra l’altro quattro miliardi di rubli per i lavori preliminari del progetto.

Paradossalmente gli Emirati Arabi Uniti potrebbero trarre vantaggio da tale programma poiché nel febbraio 2017, come ricordato da Analisi Difesa, i due paesi hanno firmato un accordo per costruire un velivolo monomotore di quinta generazione nei prossimi 10 anni.

Lo sviluppo del caccia stealth multiruolo LMFS consentirà a Mig di puntare a conquistare quote del mercato che emergerà con la sostituzione dei caccia della categoria del MiG-29, F-16 e  Saab JAS 39 Gripen.

Già alla fine del periodo sovietico Mosca aveva deciso di eliminare i caccia monomotore presenti nella propria flotta aerea (da qui l’immediata radiazione di MiG-23, MiG-27 e Su-17) e per questo è probabile che lo sviluppo dell’LMFS sia dovuto non tanto al ritorno di fiamma verso questa categoria di velivoli, considerando che nell’Aeronautica russa (VKS) il monopolio è interamente in mano ai caccia Sukhoi Su-27/30/35, quanto piuttosto al fatto che ci si è resi conto di non essere stati più in grado di offrire alternative economiche a quei paesi che da tempo hanno chiedono caccia leggeri dotati di un solo propulsore.

Non dimentichiamo a titolo d’esempio le recenti affermazioni dei vertici militari vietnamiti alla ricerca di un moderno sostituto del MiG-21 che ben incarnava questa particolare categoria.

Resta adesso da vedere quali saranno i tempi di sviluppo del nuovo MiG, perché è chiaro che aspettare altri 10 anni per la produzione dell’LMFS potrebbe significare perdere potenziali futuri clienti e inficiare le possibilità di affermazione di un progetto che al momento non sembra avere nemmeno spiragli di commesse in patria.

Foto MiG

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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