Vita più lunga per il motore dell’addestratore russo Yak-130

La United Engine Corporation (UEC) ha comunicato che attraverso l’applicazione di nuovi materiali e l’utilizzo di moderne tecnologie è stata notevolmente aumentata la vita utile del motore AI-222-25 in uso all’addestratore militare avanzato Yakovlev Yak-130; addirittura – cita il produttore russo – quadruplicata rispetto all’inizio della sua produzione in serie.

Ricordiamo infatti che lo sviluppo del motore è iniziato presso la Ivchenko-Progress di Zaporozhye, in Ucraina, nel 1999, con il coinvolgimento della locale Motor Sich e della russa Salyut. Nel 2015, un anno dopo l’inizio della crisi russo-ucraina il costruttore russo Saljut ha iniziato a produrre AI-222-25 senza alcun coinvolgimento ucraino e con l’adozione di parti e componenti “made in Russia”.

L’innalzamento del livello qualitativo del propulsore consentirà di mantenere la prontezza al volo degli Yak-130 con intervalli decisamente più estesi tra una riparazione e l’altra con una conseguente riduzione dei costi finali, inclusi quelli della manodopera per la sua manutenzione.

«Questo motore è affidabile e molto richiesto sia in Russia che all’estero – ha affermato Anatoly Serdyukov, direttore industriale di Rostec State Corporation – al momento ad esempio tra il Ministero della Difesa [russo] e i clienti stranieri ci sono oltre 400 unità di questo propulsore inserite nei contratti di vendita degli Yak-130. Nonostante ciò stiamo lavorando per migliorare ulteriormente l’efficienza e l’affidabilità di questo motore al fine di procedere ad una sua radicale modernizzazione che porterà ad un aumento considerevole delle prestazioni e che coinvolgerà non soltanto i nuovi motori in produzione ma anche quelli già operativi attraverso una specifica operazione di retrofit»

Alexei Gromov capo del complesso produttivo di Salyut ha detto che  questa questa nuova implementazione del motore «è stata confermata dai test al banco, pertanto le modifiche alla documentazione operativa dei motori sono in fase di approvazione da parte del Ministero della Difesa russo ed al più presto si prevede di portarle alle condizione operative.»

Rispetto ai motori della sua classe, l’AI-222-25 da 2.500 kg di spinta al decollo presenta numerosi vantaggi: il basso peso specifico del motore fornisce al velivolo un elevato rapporto spinta/peso, il basso consumo specifico consente di risparmiare notevolmente carburante e aumentare notevolmente la distanza di un volo senza scalo, le caratteristiche tecniche della centrale elettrica consentono inoltre di utilizzare lo Yak-130 non solo per l’addestramento ma anche per missioni di combattimento considerando inoltre che si tratta di un propulsore dotato di un sistema di controllo e monitoraggio automatico digitale elettronico (FADEC).

Foto UEC

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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