RWM Italia: l’audizione dell’ad Fabio Sgarzi alla Commissione Difesa della Camera

 

 

Analisi Difesa continua a tenere alta l’attenzione sull’export armamenti e sulla grave crisi in atto tra Roma e potenze arabe quali Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti generata dallo stop decretato dal ministero degli Esteri italiano all’export di ordigni prodotti in Sardegna da RWM Italia per i velivoli da combattimento.

Pubblichiamo il testo dell’audizione tenuta il 29 luglio da Fabio Sgarzi, amministratore delegato di RWM Italia, alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati.

Buon pomeriggio a tutti, ringrazio il Presidente Rizzo e i membri di questa Commissione per l’opportunità che ci è concessa di contribuire all’attività di indagine conoscitiva della Camera dei Deputati, presentando a Voi l’azienda che dirigo da oltre 10 anni, la RWM Italia.

 

RWM Italia SpA: una realtà da conoscere

Negli ultimi anni molto è stato detto e scritto su RWM Italia.  Non sempre in modo corretto. Ma chi è e cosa fa RWM Italia?  Permettetemi di presentarVi chi siamo.

RWM Italia fa parte del Gruppo tedesco Rheinmetall AG.  È un Gruppo diversificato, con una forte presenza internazionale nei cinque continenti, che ha raggiunto nel 2020 un fatturato complessivo di 5.8 miliardi di Euro, di cui circa il 60% pari a 3.7 miliardi, nel settore della Difesa e il restante nel settore dell’Automotive.

Le capacità tecnologiche e produttive del Gruppo per la Difesa spaziano dai mezzi corazzati, carri armati, elettronica, difesa aerea, sistemi d’arma e munizioni e danno lavoro a circa 23.000 persone.

In Italia, gli stabilimenti del Gruppo, per l’automotive a Livorno e Lanciano, e per la difesa a Roma, con Rheinmetall Italia, e a Ghedi (BS) e Domusnovas in Sardegna con RWM Italia, occupano oltre 1.000 lavoratori.

RWM Italia nasce a fine 2010 a seguito dell’acquisizione del Ramo Difesa della SEI Esplosivi, una storica azienda italiana del settore, operativa fino dalla metà degli anni 30.

Nei quasi 11 anni di vita, grazie al costante impegno finanziario del Gruppo e al successo sul mercato internazionale, l’azienda ha visto crescere il proprio fatturato dai 21 milioni del 2011 fino agli oltre 140 del 2020.  La strategia del Gruppo è sempre stata di sostenere la crescita di RWM Italia, reinvestendo sempre gli utili in nuove tecnologie e impianti per oltre 70 milioni di Euro fino a oggi.

Nel 2011 In RWM Italia eravamo 120, oggi siamo 340, di cui il 60% presso lo Stabilimento di Domusnovas; l‘età media del personale è 40 anni, di fatto bassa per la tipologia si settore.

Non è senza una punta di orgoglio che sottolineo quanto sia eccezionale il risultato raggiunto dall’azienda in 10 anni: in un periodo di tempo relativamente breve abbiamo moltiplicato per 7 il fatturato e per 3 il personale.

 

 

Gli impianti e le tecnologie di RWM Italia e la loro strategicità per il Paese

Desidero ora darvi alcuni dettagli degli impianti e delle tecnologie di cui RWM Italia dispone presso i propri stabilimenti a cui siete già stati introdotti dal video di alcuni minuti fa.

A Ghedi uno staff di circa 25 ingegneri e tecnici è attivo nella progettazione meccanica, nell’elettronica, nella sensoristica subacquea, nello sviluppo di firmware software classificato fino al livello di Segreto NATO.

L’unità produttiva di Ghedi si avvale di 8 tra centri di lavoro e torni con meno di tre anni di vita per la produzione dei componenti dei nostri sistemi, raggiungendo elevati indici di efficienza e qualità.  Ad essa si affianca una linea di assemblaggio e test altamente specializzata nella produzione dei congegni elettronici dei nostri sistemi per la difesa subacquea e loro accessori.

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Lo Stabilimento di Domusnovas è unico nel suo genere.

Un centinaio di fabbricati ospitano le diverse linee di produzione, i depositi, gli uffici e un campo prove dedicato al test di materiali esplodenti fino a un massimo di 10 kg.

Costruito tra il 1972 e il 1974 per produrre con circa 25 persone esplosivi civili, a partire dal 2000 lo Stabilimento ha iniziato una progressiva trasformazione e importante espansione, fino a produrre, dal 2011, con l’ingresso di RWM Italia, esclusivamente prodotti per la Difesa.

Oggi lo Stabilimento si sviluppa su un’area complessiva di circa 80 ettari, all’interno di una proprietà di oltre 200.

L’80% dei reparti e degli impianti di produzione ha un’età media di 10 anni e il restante 20% è stato completamente rinnovato.  Questo fa di Domusnovas uno stabilimento particolarmente moderno, caratteristica molto rara quando si parla di realtà industriali nel settore dei materiali esplodenti.

Lo stabilimento RWM Italia di Domusnovas è il più grande stabilimento privato in Italia del settore, con una capacità di stoccaggio di 655 tonnellate di materiale esplodente.

A Domusnovas sono operativi:

  • Una linea di produzione dedicata alla fabbricazione di corpi bomba d’aereo di varie tipologie e dimensioni
  • Un impianto per il caricamento per fusione con esplosivi tradizionali (quali il TNT e il Composition B) e insensibili (quali le formulazioni americane di tipo IMX), adatto per la produzione di munizioni di grande calibro (es. 155mm) per l’esercito, bombe d’aereo, cariche da demolizione e teste in guerra tradizionali per missili e siluri;
  • Una serie di presse utilizzate per comprimere varie tipologie di esplosivo in booster di taglia e forma diverse che spaziano da piccolissime cariche di rinforzo da meno di un grammo fino a cariche da demolizione da 500 g.
  • Una linea di produzione e caricamento di esplosivo insensibile di tipo PBX cast-cured, basato su un mixer della capacità di 800kg di esplosivo per volta, per il caricamento con esplosivi moderni e sicuri di bombe d’aereo, cariche da demolizione, e teste in guerra per missili e siluri.
  • Un campo prove per i test all’aperto dove è possibile detonare materiali esplodenti fino a 10 kg.

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Dopo 4 anni di lavori e circa 45 milioni di Euro di investimento, una nuova linea di produzione e caricamento di esplosivo insensibile di tipo PBX cast-cured, basato su un mixer della capacità di 2.700 kg di esplosivo per volta, rispetto agli 800 kg già attiva, è pronta a entrare in funzione entro l’anno. Questo rende lo stabilimento di Domusnovas il più grande per capacità produttiva in tutta Europa.

Si è investito molto anche in nuovi processi produttivi. Fra questi la tecnologia per il caricamento di munizioni da 155mm con esplosivo insensibile IMX dalla US Army. Il nostro costo per l’operazione è stato di oltre due milioni di Euro. Oltre ad avere impianti all’avanguardia, l’azienda investe regolarmente per creare l’eccellenza nelle competenze.

Un training center interno è dedicato a creare e a mantenere competenze preziose in un settore tecnologico così particolare che vede pochissimi attori a livello mondiale.

 

I prodotti principali e il loro valore strategico

Oltre alle bombe d’aereo, l’azienda progetta e fabbrica molti altri sistemi di rilevanza strategica per la Difesa.

Fino dai primi anni ’80, l’azienda è attiva nella progettazione e produzione di sistemi per la Marina Militare destinati alla difesa subacquea, quali mine marine ad influenza, sistemi di contro-minamento subacqueo e prodotti per Forze Speciali.

Sono sistemi complessi di elevato valore strategico e tattico, che richiedono un costante sforzo nella ricerca e sviluppo.  Per contro, si parla di produzioni di poche unità, solitamente molto customizzate al fine di soddisfare le esigenze operative dell’utilizzatore.

Progettazione e produzione sono completamente “in house”, anche per via del livello di classifica di sicurezza delle componenti chiave.

Nel settore delle bombe d’aereo, RWM Italia produce un’ampia gamma di corpi bomba, quali la serie General Purpose Mk80 (dalla M81 da 250lb alla Mk84 da 2.000 lb) e bombe di penetrazione come la BLU109.

Meritano particolare menzione:

  • il corpo bomba Paveway IV, prodotto su licenza della società americana Raytheon e che è l’armamento chiave della Royal Air Force inglese
  • il corpo bomba di nuova generazione Mk82-EP, dalle prestazioni innovative, sviluppato per le Forze Armate francesi, già in uso presso di loro, e, inoltre, scelto l’anno scorso anche dal Ministero della Difesa tedesco

I corpi bomba sono interamente prodotti da noi a garanzia della qualità del prodotto e della sua sicurezza.

Produrre e vendere corpi bomba non è cosa banale.

Prima di poter essere utilizzate, le bombe devono essere integrate con il velivolo dalla Design Authority dello stesso, oltre che essere autorizzate all’uso dalla Forza Armata.

I programmi di integrazione sono complessi, della durata di alcuni anni e molto costosi (fino a decine di milioni di Euro).

Grazie a uno sforzo notevole, durato anni, oggi le bombe italiane prodotte da RWM Italia sono integrate e autorizzate all’uso su tutte le piattaforme di origine europea (Tornado, Eurofighter, Rafale, Mirage e Gripen) e statunitense (F-15, F-16, F-18, F.35…).

In proposito siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto nel 2020 quando tutte le tipologie di corpi bomba prodotti dalla RWM Italia e in uso presso l’Aeronautica Militare sono stati integrati con la piattaforma di nuova generazione F-35 Joint Strike Fighter.  L’operazione ha visto noi e l’Aeronautica Militare lavorare fianco a fianco delle autorità americane per circa 4 anni. Il tutto è stato interamente finanziato da RWM Italia e ha permesso di reimpiegare la maggior parte dei corpi bomba dell’AM prodotti nei decenni passati, generando un cospicuo risparmio di decine di milioni di Euro per la Forza Armata.

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Le capacità ingegneristiche e produttive di cui vi ho dato una breve descrizione poco fa sono regolarmente messe al servizio anche delle maggiori società della Difesa nazionali ed estere per la progettazione e produzione delle componenti esplosive dei loro sistemi.  In questo ambito siamo un partner importante di LEONARDO per cui produciamo, ad esempio, le teste in guerra per il siluro pesante Black Shark, le cariche per le munizioni guidate Vulcano e con cui stiamo ora collaborando per lo sviluppo della nuova testa in guerra del missile Teseo II per la Marina Militare Italiana.

RWM Italia non solo continua a investire nel proprio tradizionale segmento di business, ma ha in corso un importante progetto di diversificazione del proprio parco prodotti; una strategia pienamente condivisa e sostenuta dal Gruppo.

Stiamo, per esempio, investendo in ricerca tecnologica nel caricamento di munizioni di grande calibro per l’esercito.  Insieme al Gruppo stiamo sviluppando di munizioni di nuova generazione incluse quelle per il nuovo MGCS (Main Ground Combat System) europeo.

È, inoltre, alla fase conclusiva la trattativa tra RWM Italia e la società israeliana UVision per il co-sviluppo e la co-produzione in Italia, per l’intero mercato europeo, di varie tipologie di Loitering Munitions.  Questo prodotto di nuova generazione è oggi uno dei più richiesti dalle Forze Armate di tutti i Paesi, per via dell’elevato potenziale tattico.  Siamo sicuri che tale collaborazione posizionerà RWM Italia in brevissimo tempo in un altro settore di eccellenza, contribuendo a rafforzare le capacità nazionali nel settore della Difesa.

 

La posizione di RWM Italia nel mercato internazionale

Il business di RWM Italia si regge naturalmente ed essenzialmente sull’esportazione, come per il resto del comparto.

Nel 2020, il fatturato verso il Ministero della Difesa è stato inferiore al milione di Euro, lo 0,7% del totale.  Il totale degli ordini diretti e indiretti (anche tramite altre società copocommessa come LEONARDO) con l’Amministrazione della Difesa è oggi di circa 3 milioni di Euro, che rappresenta solo l’1% del totale del portafoglio attivo, cioè escludendo i 325 milioni di Euro dei contratti, le cui licenze sono state revocate.

Nel settore delle mine marine ad influenza e delle cariche di controminamento l’azienda è leader del mercato.  Se si escludono Stati Uniti, Cina e Russia, le società nel mondo attive nel settore si contano sulle dita di una mano.  Sono una ventina i Paesi che hanno in uso i nostri sistemi.  L’interesse per questi prodotti sta aumentando, soprattutto in alcune regioni del mondo, dove certe minacce sono più sentite.

Per rimanere al vertice in questo settore, sono, comunque, necessari progetti finanziati di ricerca e sviluppo, analogamente a quanto succede per siluri e missili.  Essi sono possibili solo se sostenuti dalla nostra Marina Militare o da Marine Militari estere.

Il mercato delle bombe d’aereo è, invece, molto differente.

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I nostri Clienti principali sono quegli End User dove la qualità e la sicurezza del prodotto hanno priorità sulla pura componente del prezzo.  Molti Paesi europei come Francia, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Germania, Svezia e Polonia, solo per citarne i principali, hanno la RWM Italia quale fornitore principale di questo tipo di armamento.

Ci scontriamo regolarmente in modo agguerrito contro ditte statunitensi, brasiliane, spagnole, francesi, israeliane.  Va detto che in tale contesto le revoca delle licenze di gennaio 2021 verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ha pesantemente danneggiato la credibilità dell’azienda, soprattutto nei mercati più interessanti, come quelli del Medio Oriente.

Tipicamente, dalle società produttrici di velivoli da combattimento quali BAE SYSTEMS, SAAB, LOCKHEED MARTIN, DASSAULT, il Cliente acquisisce insieme a nuovi aerei una prima fornitura dell’armamento di bordo, incluse le bombe. Questa prima fornitura è la premessa per future vendite.

In Italia, purtroppo, si tende molto a separare l’arma dalla munizione, per favorire apparentemente l’esportazione di chi produce piattaforme, che vengono presentate come oggetti “neutri”, così da ridurre il rischio che il dibattito politico impedisca la conclusione delle trattative.

Ritengo che questo sia un errore.  È evidente che nessuno compra un’arma, senza sapere se e da chi domani potrà comprarne la munizione.

L’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo che possiede le capacità nazionali di produrre sistemi d’arma e piattaforme, oltre che munizioni.  Una stretta e sinergica collaborazione tra queste due componenti non può che favorire la diffusione dei prodotti italiani nel mondo, in particolare delle nostre primarie ditte nazionali quali LEONARDO e FINCANTIERI.

 

Alcune considerazioni

È evidente che il costo per mantenere all’avanguardia gli impianti e continuare a sviluppare le tecnologie di cui disponiamo sono notevoli.

Inoltre, se il mantenimento e la crescita delle competenze è una sfida per ogni azienda che opera nel settore della Difesa, questo è ancor più vero per noi, che operiamo in un settore tecnologico così particolare, fatti di pochissime imprese al mondo.

 

Per operare e crescere, è essenziale, per noi come per qualunque impresa, avere una prospettiva certa, per quanto possibile, che si concretizzi in progetti di sviluppo e contratti di forniture pluriennali.

Ma questa continuità, nel settore Difesa a differenza degli altri settori, può essere assicurata solo dallo Stato tramite commesse nazionali o il consenso e il sostegno all’esportazione.  Tertium non datur.

La sospensione nel 2019 e la successiva revoca a gennaio di quest’anno delle licenze di esportazione per bombe d’aereo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, di cui ben sapete, hanno interrotto l’esecuzione di contratti pluriennali.

Lo Stato, dunque, ha fatto venir meno quella continuità di cui parlavo sopra, come elemento necessario per tutte le aziende del settore della Difesa.

C’è chi ha voluto ridurre il problema al rischio di impresa, quasi che i contratti acquisiti fossero il frutto di scelte azzardate, quando, invece, la RWM Italia si è ovviamente mossa in un perimetro vincolato, così come definito e autorizzato dallo Stato.  Che, però, a un certo punto,

ha cambiato posizione, colpendo RWM Italia, e solamente RWM Italia, i suoi lavoratori e il territorio del Sulcis e dell’Iglesiente dove si trova lo Stabilimento di Domusnovas.

Grazie ad una riorganizzazione interna e a contratti di intermediazione inter-gruppo siamo riusciti ad attutire il colpo.  Tuttavia, le soluzioni trovate sono a tempo.  Siamo ancora ben lontani dall’aver ritrovato quella continuità di medio lungo periodo necessaria.

Come avete sentito, abbiamo accelerato il processo di diversificazione nell’ambito delle nostre competenze, abbiamo moltiplicato i nostri sforzi commerciali, ma vi assicuro che la perdita di credibilità sul mercato internazionale causata dalla revoca delle licenze ci indebolisce molto.

In tale contesto ritengo che lo Stato possa, anzi debba, fare di più.

 

Conclusioni

Mi auguro di essere riuscito a darvi una visione sufficientemente esaustiva di RWM Italia e di quanto essa contribuisce in modo fondamentale a rendere l’Italia tecnologicamente e produttivamente indipendente da altri Paesi.

Al di là della proprietà, siamo un’azienda radicata in Italia e fatta da italiani, che continua a mantenere a livelli di eccellenza tecnologie e competenze, guardando sempre avanti, nell’interesse del comparto.

Per concludere, sono profondamente convinto – e ci è stato anche riconosciuto in altre occasioni in queste sedi – che la RWM Italia sia un’azienda strategica, un pilastro per la Difesa del Paese e, quindi, un elemento chiave anche nelle relazioni geopolitiche legate alle tecnologie per la Difesa; per questo penso che sia compito nostro, come manager, e Vostro, di decisori politici, quello di tutelare  e valorizzare realtà uniche come la nostra, evitando – e questo spetta esclusivamente a Voi – che il dibattito pubblico in tema di industria e Difesa, certo legittimo, si faccia miope, arrivando a decisioni rovinose per aziende come la nostra, i suoi lavoratori, il territorio e per l’intero sistema Paese.

Concludo ringraziando il Presidente Rizzo e la Commissione per l’attenzione e l’opportunità concessami oggi e rimango a Vostra diposizione per le domande.

Guarda il video dell’Audizione

 

 

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