Cessione OTO/WASS: le audizioni dei CEO di Leonardo e Rheinmetall Italia

 

 

Audizioni ieri alla Camera dei Deputati sulla cessione dei rami d’azienda ex Oto Melara ed ex WASS da parte di Leonardo che vede interessate con offerte di acquisto Fincantieri e il consorzio franco-tedesco KNDS.

Davanti alle commissioni congiunte Difesa e Attività Produttive sono stati auditi l’ad di Leonardo Alessandro Profumo e l’ad di Rheinmetall Italia Alessandro Ercolani.

Per la cessione siamo giunti a “una parte importante del processo, perché abbiamo richiesto ai due soggetti che hanno manifestato un primo interesse di confermare con un’offerta non vincolante, un aggiornamento della valutazione di descrivere dettagliatamente la strategia, ed una proposta di collaborazione industriale” ha dichiarato Alessandro Profumo.

“Come vogliamo valutare potenzialmente queste offerte? Prima di tutto – spiega Profumo – valutando la componente strategica delle stesse”, poi si tratta “di capire quali sono le aree di eccellenza e la proprietà intellettuale che verrà mantenuta e sviluppata in Italia”, e “di capire come sarà l’evoluzione delle potenzialità di mercato, anche con riferimento alle possibili capacità di esportazione della componente terrestre, che oggi è oggettivamente molto limitata, ed è un elemento fondamentale per costruire occupazione nel medio lungo termine”.

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Per Leonardo è poi “chiaramente importante capire quali sono le opportunità di coinvolgimento negli altri grandi programmi europei”, come quello per il carrarmato europeo del futuro. E bisognerà, indica ancora Profumo, “capire quali sono i rapporti con la nostra componente di elettronica per la difesa.
“Queste sono le componenti strategiche fondamentali, da ultimo – ha aggiunto l’a.d. di Leonardo – ci sarà la componente economica che comunque ha una sua significativa rilevanza perché ricordo a tutti che siamo una società quotata e quindi il codice civile ci impone di fare alcune valutazioni che inevitabilmente ci devono essere”.

“Il ragionamento è capire come essere sicuri che le attività abbiano una sostenibilità di lungo termine a stare sul mercato e a mantenere l’occupazione, che è la nostra preoccupazione” ha aggiunto Profumo. “Per noi la parte più preoccupante è il terrestre. Vediamo che non abbiamo una grande forza e nel tempo, se non ci inseriamo in una partnership forte, l’area si indebolirà e non saremo sostenibili sul mercato. Non abbiamo risorse infinite e dobbiamo fare delle scelte di allocazione delle risorse”.

Rispondendo alle domande dei parlamentari Profumo ha detto che “non c’è nessuna lite con Fincantieri. Nonostante gli ennemila interventi sui giornali, noi siamo stati sempre zitti. C’è una volontà di cooperazione e con Fincantieri collaboriamo benissimo” aggiungendo riguardo alla vendita di OTO/Wass che “il criterio della nazionalità non è il criterio unico per scegliere” e che i tempi della vendita dei sistemi di difesa “dovranno essere veloci” dal momento che “una eventuale non concretizzazione potrebbe portare a perdere un’opportunità che io giudico interessante per il Paese”.

Infine, sull’ipotesi che l’operazione di vendita possa prevedere uno spacchettamento l’ad del gruppo è netto: questo “ad oggi non lo abbiamo preso in considerazione, penso che sia comunque non sensato spacchettare OTO Melara”

Profumo non ha però escluso la cessione ad acquirenti diversi dei due rami d’azienda. “Se del caso possono avere destinazioni diverse l’underwater (cioè WASS – NdR) e OTO Melara perché comunque sono due business relativamente diversi” ha detto l’ad.

Per Alessandro Ercolani, amministratore delegato di Rheinmetall Italia “Oto-Melara e Wass, la componente terrestre e la componente navale, costituiscono un patrimonio storico, sono aziende storiche che hanno un indiscusso valore tecnico e tecnologico.

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Chiaramente non solo hanno una valenza industriale e sociale, ma hanno una valenza anche territoriale che per l’Italia, con sistema frammentato di piccole e medie imprese, ha un valore importantissimo. Il loro futuro va in primo luogo inquadrato quindi in uno scenario geopolitico, politico, militare e industriale.

La tematica di Oto-Melara rappresenta un’opportunità unica di realizzare un’iniziativa strategica di Sistema-Paese, disegnando una collaborazione di lungo termine. E chiaramente in questo, sicuramente, Rheinmetall, essendo la più grande azienda europea terrestre, avendo una grandissima base italiana e delle grandissime competenze, essendo comunque nel Main batte tank ed essendo l’unica azienda europea oggi ad avere un Infantry fighting vehicle moderno ed efficace, si candida chiaramente a sostenere l’industria italiana”. “Siamo sicuramente disponibili – ha specificato Ercolani – a valutare un discorso di cooperazione, come avevamo fatto già a gennaio scorso, quando anticipammo l’interesse di sviluppare una crescita di Oto-Melara in campo terrestre”.

 

A questo link il video alle audizioni di Profumo ed Ercolani completo di domande e risposte

Qui sotto il testo dell’’intervento di Alessandro Ercolani

 

Prospettive industriali per gli stabilimenti di Oto Melara

Introduzione

Buon pomeriggio a tutti, ringrazio il Presidente On. Rizzo, la Presidente On. Nardi e tutti gli On. Commissari per questa opportunità di illustrare alla Camera dei Deputati la visione di Rheinmetall Italia SpA sulle prospettive di crescita industriale degli stabilimenti Oto Melara che rappresentano, di fatto, il cuore pulsante di tutto il settore nazionale della difesa terrestre.

Prima di entrare nel vivo dell’argomento previsto in questa audizione, permettetemi di esprimere i nostri più sentiti ringraziamenti:

  1. Alla IV° Commissione Difesa ed alla X° Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo per il loro grande e costante supporto ai programmi italiani, perseguito sempre con spirito costruttivo e analitico, impegno che ha consentito di ridurre le distanze spesso presenti tra il mondo dell’industria della difesa ed i cittadini
  2. A tutte le donne e gli uomini delle nostre istituzioni, delle Forze Armate e di Pubblica Sicurezza, che incessantemente proseguono nell’aiuto alla popolazione in questa gravissima crisi sanitaria del COVID-19.

 

Rheinmetall AG e Rheinmetall Italia SpA – status generale

  Dati principali

Prima di affrontare l’oggetto della presente audizione, desidererei cogliere l’occasione per presentare brevemente la realtà industriale del Gruppo Rheinmetall AG e di Rheinmetall Italia SpA.

Rheinmetall Italia è un’azienda italiana, di diritto italiano, che appartiene al Gruppo multinazionale Rheinmetall AG, presente in tutto il mondo e leader nel settore della mobilità militare, dell’automotive e dell’elettronica per la difesa. Il Gruppo Rheinmetall AG impiega circa 25.000 persone con un fatturato di circa 7 Miliardi ed è tra le aziende della difesa al mondo che negli ultimi 5 anni ha creato maggiore valore nel mercato dei capitali.

Nel nostro paese, Rheinmetall è presente con 6 stabilimenti industriali attivi nel campo automotive e della difesa impiegando complessivamente circa 2000 persone.

In tale contesto, si articola Rheinmetall Italia SpA, fondata nel 1952, con i suoi prodotti venduti in oltre 80 paesi, leader mondiale nello sviluppo di capacità di Difesa Aerea, nel settore spaziale nonché di diverse categorie di radar in configurazione duale, con uno stabilimento industriale di oltre 80k mq, ubicato a Roma e con un portafoglio ordini di fine anno che si attesta intorno al 1B€.

A tutto oggi, abbiamo decine e decine di posizione aperte con numerose assunzioni già finalizzate che si inquadrano in un ambizioso progetto di crescita industriale e sociale – su tale ultimo punto, evidenziamo altresì come siano stati attivati contatti, nell’ottica sistema-paese, dedicati con il MiSE volti a valutare la potenziale assunzione del personale metalmeccanico specializzato colpito dalle recenti crisi aziendali – Vicenda GKN e Whirpool. Ci piace pensare al Sistema-Paese, non come un sistema astratto ma proprio come un meccanismo reale in cui si creano sinergie tra lo stato e l’industria per traguardi ed interessi comuni del paese e per il paese.

In aggiunta alla componente tecnologica Rheinmetall Italia con una forte dimensione transnazionale, rappresenta la potenziale porta di ingresso ed il ponte di collegamento industriale con la Germania. In tale ambito, vediamo ampi spazi per avviare iniziative rivolte alla condivisione di tecnologie di eccellenza del Gruppo che va dalla veicolistica corazzata cingolata (carri Leopard, Lynx e futuro Carro Armato Europeo, etc) all’elettronica per la difesa con, nella nostra visione, importantissime opportunità di collaborazione industriale con gli altri primari attori nazionali da svilupparsi in una dimensione pienamente europea. Questo è un principio cardine per questa audizione, cioè la crescita del settore italiano della difesa in una dimensione europea come condizione necessaria alla creazione di piani sostenibili e a lungo termine, cioè quelli che permettono all’industria di crescere e crescere bene.

 

Stabilimenti Oto Melara – scenario strategico ed industriale

Venendo all’oggetto della presente audizione, è doveroso sottolineare come, nella nostra visione, gli stabilimenti di Oto Melara e WASS, sia per la componente terreste sia per la componente navale, costituiscono un patrimonio storico del nostro paese, assetti strategici nazionali imprescindibili di natura industriale e sociale, ad altissima tecnologia, che il mondo ci invidia e che, pertanto, devono rimanere “sovrani” e radicati sul territorio nazionale.

Nella nostra visione, il loro futuro va, in primo luogo, inquadrato nello scenario geopolitico ed industriale che, a tutto oggi, sta vivendo il nostro paese. Si parla infatti molto spesso di Acquisizioni e mai di piani industriali. Una acquisizione è un effetto, una conseguenza e non è la causa. La causa invece è la creazione di un piano industriale che porta ad una possibile acquisizione e che non può prescindere da una attenta analisi degli scenari internazionali. (Modello abitazione)

Ci piaceva fare alcune riflessioni insieme:

A livello globale, si registrano crescenti tensioni al confine Ucraina/Russia, in Bosnia – Erzegovina, nel Nord Africa (Libia, Tunisia), in Medio Oriente (Iran, Libano), la “postura” degli USA con riguardo alla loro futura “proiezione” internazionale, gli scenari post – Brexit, la sempre più forte competitività della China e India. Russia e Turchia, le recenti direttrici dello “Strategic Compass UE”, rendono non più rinviabile un deciso passo in avanti dell’UE per una effettiva difesa comune che abbracci la dimensione politica, militare ed industriale.

In una prospettiva politico – militare e come noto, l’Italia, con grande lungimiranza, ha da tempo costituito partenariati strategici con il mondo USA e UK in campo aeronautico (in primis Programmi Eurofighter Typhoon, F-35 e futuro TEMPEST) e con la Francia in campo marittimo e spaziale. Usiamo spesso la metafora del tavolo a 3 gambe per la ricerca di una stabilità o che spesso si chiama multilateralismo. Noi abbiamo bisogno quindi di una terza gamba. Nel settore terrestre, la ricerca di un partner strategico, a tutto oggi mancante, potrebbe individuarsi nella Germania e nella sua industria della difesa che, storicamente, ha sempre avuto eccellenti collaborazioni con il nostro paese – dai carri sino all’attuale collaborazione nel settore dei sottomarini.

In campo industriale e tecnologico, siamo convinti che il settore UE della difesa abbia la stessa conformazione del settore automotive ma con 15 anni di ritardo. Se vogliamo avere chiavi di lettura sul nostro futuro della Difesa tra 15 anni dobbiamo guardare cosa succede oggi nell’automotive. I crescenti costi di sviluppo dei futuri sistemi per fare fronte alle sfide tecnologiche dei nuovi requisiti operativi delle Forze Armate, le scelte politiche della Commissione UE dirette ad incoraggiare una sempre maggiore cooperazione tecnologica tra le industrie europee per il tramite di dedicati programmi di ricerca adeguatamente finanziati – in primis, il European Defence Fund – EDF 2021/2027 con un budget pari a circa 7 miliardi – insieme alla sempre maggiore rilevanza e cogenza della normativa ESG – Environmental, Social and Corporate Governance –  ci portano verso un mondo che sarà popolato da un nuovo panorama industriale, con nuovi attori e nuove forme di energia (idrogeno propulsioni diverse per veicoli terrestri, navali o aeronautici,  nuovi materiali, emissioni ridotte). Cosi come sta avvenendo nel mondo dalla automobile – vicenda Stellantis in primis – nessuna industria della difesa la mondo potrà permettersi tali investimenti se non attraverso aggregazioni, consolidamenti, cooperazioni, partenariati e fusioni. Ripeto, nessuna industria della difesa la mondo potrà permettersi tali investimenti se non attraverso aggregazioni, consolidamenti, cooperazioni, partenariati e fusioni. In Europa, non potranno esserci più di 4/5 Aziende a coprire tutti i domini dell’A&D.

A livello nazionale, è noto come, a tutto oggi, il comparto industriale della difesa terrestre si presenta con attori di indiscussa eccellenza ma in un quadro altamente frammentato e tecnologicamente non pienamente all’avanguardia. Tali caratteristiche hanno fatto sì che il nostro paese, in campo terrestre, abbia avuto un ruolo limitrofo e di marginale coinvolgimento nei grandi programmi internazionali ed UE – contrariamente a quanto avvenuto in campo aeronautico e navale.

Quanto premesso, ci consente pertanto di affermare come la tematica relativa al futuro degli stabilimenti Oto Melara rappresenti un’opportunità unica di realizzare una iniziativa strategica di “Sistema Paese”, disegnando una collaborazione di lungo termine come la Germania e con la sua industria della difesa terrestre per antonomasia rappresentata da Rheinmetall, entità con solide ed antiche basi industriali in Italia, che sta realizzando rilevanti investimenti ad alta tecnologia di lungo termine sul territorio nazionale.

Consentitemi di illustrare brevemente nel prosieguo alcune macro caratteristiche di tale prospettiva che, a nostro avviso, consentirà all’Italia di rinforzare considerevolmente il suo ruolo di primissimo piano nell’attuale fase di costruzione dell’Industria della Difesa UE.

  

Stabilimenti Oto Melara – prospettive di collaborazione industriale bilaterale Italia – Germania nel settore terrestre e navale

Come è noto, gli stabilimenti di Oto Melara e WASS rappresentato la punta di diamante dell’industria nazionale in campo terrestre e di armamento navale – sia per componente veicoli cingolati sia per la parte armamenti navali di superfice e under water.”.

Nei prossimi anni, tali stabilimenti saranno chiamati, nel settore terrestre, a soddisfare il requisito operativo dell’EI volto alla sostituzione del veicolo cingolato leggero AIFV “Dardo”, assetto che si accinge a raggiungere la fine della vita operativa, con un programma di acquisizione circa 400/600 nuovi veicoli che dovranno entrare in servizio al momento, a partire dal 2026/2027. Per tale programma, il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa 2021/2023 prevede che la Difesa Italiana si doti di soluzioni che “massimizzino i ritorni a livello industriale, occupazionale ed in termini di Know How tecnologico nazionale” che si estrinsechi in “progettualità in un contesto multinazionale basato su alleanze tra solide realtà europee che già collaborano con le aziende italiane” stanziando, in tale prima fase, una dotazione finanziaria pari circa 2 miliardi di €.

In aggiunta, sempre per la parte terrestre, Oto Melara sarà, a breve, chiamata a raccogliere la sfida del futuro MBT – Main Battle Tank Europeo –  che il sopra menzionato DPP indica come “capacità di cui l’Esercito ha necessità di dotarsi orientativamente a partire dal 2035 e la cui realizzazione è conseguenziale e strettamente correlata al nuovo programma per il carro leggero AIFV”. Dopo averne individuato “la traiettoria di sviluppo”, il DPP vede nel MBT la necessità di un “approccio internazionale “per “rafforzare la cooperazione strategica ed industriale con i paesi Alleati e partner posizionando la nazione quale contributore e beneficiario dei futuri sviluppi nel segmento capacitivo dei mezzi corazzati e pesanti elevandone le capacità industriali”. Di tale assetto, la Difesa prevede, ad oggi, di acquisirne circa 400 unità in sostituzione del carro Ariete.

In campo navale, Oto Melara e WASS saranno chiamate a perpetuare, nella loro tradizione, l’eccellenza in uno scenario globale che richiederà aggregazioni e collaborazioni internazionali.

Per il Sistema Paese, le sfide che attende gli stabilimenti di Oto Melara nel breve, medio e nel lungo termine sono, permettetemi di usare tale termine, di dimensioni “titaniche”, a livello industriale, tecnologico ed occupazionale.

Il Gruppo Rheinmetall, insieme alla sua base industriale nazionale, è una entità a vocazione principalmente terrestre e, come precedentemente illustrato nella audizione svoltasi presso la IV Commissione Difesa del 13 gennaio us, vede nei programmi volti al rinnovamento delle flotte corazzate cingolate dell’EI sopra descritti una rilevantissima opportunità di rinforzare ulteriormente il partenariato strategico ed industriale tra Italia e Germania.

A livello industriale, vediamo il futuro degli stabilimenti Oto Melara come base imprescindibile per la creazione di un nuovo polo di eccellenza nazionale, funzionale al consolidamento del settore terrestre italiano. Proprio negli stabilimenti di Oto Melara vediamo l’epicentro dell’attività industriale terrestre fungendo da “aggregatore” per gli altri attori nazionali così da raggiungere quella dimensione “internazionale ed europea” necessaria ad affrontare le imminenti sfide.

Nella nostra visione ed in conformità al DPP, il punto di partenza di tale aggregazione strategica va individuato nel programma di sostituzione, da realizzare in tempi brevi, del veicolo AIFV Dardo, sfruttando la moderna ed esistente piattaforma leggera cingolata di Rheinmetall “Lynx” – assetto di riferimento della categoria, recentemente selezionato dalle Forze Armate Ungheresi e con ottime prospettive di successo in tutta Europa, negli USA e Australia (che a breve annuncerà l’avvio del programma). A livello militare, tale soluzione comporterebbe innumerevoli vantaggi in termini di interoperabilità tra Forze Armate –come noto, su tale tematica, sono in corso solide interazioni con l’Esercito, SMD e SGD/DNA.

Il passo immediatamente successivo – conformemente a quanto stabilito dal DPP va individuato Programma MBT Europeo, da realizzarsi sulla base delle capacità che verranno acquisite con il programma AIFV, che consentirà al nostro paese di rinforzare ulteriormente il proprio posizionamento mondiale e Europeo.

Questo nuovo centro di eccellenza,  nazionale e sovrano, è destinato non solo a soddisfare i requisiti operativi delle nostre Forze Armate ma anche a perseguire opportunità di export verso paese amici ed alleati.

Venendo brevemente alla componente navale ed elettronica degli stabilimenti Oto Melara e WASS, è noto come le principali industrie della Difesa italiane, stiano guardando alla propria crescita nel mercato Germania che rappresenta il punto di ingresso per nuovi mercati e per programmi Europei dove l’Italia non avrebbe accesso.

Allora in questa dimensione, Otomelara e Wass non sono solo un’opportunità del settore terrestre ma la grandissima opportunità per il nostro paese di valorizzare tutta la Difesa italiana in un asse di collaborazione tra Italia e Germania. Tutti possono vincere in questa partita e soprattutto può vincere l’intera industria della Difesa italiana.

 

Conclusione

Avviandomi alla conclusione, riteniamo che il futuro degli Stabilimenti Oto Melara costituisca una occasione unica per realizzare una straordinaria operazione strategica di “Sistema Paese” che ci consentirà di incrementare il nostro ruolo di protagonisti nella costruzione dell’Industria della Difesa Europea.

Operazione strategica che, nella nostra visione, andrà sviluppata in contesto di collaborazione industriale ad ampio spettro e che dovrà ottenere il necessario gradimento di questo Parlamento, del Governo e di tutte le parti industriali e sociali interessate.

Un’opportunità unica di rinsaldare ulteriormente i rapporti tra Italia e Germania – il cui interscambio commerciale ammonta, nel 2021 a circa 140 Miliardi di € – con la creazione di un Polo industriale di Eccellenza nel settore della difesa terrestre, generatore di crescita industriale, tecnologica e sociale di lunghissimo termine – molto probabilmente parliamo di una delle maggiori operazioni della difesa degli ultimi 20 anni con la creazione di assetti nazionali e cooperazioni europee.

Una operazione strategica per l’Italia che agevolerà considerevolmente la capacità di accesso agli finanziamenti che l’Unione Europea metterà a disposizione dell’intero comparto della difesa determinando la nascita di un polo industriale terrestre nazionale che, affiancandosi ai già esistenti poli aeronautici e navali, porterà rilevantissimi vantaggi politici, militari ed industriali:

  • Politici: Rinforzando ulteriormente lo storico partenariato strategico con la Germania nell’ambito di una comune visione dell’UE e della NATO
  • Militare: Consentendo al nostro Esercito di accedere dalla porta principale a grandi programmi europei ed internazionali con enormi ricadute in termini di interoperabilità e di proiezioni in politica estera
  • Industriale: Con la nascita di un nuovo soggetto industriale nazionale e sovrano, prenderà il via uno scambio di tecnologie nel settore di lungo termine, garantendo agli Stabilimenti Oto Melara e al suo indotto una prospettiva di crescita tecnologica ed occupazionali di 30 anni

Da ultimo, come è noto, i nostri due principali players industriali nel settore della difesa sono attualmente impegnati in una fondamentale operazione di “Sistema Italia” in Germania che prevede l’avvio di una ampissima collaborazione industriale con assetti strategici della difesa tedesca. A nostro avviso, la collaborazione in territorio italiano, nel settore terrestre, con la Germania che veda come suo fulcro l’eccellenza espressa dagli stabilimenti Oto Melara non potrà che agevolare il disegno complessivo di rendere ancora più forti e duraturi i rapporti tra Italia e Germania.

Oggi, da questa Camera, abbiamo l’opportunità di costruire delle traiettorie nazionali che cambieranno il corso dei nostri assetti, non solo per Otomelara ma per tutto il comparto della Difesa.

Abbiamo l’occasione di rafforzare il nostro Esercito, le nostre Forze Armate e rafforzare quindi la nostra difesa ed il nostro stato. Abbiamo oggi l’occasione, a partire da questa Camera, di rafforzare i nostri assetti industriali e avvicinare noi all’Europa e portare l’Europa in Italia.

Il caso Otomelara è quindi per noi una riflessione molto importante, un possibile punto di partenza su cui costruire una nuova visione per l’industria della difesa italiana.

Ci sono 2 tipi di scelte. Quelle Facili e quelle Giuste. Le prime sono immediate, risolvono i problemi di oggi e non vedono le criticità di domani. Quelle Giuste richiedono dedizione e passione ad una “causa”, responsabilità e lungimiranza. Sono anche le 3 qualità che Max Weber identifica per l’uomo politico che io vorrei oggi rubare per definire l’uomo industriale. Perché oggi parliamo di industria.

Vorrei allora concludere ringraziando Presidente On. Rizzo, la Presidente On. Nardi e tutti gli On. Commissari e pregarVi di considerarmi a Vostra completa disposizione per eventuali domande.

 

 

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