Droni ucraini sulla Russia, ribelli bielorussi rivendicano l’attacco a un Beriev A-50 russo

 

 

(aggiornato alle 23,45)

Droni ucraini, probabilmente Tu-141 Strizh modificati e UJ-22, hanno attaccato nelle ultime ore il territorio russo e bielorusso. Ieri è stato colpito da un Ru-141 un deposito di carburante della società Rosneft a Tuapse (Krasnodar) a oltre 400 chilometri dalle linee ucraine, probabilmente eludendo le difese antiaeree russe con una rotta a bassa quota sulle acque del Mar Nero dopo il decollo dalla regione di Odessa. (nella mappa più in basso)

Altri 4 droni,  sono stati abbattuti nelle regioni di confine di Belgorod e Bryansk mentre l’avvistamento di UAV ha indotto le autorità russe a chiudere per alcune ore l’aeroporto di San Pietroburgo e un altro drone è stato abbattuto a Kolomna, 110 chilometri da Mosca dove era diretto a colpire una installazione energetica di Gazprom.

Il drone è precipitato nei pressi di una stazione di distribuzione del gas vicino alla città senza provocare né feriti né danni materiali. Secondo fonti russe si tratta di un UAV d’attacco ucraino UJ-22 realizzato da Ukrjet che avrebbe perso quota bruscamente probabilmente in seguito all’esaurimento del carburante.

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Mosca ha reso noto inoltre di aver respinto un attacco di droni diretti a colpire obiettivi in Crimea; da quanto si è appreso si sarebbe trattato di droni di tipo commerciale come il Mugin-5 Pro, da tempo impiegate dalle forze ucraine, di cui almeno un esemplare è stato fatto precipitare con i sistemi anti-drone di disturbo elettronico nella regione di Saki.

In Bielorussia invece ribelli locali (o forse sabotatori ucraini infiltrasti) hanno rivendicato la distruzione di un aereo radar russo Beriev A-50’ n una base aerea vicino Minsk. “Questa è la diversione di maggior successo dall’inizio del 2022. L’operazione è stata condotta da due bielorussi. Hanno impiegato dei droni e hanno già lasciato il paese”, ha twittato Franak Viacorka, un consigliere della leader dell’opposizione in esilio, Svetlana Tikhanovskaya.

L’attacco con due droni alla base aerea di Machulishchy, a 12 chilometri da Minsk, è stato rivendicato dall’organizzazione di opposizione bielorussa Bypol, riferisce il Guardian. Il bersaglio colpito è un aereo Beriev A-50, “uno dei 9 aerei radar delle forze aeree russe dal valore di 330 milioni di dollari”, sottolineano i miliziani.

BERIEV

Non vi sono conferme né dalla Russia né indipendenti del grave danneggiamento dell’aereo, ma blogger militari russi e bielorussi hanno parlato ieri di esplosioni nella base aerea. Interrogato ieri in merito dai giornalisti, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto: “non abbiamo nulla da dire a questo proposito”.

Secondo il Guardian, l’attacco potrebbe essere preoccupante per Mosca poiché in questa stessa base si trovano anche aerei intercettori Mig-31 in grado di imbarcare missili ipersonici Kinzhal.

La natura militare dell’incursione nell’aeroporto utilizzato dalle forze aeree russe rende più concreta l’ipotesi di una stretta cooperazione tra opposizione (a questo punto armata) bielorussa e sabotatori ucraini infiltrati dal confine.

Foto Radio Liberty, Beriev e Telegram

 

 

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