Missili AIM-120 AMRAAM per i Mig e Sukhoi ucraini?

 

 

Il Pentagono sta esplorando la possibilità di installare missili aria-aria a medio raggio AIM-120 AMRAAM (Advanced Medium-Range Air-to-Air Missile) sui caccia ucraini di fabbricazione sovietica. Secondo le fonti riportate dal quotidiano statunitense Politico ci sarebbero una serie di difficoltà tecniche nell’integrare l’AIM-120 con i caccia ucraini MiG e Sukhoi, legate anche alle prestazioni dei radar impiegati dai velivoli ucraini.

D’altra parte già dall’agosto dello scorso anno giunsero le prime immagini dei frammenti di missili antiradar americani AGM-88 HARM lanciati sugli obiettivi russi e di lì a poco, dopo le prime conferme del Pentagono, giunsero anche i filmati che immortalavano i lanci di questo missile dai MiG-29 e successivamente dai Sukhoi Su-27 ucraini, smentendo totalmente gli analisti russi che ritenevano impossibile un’operazione tecnica così audace e notevole.

L’Ucraina sta già utilizzando a bordo dei suoi velivoli da combattimento anche bombe di precisione americane JDAM-ER, come ha scritto il sito specializzato The War Zone citando il comandante dell’USAF in Europa e in Africa, generale James Hecker secondo il quale il trasferimento delle munizioni in Ucraina è avvenuto probabilmente nelle ultime 3 settimane.

Le JDAM vengono probabilmente impiegate dai velivoli dell’Aeronautica Ucraina basati a Martynovka nella regione di Mykolaiv, ricostruita nella scorsa estate.

Se i tecnici americani riusciranno a rendere compatibile anche il missile aria-aria AIM-120 AMRAAM sui velivoli da combattimento ucraini (a cui stanno per aggiungersi i Mig 29 ceduti da Slovacchia e Polonia), le forze aeree di Kiev faranno un ulteriore passo avanti in vista della futura adozione di velivoli ed equipaggiamenti aerei occidentali.

“Questo assorbirà una parte enorme della restante assistenza alla sicurezza che abbiamo per questo anno fiscale” – ha detto Kahl.

Nei giorni scorsi l’Aeronautica Ucraina ha ufficialmente chiesto 128 caccia F-15, F-16 e F-18 agli Stati Uniti, come ha riferito il sottosegretario alla Difesa degli Stati Uniti per gli affari politici Colin Kahl, parlando davanti al Comitato per i servizi armati della Camera.

L’Ucraina alla fine avrà bisogno di 50-80 F-16 per sostituire i suoi attuali jet, ha detto il sottosegretario. Se gli Stati Uniti inviano veicoli di nuova costruzione, la loro consegna in Ucraina richiederà da tre a sei anni e se gli Stati Uniti inviano vecchi modelli di F-16 ricondizionati, da 18 a 24 mesi.

Come ampiamente trattato da Analisi Difesa la Casa Bianca ritiene che il trasferimento di questi aerei sia una questione a lungo termine considerando che lo scorso 5 marzo è stata data notizia dell’arrivo di due piloti ucraini negli States per valutare le loro abilità nel pilotare aerei da combattimento di produzione americana.

Secondo la CNN l’iniziativa in questione servirà al Governo americano per determinare quanto tempo sarebbe necessario ad addestrarli a pilotare in combattimento i velivoli militari statunitensi, inclusi quelli richiesti da Kiev.

Ricordiamo che l’AIM-120 è un missile aria-aria a medio raggio BVR (Beyond Visual Range, cioè oltre l’orizzonte visivo) dotato di guida radar attiva (ARH, Active Radar Homing) e con capacità ognitempo diurna e notturna.

Considerando l’attuale impiego da parte ucraina dei missili a medio raggio R-27 (nelle varianti IR e SAR  in Ucraina dalla Artyom) e dei missili a corto raggio R-73 (IR), tale arma riuscirebbe almeno in parte a colmare lo svantaggio evidente che da un anno vede contrapposta la forza aerea ucraina a quella russa, che di converso è dotata di caccia decisamente ben più moderni e prestanti per potenza radar (Su-35, MiG-31) e per capacità dei missili aria-aria (a lungo raggio R-77-1 e lunghissimo raggio R-37M).

Foto:  Raytheon Ministero Difesa Ucraino

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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