Le basi aeree ucraine nel mirino dei russi

 

La Russia ha colpito la base aerea di Mirgorod, nell’oblast di Poltava, attuale sede della 40th Tactical Aviation Brigade, unità delle Forze Aeree Ucraine (UAF) composta principalmente da caccia Mikoyan MiG-29, velivoli che Kiev utilizza per colpire con i missili HARM i radar della difesa aerea russa (missioni SEAD – Suppression of Enemy Air Defence) e i centri di Comando e Controllo (missioni OCA – Offensive Counter Air).

La notizia, pubblicata dal quotidiano online The Eurasian Times, precisa che l’attacco, confermato da un comunicato stampa dell’aeronautica ucraina, è stato sferrato nella notte tra il 9 e il 10 giugno. La base sarebbe stata centrata da missili balistici Iskander-M, da missili da crociera Iskander-K e da droni Geran-2, tutti partiti dalle coste orientali del Mar d’Azov. In tutto sarebbero stati lanciati 8 missili e 35 droni, alcuni dei quali destinati ad obiettivi siti nelle regioni di Odessa e Kharkiv.

Questo è il terzo attacco a danno delle basi aeree ucraine, operazioni che Mosca mette in atto per cercare di paralizzare la controffensiva di Kiev. Il 4 giugno era stato centrato un piccolo aeroporto situato nell’Oblast di Kirovohrad, la base aerea di Kanatove, colpita dalle forze russe con l’impiego di cinque droni Geran-2, partiti dalla regione di Bryansk, e di sei missili Kh-101/Kh-555 lanciati da bombardieri strategici Tu-95.

Due i missili andati a segno, con danni ai posti comando, alle stazioni radar, alle attrezzature e ai depositi di munizioni; gli analisti militari russi affermano che durante l’attacco sarebbero stati, inoltre, distrutti due Su-24MR, bombardieri tattici che utilizzano i missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow, sistema d’arma fornito da Londra che potrebbe avere un ruolo fondamentale per il successo della controffensiva di Kiev.

Il 29 maggio 2023, prima ancora che gli ucraini sferrassero il contrattacco, la Russia aveva invece colpito la base aerea di Starokostiantyniv, nella regione di Khmelnytsky, sede dei bombardieri Su-24MR, danneggiando gravemente la pista e un deposito di carburante e munizioni e distruggendo cinque caccia.

Il perché degli attacchi alle tre basi aeree ucraine è presto detto: limitare la capacità dell’aviazione nel sostenere la controffensiva di terra, una strategia vitale che nel prossimo futuro potrebbe intensificarsi in modo significativo e che ha come obiettivo la completa neutralizzazione delle capacità aerea ucraine.

La minaccia è rappresentata dal fatto che UAF sta coordinato con successo le missioni SEAD e OCA, utilizzando in modo proficuo i missili HARM per distruggere i sistemi di difesa aerea che i russi impiegano per intercettare gli Storm Shadow, un sistema d’arma che, grazie alla gittata e alle tecnologie che ne schermano la presenza in volo, permette di colpire in profondità obiettivi sensibili di alto valore strategico.

Come prima conseguenza degli attacchi alle basi di Starokostiantyniv e Kanatove, si è registrata una significativa riduzione delle operazioni aeree ucraine, un problema che, se non risolto, potrebbe avere delle ripercussioni sulle operazioni terrestri.

Se l’esercito di Kiev dovesse sfondare le linee difensive russe, UAF sarebbe chiamata ad attaccare le linee di comunicazione nemiche per isolare le forze russe. Per neutralizzare la capacità aerea ucraina, Mosca sta perciò spostato l’attenzione dall’interdizione delle linee di rifornimento agli attacchi in profondità, colpendo hangar, posti comando, stazioni radar, attrezzature e depositi di carburante e munizioni, e tralasciando altresì le piste, obiettivi ritenuti non più paganti vista la rapidità con la quale possono essere riparati grazie alle attuali tecnologie.

Tuttavia, affinché questa strategia risulti efficace, è necessario che gli attacchi siano adeguatamente sostenuti da una frequenza quasi giornaliera gestibile solo se la Russia avesse scorte missilistiche sufficienti per poter far fronte ad una simile esigenza per i prossimi due o tre mesi.  (IT Log Defence)

Foto: Ministero Difesa Ucraino

 

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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