La Guinea vuole ammodernare i vecchi equipaggiamenti russo/sovietici

 

Secondo l’ambasciatore della Repubblica di Guinea a Mosca, Nyanka Aba, il paese africano sta discutendo la possibilità di revisionare e ammodernare i mezzi di produzione sovietica e russa, inclusi i velivoli da combattimento MiG.

Aba ne ha parlato pochi giorni fa in occasione di un’intervista con l’agenzia RIA Novosti: – «La cooperazione della Russia e della Guinea si sta sviluppando, stiamo cercando di dargli un nuovo impulso. L’URSS fu tra i primi a riconoscere la nostra indipendenza quando la Guinea si trovò in una situazione difficile a causa del fatto che la colonizzazione francese aveva portato le migliori persone fuori dal paese.

La nostra interazione ogni giorno diventa più diversificata: la Russia ad esempio mette a disposizione della Guinea 150 posti per studenti borsisti che vengono a studiare a Mosca. Inoltre, circa 400 ufficiali dell’esercito guineano hanno studiato nelle università militari russe. Dunque abbiamo relazioni forti e stiamo cercando di ampliarle.»

Relativamente alla collaborazione militare l’ambasciatore del paese africano ha riferito che: – «La maggior parte degli equipaggiamenti militari di produzione sovietica o russa sono obsoleti. Stiamo discutendo di come la Russia potrebbe aiutarci nel ripristinare le capacità operative dei MiG-21 e specialisti russi sono venuti recentemente a valutare lo stato operativo dei velivoli».

Secondo il Military Balance, la piccola Aeronautica Guineana dispone di circa 800 uomini militari e schiera 3 caccia MiG-21 “Fishbed” (2 monoposto PF e un biposto U) attualmente non operativi, 4 elicotteri Mil Mi-24/25 “Hind” e due elicotteri utility Mil Mi-17 “Hip” oltre ad alcuni elicotteri di fornitura francese (un SA 330 Puma, 1 Ecureuil, 1 Gazelle e due ultraleggeri biposto Humbert Tétras) e americana (2 MD-500MD).

Per rimpiazzare 10 Mig-17 e 2 Mig-15UTI, la Guinea ha acquisito dall’URSS nel 1986 8 Mig 21PF e 2 Mig 21UM  (come si evince dalla foto che pubblichiamo qui sopra risalente al 2010): un monoposto PF e un biposto UM andarono perduti in incidenti rispettivamente nel 2004 e 2007.

Anche la componente terrestre schiera per lo più mezzi di origine sovietica che vanno dai decrepiti tank T-34 ai T-54 e una vasta gamma di veicoli da combattimento cingolati BMP-1, ruotati BRDM e BTR e artiglierie da 122 e 130mm. Nonostante le sanzioni occidentali e il conflitto in Ucraina, Mosca sta incrementando le relazioni economiche, commerciali e militari con numerose nazioni africane e a fine luglio si terrà a San Pietroburgo il vertice Russia-Africa.

Foto: Guinea Air Force e Eastern Order of Battle/ACIG Forum

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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