L’esercito somalo impiega gli elicotteri Bell 412 contro al-Shabaab

 

La consegna di elicotteri Bell 412 al governo somalo ha fornito un nuovo impulso alle sue operazioni contro-insurrezionali contro le milizie jihadiste di al-Shabaab fornendo per la prima volta una capacità aerea alle forze di Mogadiscio. Secondo il sito di notizie somalo Caasimada, ripreso dal sito sudafricano Defence Web, fonti militari hanno riferito che Mogadiscio ha ricevuto due elicotteri Bell 412 nel luglio di quest’anno e si ritiene che altri tre siano in arrivo.

Gli elicotteri sono stati inizialmente utilizzati per l’evacuazione dei feriti (Medevac) ma possono anche ricoprire compiti di combattimento e trasporto ha detto una fonte. Non è chiara la provenienza degli elicotteri. Secondo Shephard Media, non è ancora noto se la Somalia abbia pagato per i Bell 412 o li abbia ricevuti in dono. La rivista aeronautica Scramble ha riferito che all’inizio di quest’anno due Agusta Bell AB412 ex italiani (6O-AAG e 6O-AAH) sono arrivati in Somalia, ma non è chiaro se si tratti degli stessi elicotteri.

Analisi Difesa evidenzia però che l’Aviazione dell’Esercito e la Guardia di Finanza hanno reso disponibili diversi AB-412, rimpiazzati con elicotteri più moderni, e che 2 AB-412 ex Guardia di Finanza sono stati ceduti nell’ottobre 2022 al Niger (nella foto sotto). L’Italia guida anni la missione europea di addestramento EUTM Somalia, basata nei pressi del porto e dell’aeroporto di Mogadiscio.

I notiziari somali hanno riferito che piloti, tecnici e forze speciali hanno seguito corsi d’addestramento sull’impiego del B-214 in Turchia, indicando così una possibile fornitura degli elicotteri da parte di Ankara che impiega questo tipo di mezzi solo presso i reparti della Guardia Costiera. La Turchia negli ultimi anni ha investito molto nelle infrastrutture somale e nella formazione dell’esercito somalo e dispone di una base militare a Mogadiscio dove 200 militari turchi curano l’addestramento delle reclute somale.

La Turchia del resto nel 2020 ha fornito 20 blindati Kirpi e 20 autocarri all’esercito somalo che deve rafforzare le proprie capacità operative in vista del progressivo ritiro dei 13mila militari dei contingenti della missione militare dell’Unione Africana, la African Union Transitional Mission in Somalia (ATMIS) composta da truppe provenienti da Kenya, Etiopia, Uganda e Gibuti.

I primi 2mila militari della forza panafricana hanno lasciato la Somalia in giugno e altri 3mila verranno ritirati entro fine settembre secondo quanto previsto dalle Risoluzioni delle Nazioni Unite 2628 e 2670. Anche per questa ragione, oltre agli elicotteri Bell 412, l’esercito somalo ha ricevuto recentemente ingenti quantità di armi e munizioni inclusi cannoni antiaerei ZU-23 e mortai da 120 mm.

Diverse nazioni, hanno fornito assistenza militare alla Somalia: 6 veicoli blindati turchi OTT Puma M36 (nella foto a lato) sono stati consegnati dallo US Africa Command (presente in Somalia con un centinaio di militari per lo più istruttori e forze speciali distaccati dalla base gibutina di Camp Lemonnier) nel luglio 2021 che successivamente ha consegnato mezzi blindati di costruzione francese Arquus Bastion e, in gennaio di quest’anno, mitragliatrici leggere e pesanti, veicoli di supporto e per il Genio, equipaggiamento contro  gli ordigni esplosivi improvvisati (IED), forniture mediche e altre attrezzature nell’ambito di un pacchetto di aiuti militari del valore di 9 milioni di dollari.

Secondo i dati del Military Balance 2023 l’esercito Somalo conta circa 14 mila uomini strutturati su 14 brigate di fanteria leggera, una brigata Genio e e alcune unità di forze speciali equipaggiate con circa 1450 veicoli blindati tra cui una trentina di AT-105 Saxon, 13 Bastion, alcune vecchie Fiat 6614, una quarantina di Casspir e MAV-5, 20 blindati turchi Kirpi, una decina di 4×4 sudafricani Mamba Mk5 oltre ai citati 6 Puma M36, alcuni RG-31 Nyala e 12 4×4 Tiger.

Foto Twitter, OTT e Difesa.it

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