Israele contrattacca, le milizie di Hamas combattono ancora oltre i confini della Striscia di Gaza

 

(aggiornato alle ore 10,15)

L’ala militare di Hamas (Brigate Ezzedine al-Qassam) ha reso noto che i suoi miliziani “stanno combattendo ancora in zone estese al di fuori della Striscia di Gaza”. Tra queste le città, i kibbutz e gli insediamenti israeliani di Ofakim, Sderot, Yad Mordechai, Kfar Aza, Beeri e Kissufim (in blu nella mappa sotto le aree del territorio israeliano raggiunte dai miliziani di Hamas).

“Le loro attività sono protette dai lanciatori di razzi”. I media israeliani avevano in precedenza riportato che le due località di Ofakim e Beeri erano state liberate dall’occupazione nemica anche se non si può escludere vi siano ancora miliziani operativi.

Si aggrava intanto il bilancio delle vittime a circa 30 ore dall’inizio dell’attacco palestinese. Quelle israeliane sono salite ad almeno 300 morti tra civili e militari (26) almeno e oltre 1.800 feriti di cui oltre 300 in gravi condizioni mentre circa 250 palestinesi sarebbero rimasti uccisi e 1.700 i feriti negli attacchi aerei israeliani su Gaza. il ministero della Sanità palestinese riferisce di almeno 256 morti, tra cui 20 bambini, e quasi 1.800 feriti.

Perdite a cui vanno aggiunte quelle finora sconosciute sofferte dalle truppe di Hamas nella battaglia in atto sul territorio israeliano: oltre 400 secondo quanto dichiarato questa mattina dal portavoce delle IDF Daniel Hagari. Decine di membri di Hamas sono stati catturati durante i combattimenti. “Al momento ci sono forze che combattono a Kfar Aza, ci sono perquisizioni in un gran numero di città. Ci sono forze dell’IDF in tutte le città, non c’è città che non abbia unità dell’IDF al suo interno”, ha detto Hagari in una conferenza stampa riportata dai media israeliani. IDF intende evacuare tutti i residenti dalle città al confine di Gaza, ha aggiunto il portavoce.

Un’iniziativa che sembra preludere all’avvio di una intensa campagna militare contro la Striscia di Gaza. Del resto il premier Benyamin Netanyahu in un discorso trasmesso in televisione ha affermato che Israele “si vendicherà in modo poderoso” per quello che ha definito “un giorno nero” preannunciando poi “una guerra lunga e difficile” contro Hamas e minacciando di trasformare Gaza “in un’isola deserta”.

Tra i 26 militari che le IDF ammettono di aver perduto vi sono uomini tra i 18 ai 42 anni con grado compreso tra soldato semplice al colonnello Jonathan Steinberg, 42 anni, che comandava la Brigata Nahal e che sarebbe stato ucciso vicino al confine durante uno scontro con le truppe di Hamas

Le Forze di Difesa Israeliana (IDF), dopo aver reso noto che un numero significativo ma imprecisato di civili e militari israeliani tenuti vengono in ostaggio da Hamas (tra cui bambini, donne, anziani e disabili), ha annunciato di aver colpito obiettivi del gruppo terroristico, tra cui sembra anche le case di alti funzionari e del capo dell’intelligence di Hamas nella Striscia di Gaza mentre sul campo di battaglia le truppe dello Stato ebraico hanno ripreso il controllo di 29 località che erano state occupate ieri da Hamas. Gli scontri più aspri sembrano in corso in queste ore a Sderot e Beeri.

L’esercito ha liberato numerosi ostaggi, tra cui i kibbutz Beeri e Ofakim, ed è stata sgombrata anche una stazione di polizia a Sderot e sarebbe stato sventato con la morte di 5 miliziani un tentativo di attacco di terroristi a Zikim Beach, nella regione meridionale di Eshkol (dove all’alba la Marina Israeliana avrebbe distrutto 4 imbarcazioni e bloccato dozzine di miliziani) così come altri tentativi di Hamas di infiltrare unità combattenti in territorio israeliano.

Come riferisce l’agenzia di stampa Nova le immagini che circolano sui media mostrano auto date alle fiamme, come nel kibbuz di Reim, corpi straziati e i rapiti portati a Gaza mentre altre immagini mostrano l’edificio della stazione di polizia di Sderot dato alle fiamme.

Le milizie scite libanesi Hezbollah, sollecitate ieri da Hamas ad attaccare Israele, hanno reso noto di aver lanciato decine di razzi e proiettili su tre postazioni israeliane nella regione contesa del Monte Dov, nell’area delle Fattorie di Shebaa, in solidarietà con l’attacco di Hamas. Per rappresaglia un drone israeliano ha colpito “un’infrastruttura di Hezbollah” sul monte Dov  ma non è chiaro se il bombardamento abbia solo un valore simbolico o se costituisca l’anticipazione dell’apertura di un secondo fronte bellico nel nord di Israele lungo la “Blue Line” che lo separa dal Libano.

Foto IDF

Mappa: Wikipedia/NYT/WSJ

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