Guerra in Ucraina e crisi economica hanno ridotto i consumi di energia in Europa

 

La guerra in Ucraina, l’interruzione degli approvvigionamenti di gas e petrolio dalla Russia (in realtà mai interrotti e oggi di nuovo in crescita) e la crisi economica che ha colpito il Vecchio Continente hanno determinato un consistente calo dei consumi di gas ed energia elettrica in quasi tutta l’Europa. Un calo attribuibile alle campagne di risparmio, ai prezzi alti dell’energia (oggi in calo) ma anche a una minore domanda determinata dalla crisi economica che ha portato molte aziende, specie quelle energivore, a chiudere o ridurre la produzione.

Il MED & Italian Energy Report, recentemente presentato a Bruxelles, rileva che l’Europa è l’area mondiale con il maggior grado di dipendenza energetica (55,5%); il dato scende al 20% per la Cina ed è 0% per gli USA che sono totalmente autosufficienti.

In Europa nel mix energetico per la produzione di elettricità l’uso del carbone è diminuito dal 31% al 16%; aumentata in maniera significativa la quota del gas naturale dal 12% al 20%. Dominano le energie rinnovabili, passate dal 15% al 38%. Le importazioni di gas dalla Russia erano il 41,1% per l’Europa pre-guerra (2021), sono scese al 10% nel 2022 e ancora al 6% nei primi 9 mesi del 2023. Cresce il ruolo del Gas Naturale Liquefatto (GNL): si registra una crescita delle forniture da USA e Algeria che sono passate tra il 2021 ed il 2023 rispettivamente da 26% a 30% e da 11% a 15%.

Strategico il ruolo dei canali marittimi: il 20% del commercio mondiale di petrolio passa dallo Stretto di Hormuz e il 10% del traffico mondiale di petrolio e l’8% del GNL transitano dal Canale di Suez. Nell’area Mediterranea la sponda Europea e quella del Mediterraneo orientale dipendono da quella Sud per il 18% e il 27% delle loro importazioni complessive di petrolio e gas. L’Italia è il paese dell’Europa con il maggior grado di dipendenza energetica pari al 73,5%, la Francia – che usa il nucleare- ha un grado di dipendenza pari al 44,2%.

Secondo i dati forniti dall’Agenzia GEA in Germania il Bundestag ha adottato in settembre una legge sull’efficienza energetica che impone alle aziende piani di riduzione dei consumi e alle amministrazioni di risparmiare il 2% di energia all’anno. Nel 2022, il consumo di elettricità è diminuito del 4% su base annua, attestandosi a 484,2 TWh. Quello del gas è diminuito del 17,6% in un anno, secondo l’Ufficio federale delle reti.

Nelle ultime settimane la Bundesnetzagentur, l’Agenzia federale delle reti, ha rilevato che le basse temperature hanno causato un aumento del consumo di gas da parte delle famiglie. Il 10 dicembre il livello medio di riempimento degli impianti di stoccaggio tedeschi era del 91,1% mentre prima dell’ondata di gelo gli impianti avevano raggiunto il livello di riempimento record del 100%.

a Bundesnetzagentur continua a sottolineare che per questo inverno l’approvvigionamento di gas nel Paese è garantito ma nel rapporto reso pubblico il 9 dicembre ha classificato come “critiche” le previsioni per le prossime settimane. Secondo l’agenzia nel 2022 le famiglie, hanno avuto bisogno complessivamente del 10,6% in meno di Energia per il riscaldamento, ma ciò è stato dovuto quasi esclusivamente all’inverno mite. Se si sottrae l’effetto della temperatura, si ottiene un risparmio solo dell’1,4%, percentuale che sale al 3,5% per le case con riscaldamento a gas.

Ancora l’Agenzia GEA rileva che nell’estate 2022 in Spagna il governo ha imposto ad aziende, uffici, cinema, teatri, stazioni ferroviarie e aeroporti di limitare l’aria condizionata a un minimo di 27°C e il riscaldamento a un massimo di 19°C. I negozi devono tenere le porte chiuse. A queste misure si è aggiunto un piano di aiuti alle PMI che desiderano investire in dispositivi di risparmio energetico e nell’installazione di contatori ‘intelligenti’, per controllare meglio i propri consumi. Secondo i gestori delle reti gas ed elettricità, lo scorso anno la Spagna ha ridotto il consumo di gas a 364,4 TWh (-3,7%) e di elettricità a 250,5 TWh (-2,4%).

L’Estonia ha incoraggiato i cittadini a spegnere gli elettrodomestici inutilizzati, a ristrutturare le case e a installare pannelli solari. Il consumo di energia elettrica è aumentato nel 2022 a 9,6 TWh, mentre quello di gas naturale è diminuito del 27%, a 352 milioni di metri cubi.

Nel 2022 in Francia il consumo finale di elettricità è diminuito di quasi il 5% rispetto al 2021, attestandosi a 414 TWh. Dal 1° agosto 2022 al 31 luglio 2023 è diminuito del 7,4% rispetto alla media 2014-2019. Il calo dei consumi di gas è stato del 9,5% rispetto al periodo 2018-2019. Engie ed EDF offrono “sfide” ai propri clienti per incoraggiarli a risparmiare elettricità quest’inverno, premiati con bonus (Engie) o posti per partecipare agli eventi dei Giochi Olimpici (EDF).

Il Regno Unito punta a ridurre il proprio consumo energetico del 15% entro il 2030. Quest’inverno i gestori delle reti elettriche e del gas dovranno rinnovare gli incentivi finanziari per incoraggiare gli utenti a restare sobri. British Gas ha prolungato fino a dicembre la sua promozione che offre una riduzione del 50% sulla bolletta per i consumi elettrici effettuati tra le 11 e le 16 della domenica, periodo in cui la domanda industriale è minore.

In Grecia, secondo l’operatore di rete nazionale, il consumo di elettricità da gennaio ad agosto 2023 è diminuito del 4,15% rispetto allo stesso periodo del 2022. Non sono state annunciate misure per incoraggiare ulteriori riduzioni dei consumi quest’inverno.

In Polonia nel 2022, secondo l’agenzia di regolamentazione dell’energia, il consumo di energia elettrica è sceso dello 0,5% rispetto al 2021, a 173,4 Twh, e quello di gas è sceso a 17 miliardi di m3. Il governo ha annunciato una riduzione del 10% sulla bolletta energetica delle famiglie che riducono i consumi tra il 1° ottobre 2022 e il 31 dicembre 2023 rispetto al periodo equivalente precedente. In Repubblica Ceca secondo l’Ufficio di regolamentazione dell’energia, il consumo di elettricità è diminuito del 3,9% nel 2022 a 60,4 Twh rispetto al 2021, con il consumo delle famiglie in calo del 9% nel corso dell’anno, il calo più forte mai registrato in 20 anni.

In Svezia l’Agenzia per l’energia ha reso noto che nel 2022 il consumo di elettricità è diminuito del 4,45% a 137 TWh, calo dovuto soprattutto ai “prezzi molto alti dell’energia elettrica”.

In Italia il Rapporto MASE ha evidenziato nel 2022 un calo dei consumi energetici del -3,7% rispetto al 2021 distribuito tra settore residenziale (10,3%), industria (-7,8%) e servizi (-2,9%). Terna, società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ha diffuso i dati che rilevato che la domanda di elettricità nel 2022 è stata in totale di 316,8 miliardi di kWh: -1% rispetto all’anno prima. I dati del dipartimento Energia del MASE (DGIS) hanno rilevato che nei primi nove mesi del 2023 la domanda di metano è calata del 13,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, per un totale di quasi 7,1 miliardi di metri cubi in meno. In parallelo le importazioni sono diminuite del 15,6%.

Foto: Agenzia Anadolu

 

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