Madrid ha espulso funzionari USA che hanno arruolato due agenti segreti spagnoli

 

Dopo gli scandali di Echelon e Datagate gli Stati Uniti continuano a trovarsi coinvolti in casi imbarazzanti di spionaggio ai danni delle nazioni europee alleate nella NATO.

La scoperta che due agenti dei servizi segreti spagnoli del Centro Nacional de Inteligencia (CNI) sono stati corrotti per fornire informazioni riservate agli Stati Uniti ha portato ad una situazione senza precedenti tra Madrid e Washington ha scritto il quotidiano El Paìs l’8 dicembre.

Il ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles, che supervisiona il CNI, ha convocato l’ambasciatrice degli Stati Uniti in Spagna, Julissa Reynoso, nel suo ufficio per spiegare cosa è successo. Tali azioni sono considerate ostili e non sono previste tra due alleati. Anche il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha parlato con Reynoso ed ha espresso il disagio del governo spagnolo per queste rivelazioni, secondo fonti governative. Almeno due agenti statunitensi di stanza presso l’ambasciata americana a Madrid, direttamente coinvolti nel reclutamento delle spie del CNI, sono stati discretamente espulsi dalla Spagna.

L’indagine sull’operazione di spionaggio era iniziata prima dell’estate, quando durante un controllo di sicurezza del CNI, si era scoperto che i due agenti spagnoli avevano avuto accesso a informazioni riservate di cui non avevano bisogno per il loro lavoro, né erano autorizzati a conoscerle. L’indagine interna confermò che almeno uno degli agenti, un funzionario di medio rango dei servizi segreti, era stato reclutato da spie americane per ottenere informazioni segrete in cambio di una grossa somma di denaro. Secondo fonti vicine al CNI, l’agente era un capo area e l’altro era il suo assistente.

El Paìs ha riferito che il governo spagnolo ha deciso di condividere i risultati dell’indagine con gli Stati Uniti e di condannare quanto accaduto. Il caso è molto serio, poiché reclutare agenti segreti di uno Stato ospitante per tradire il proprio Paese è considerato un atto apertamente ostile. Tali azioni possono essere intraprese con governi nemici o avversari, ma mai con amici e alleati. Fonti dei servizi segreti spagnoli non comprendono appieno cosa sia successo.

“Cosa devono pagare gli americani se diamo loro tutto ciò che chiedono?” hanno notato. Queste fonti insistono sul fatto che la Spagna collabora apertamente con gli Stati Uniti e scambia sempre informazioni. Secondo queste fonti, il numero di volte in cui la Spagna si è rifiutata di condividere informazioni di interesse per Washington è “tra uno e zero”.

Queste fonti spiegano che, quando l’ambasciatrice statunitense Reynoso è stata convocata dal ministro Robles, ha affermato di non essere a conoscenza del caso. L’ambasciatrice americana avrebbe affermato che gli agenti statunitensi che avevano corrotto le spie spagnole lavoravano indipendentemente da lei, in un programma lanciato prima dell’arrivo dell’attuale presidente Joe Biden alla Casa Bianca e che, per ragioni sconosciute, era stato mantenuto fino ad ora. Reynoso, aggiungono le stesse fonti, si è scusata per l’accaduto e ha promesso la massima collaborazione nelle indagini in corso. Il caso ha lasciato gli Stati Uniti in una situazione imbarazzante.

I ministeri della Difesa e degli Affari Esteri spagnoli hanno accettato di espellere almeno due spie americane – alcune fonti sostengono che fossero di più – coinvolte nel reclutamento e nella corruzione degli agenti del CNI. Le spie sono state espulse con discrezione, mentre Washington si affrettava a rimuoverle. Da parte sua, il tribunale di Madrid ha chiuso le indagini e ha ordinato l’arresto delle due presunte spie del CNI e la perquisizione delle loro abitazioni. Entrambi sono stati portati nel modulo del carcere Estremera di Madrid riservato al personale delle forze di sicurezza e ai funzionari carcerari che stanno scontando una pena o che sono in attesa di processo, separati dal resto dei detenuti. L’assistente del CNI è stato rilasciato il mese scorso, mentre il suo superiore resta dietro le sbarre.

Secondo fonti del CNI, l’arresto del capo zona del CNI ha scioccato i suoi colleghi, poiché si tratta di un agente veterano e molto conosciuto nel centro. Sia lui che il suo subordinato sono accusati del reato di rivelazione di segreti e rischiano una pena detentiva da sei a dodici anni ai sensi dell’articolo 584 del codice penale, che punisce “lo spagnolo che, allo scopo di aiutare una potenza straniera, si associa o organizzazione internazionale, si procura, falsifica, disabilita o divulga informazioni classificate come riservate o segrete, che potrebbero nuocere alla sicurezza nazionale o alla difesa nazionale”.

Non è la prima volta che i servizi segreti spagnoli denunciano uno dei propri agenti per spionaggio. Nel 2007, il CNI ha aperto un caso contro l’ex spia Roberto Flórez – che aveva lavorato per il centro tra il 1992 e il 2004 -, dopo che nei suoi locali e in due appartamenti di sua proprietà a Puerto de la Cruz, a Tenerife, era stata trovata documentazione riservata. Il CNI ha anche sequestrato una lettera indirizzata ai servizi segreti russi in cui Flórez si offriva di lavorare per loro in cambio di un primo pagamento di 200.000 dollari. Anche se non è stato possibile dimostrare che Flórez avesse consegnato i documenti segreti, il Tribunale provinciale di Madrid lo ha condannato nel 2010 a 12 anni di carcere, che la Corte Suprema ha poi ridotto a nove.

Fonte: El Paìs

 

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