Come cambia il paniere energetico cinese (AGGIORNATO)

 

Aggiornamento del 22 febbraio: Bloomberg ha pubblicato un articolo rafforzativo dell’ultimo mensile inviatoti. Infatti, si stima che la crescita della  produzione di carbone da parte della Cina rallenterà nel 2024 dell’1,4% e, di conseguenza, la quantità di elettricità prodotta dal combustibile più climalterante. Bloomberg, inoltre, precisa che il differenziale di energia non prodotta verrà colmato con l’ulteriore crescita delle rinnovabili. In conclusione, pare che l’indicazione del 2025 come picco dei consumi di carbone possa effettivamente essere rispettato.

Il paniere energetico della Cina: 2012-22

Nel decennio 2012-22, il paniere energetico cinese ha registrato una profonda evoluzione quantitativa e qualitativa. Nello specifico, dal lato dei consumi, come riportato dall’Energy Institute of Statistical Review 2023 (Grafico 1, Pannello A):

  • I consumi di energia primaria sono aumentati del 35,7% (+3,1% medio annuo);
  • Il consumo di carbone è diminuito come quota di copertura del fabbisogno, ma è aumentando in termini assoluti del 9,5% (da 1.927,6 Mtep a 2.111,2 Mtep, +9,5%, +0,9% medio annuo);
  • I consumi di petrolio e gas naturale sono aumentati a saggi più elevati, rispettivamente pari al 42,1% (da 10.061.000 b/g a 14.295.000) e del 149% (da 150,9 Gm3 a 375,7 Gm3);

Dal lato della produzione sono stati invece registrati i seguenti andamenti:

  • La produzione di petrolio è diminuita dell’1,1% da 4.155.000 b/g a 4.111.000 b/g (-0,1% medio annuo)[1], mentre quella di gas naturale e carbone è aumentata rispettivamente del 110% (da 111,5 Gm3 a 221,8 Gm3 e del 15,6% (da 3.945,1 Mt a 4.560 Mt);
  • La produzione delle fonti nucleare, idroelettrico e rinnovabili è aumentata del 304,5%, 43,5% e 24,5% passando complessivamente da 261 a 699 Mtep (+168%);
  • La dipendenza energetica dall’estero è rimasta sostanzialmente stabile, passando dal 13,1% al 13,4% dei consumi totali, ulteriormente ridotto la dipendenza estera dal carbone e nel contempo aumentata quella da petrolio e gas naturale (Grafico 1 Pannello B)[2];

Nell’arco del decennio la Cina ha comunque dato un fortissimo impulso alla crescita delle fonti cosiddette a-climalteranti, a partire da rinnovabili e idroelettrico, ed ha fatto crescente affidamento sul gas naturale come fonte fossile ponte della transizione. Ciò ha permesso di abbassare la copertura del fabbisogno energetico attraverso il carbone dal 69% al 55% (Grafico 2 e 3), mentre le quote del gas naturale e delle rinnovabili sono salite dal 5% al 9% e dal l’1% all’8%. La quota del petrolio è rimasta di contro stabile (dal 17% al 18%), così come quella dell’idroelettrico (dal 7 all’8%) e del nucleare (dall1% al 2%).

Paniere energetico 2012 – Cina (2.805 Mtep, dipendenza dall’estero pari al 13,1% dei consumi totali)

Fonte: Elaborazioni CER su EI Statistical Review of World Energy 2023.

 

Paniere energetico 2022 – Cina (3.806 Mtep, +7,1% anno su anno, dipendenza dall’estero pari al 13,4% dei consumi totali)

Fonte: Elaborazioni CER su EI Statistical Review of World Energy 2023.

 

Evoluzioni recenti

Nel 2023, la capacità di energia solare fotovoltaica messa in funzione dalla Cina (216,9 GW) è stata pari a quella messa in funzione dall’intero mondo nel 2022, superiore a quella raggiunta dagli Usa (175,2 GW)[3], oltre che pari al 75% dell’incremento della capacità rinnovabile globale. Sempre nel 2023, l’incremento della capacità di energia eolica cinese è stato di 75,9 GW (+66% anno su anno)[4]. Già a giugno 2023, il Global Energy Monitor aveva previsto che la Cina fosse sulla buona strada per raddoppiare la propria capacità eolica e solare, con ben cinque anni di anticipo rispetto all’obiettivo del 2030 (ipotesi confermata dall’IEA che ha addirittura stimato sei anni prima)[5]. Il 18 gennaio 2024, durante il Forum di Davòs, Fatih Birol, direttore dell’International Energy Agency, ha dichiarato che “la Cina non solo ha prodotto molta capacità rinnovabile a livello nazionale, ma ne ha anche abbassato i costi, distribuendo le fonti di energia pulita, rendendo le tecnologie verdi più economiche e accessibili e fornendo il servizio all’intera comunità. La Cina ha reso un doppio servizio alla transizione energetica pulita del mondo”[6].

Com’è noto, i bassissimi costi delle rinnovabili cinesi derivano dalla presenza di una filiera che va dalle materie prime (materiali di base) alla componentistica, passando per l’innovazione tecnologica[7]. Conformemente a quanto riportato da Wood Mackenzie il 7 novembre trascorso[8], un modulo prodotto in Cina costa il 50% in meno di uno prodotto in Europa e il 65% in meno di un pannello prodotto negli Stati Uniti[9]. Il 14 dicembre, la medesima società di ricerca precisava che, da dicembre 2022 a dicembre 2023, il costo di produzione di un modulo cinese era ulteriormente diminuito da 0,26 $/Watt a 0,15 $/Watt (-42%)[10].

Contraddizioni residue

Secondo quanto riportato dall’Oxford Institute for Energy Studies[11] lo scorso 15 dicembre, “nonostante i tassi allarmanti di aggiunta di carbone […] complichino gli obiettivi al 2030 [raggiungimento del picco delle emissioni] e al 2060 [emissioni nette pari a zero]”, ciò non sembra comunque condurre ad un deragliamento del percorso di decarbonizzazione grazie alla parallela forte crescita delle rinnovabili, anche nell’ipotesi in cui i tassi di incremento di quest’ultime rallentassero negli anni a venire (come altamente probabile).

L’uso della fonte fossile più climalterante, ma anche più economica e di cui la Cina detiene ampie riserve, ha permesso alla Cina di mantenere sotto controllo la dipendenza energetica dall’estero, malgrado un aumento dei consumi di petrolio e gas naturale superiore alle rispettive produzioni, come evidenziato in precedenza.

Secondo le valutazioni fornite dalla compagnia nazionale Sinopec, la domanda di carbone raggiungerebbe comunque un massimo nel 2025, per poi iniziare a ridursi[12]. Secondo l’International Energy Agency, il picco verrebbe raggiunto nel 2026[13]. Ne trarrà beneficio il percorso di transizione dell’intera economia mondiale.

 

NOTE

[1] Secondo l’Amministrazione Nazionale dell’Energia, nel 2023, la produzione petrolifera della Cina è leggermente aumentata, raggiungendo i 4.200.000 b/g. Xin Z. 2024, “Domestic oil, gas production hits record in 2023”, https://www.chinadaily.com.cn/a/202401/10/WS659dd505a3105f21a507b6f4.html, 10 January 2024.

[2] In merito alle fonti nucleare, idroelettrico e rinnovabili, l’EI Statistical Review of World Energy 2023 considera la produzione pari al consumo cioè, tutto ciò che viene prodotto viene nel contempo consumato.

[3] Kennedy C. 2024, “China’s Record Solar Additions in 2023 Top Entire U.S. Solar Capacity”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Chinas-Record-Solar-Additions-in-2023-Top-Entire-US-Solar-Capacity.html, 26 January 2024. Il precedente incremento record era stato di 37,6 GW nel 2022.

[4] Paraskova 2024, Global Renewable Energy Capacity Additions Jumped by Nearly 50% in 2023, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Global-Renewable-Energy-Capacity-Additions-Jumped-by-Nearly-50-in-2023.html, 11 January 2024. Sin dal 2021, le province costiere orientali della Cina vantavano più di 20 parchi industriali dedicati alla produzione di energia eolica off-shore (sul mare). Chao C., Gu S., Lei Z. and Li Y. 2021, “Development trend and suggestions of my country’s offshore wind power equipment industrial park/base”, https://news.bjx.com.cn/html/20221107/1266681.shtml, Wind Energy Magazine, 7 November 2021.

[5] Global Energy Monitor 2023, A Race to the Top: China 2023, June 2023. Global Energy Monitor 2023, “China poised to double wind and solar capacity five years ahead of 2030 target”, https://globalenergymonitor.org/press-release/china-poised-to-double-wind-and-solar-capacity-five-years-ahead-of-2030-target/, 28 June 2023.

[6] “China not only produced a lot of renewable capacity domestically, but also drove down costs by deploying these clean energy sources, making green technologies cheaper and affordable, and providing the service to the entire community. There’s a double service coming from China for the clean energy transition of the world”. Fuchs M., Shuang G. and Yi K. 2024, “Interview: International Energy Agency chief regards China as world champion in green energy”, https://english.news.cn/20240118/e96bb61576224984a96f3d3feeac56d8/c.html, 18 January 2024.

[7] Kennedy C. 2023, “Plunging Solar Module Production Costs Give China Huge Advantage”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Plunging-Solar-Module-Production-Costs-Give-China-Huge-Advantage.html, 14 December 2023. Paraskova 2024, China Overtakes Europe in Clean Energy Tech Research, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/China-Overtakes-Europe-in-Clean-Energy-Tech-Research.html, 22 January 2024.

[8] Wood Mackenzie 2023, “China to hold over 80% of global solar manufacturing capacity from 2023-26”, https://www.woodmac.com/press-releases/china-dominance-on-global-solar-supply-chain/, 7 November 2023.

[9] Un insieme di moduli fanno un pannello solare. Per la precisione, un pannello solare è format da “n” moduli quindi, non ha una grandezza predefinita.

[10] Wood Mackenzie 2023, “China’s solar production costs fall by 42% in last year”, https://www.woodmac.com/press-releases/chinas-solar-production-costs-fall-by-42-in-last-year/, 14 December 2023.

[11] “Despite the alarming rates of coal additions, and new capacity mechanisms that complicate China’s 2030-2060 goals, the energy transition is still on track”. Oxford Institute of Energy Studies 2023, 4 contradictions in China’s energy and environmental policies in 2023, https://www.oxfordenergy.org/publications/four-contradictions-in-chinas-energy-and-environmental-policies-in-2023/, 15 December 2023.

[12] Aizhu C. 2023, “Sinopec forecasts China’s coal consumption to peak around 2025”, https://www.reuters.com/markets/commodities/sinopec-forecasts-chinas-coal-consumption-peak-around-2025-2023-12-28/, 28 December 2023. Sinopec prevede inoltre che la Cina raggiungerà il picco dei consumi di petrolio, attorno ai 16.000.000 b/g, tra il 2026-30 e quello di gas naturale nel 2040, quando il cosiddetto “oro blu” soddisferà il 13% del consumi di energia primaria cinesi. Paraskova T. 2023, “Sinopec: China’s Oil Consumption Will Peak by 2030”, https://oilprice.com/Latest-Energy-News/World-News/Sinopec-Chinas-Oil-Consumption-Will-Peak-by-2030.html, 28 December 2023.

[13] International Energy Agency 2023, Coal 2023 annual report, https://www.iea.org/reports/coal-2023/executive-summary, 12 December 2023.

 

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Nato nel 1976 a Medicina (BO), è analista geopolitico ed economico, docente a contratto presso il Master in Relazioni Internazionali d'Impresa Italia-Russia, dell'Università di Bologna. E' stato responsabile di NE-Nomisma Energia e ha collaborato con Abo e la rivista WE-World Energy editi da ENI e con Limes, Energy International Risk Assessment EIRA, Blue Fuel e Oil Price. Dal 2019 è Senior Energy Economist presso il CER-Centro Europa Ricerche. Nel febbraio 2020 ha pubblicato "Guerra e Pace dell'Energia. La strategia per il gas naturale dell'Italia tra Federazione russa e Nato" e nell'agosto 2022 "Crisi o Transizione Energetica?". Nel 2016-17 è stato Consigliere Economico del Consolato Onorario della Federazione Russa in Bologna.

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