Ready for War? Un rapporto evidenzia i guai della Difesa britannica

 

“Sebbene siamo in grado di schierarci con breve preavviso e di adempiere agli impegni, la nostra indagine ha rilevato che la preparazione per una guerra totale e prolungata ha ricevuto un’attenzione insufficiente e necessita di un’attenzione continua e intensa. L’elevato ritmo delle operazioni e la pressione incessante sui nostri servizi hanno portato a un calo della fidelizzazione, aggravato da un periodo di scarse assunzioni e dalle difficoltà nell’introduzione e nel mantenimento delle capacità, creando così un circolo vizioso”.

Lo ha dichiarato il presidente della commissione Difesa della Camera dei Comuni britannica, il deputato Jeremy Quin, in seguito alla pubblicazione di un rapporto sulle capacità operative delle forze armate britanniche intitolato Ready for War? che fotografa una situazione preoccupante sotto molti profili, specie tenendo conto dell’allarme lanciato dai vertici militari e politici per il rischio di un conflitto con la Russia.

“In caso di una guerra tra il Regno Unito e un avversario di dimensioni simili, le forze armate britanniche esaurirebbero le loro capacità dopo i primi due mesi di combattimento”, ha affermato il generale Sir Nick Carter, ex capo di stato maggiore della Difesa.

Il generale Lord Nick Houghton, ex capo di stato maggiore del British Army e della Difesa, ha detto alla Commissione che dal 2010 si è verificato uno “svuotamento” delle forze armate, che ha portato a carenze nella resilienza bellica del paese. Il Ministero della Difesa ha ammesso che le lacune nella loro preparazione alla guerra includono infrastrutture e magazzini insufficienti per le munizioni, lo stesso vale per porti e basi aeree, capacità medica operativa e supporto per le attrezzature dei veicoli corazzati.

Il ministro delle Forze Armate, James Heappey, ha affermato che, sebbene i tagli alle forze armate fossero necessari al momento in cui sono stati emanati, ha riconosciuto che “c’è un sacco di cose in cui abbiamo disinvestito e in cui dobbiamo reinvestire urgentemente” e che il ministero della Difesa ha “molto lavoro da fare per recuperare la prontezza di cui abbiamo goduto durante la guerra fredda, e di cui abbiamo bisogno anche adesso”.

Valutazioni che suonano come una conferma alle critiche espresse pubblicamente dal segretario della US Navy, Carlos Del Toro, per il quale il Regno Unito dovrebbe “riconsiderare” la sua attuale strategia “date le minacce che esistono oggi” poiché la Gran Bretagna dovrebbe prendere una “decisione sull’opportunità o meno di potenziare  le forze armate”.

A indebolire le capacità militari britanniche hanno contribuito anche le ingenti forniture all’Ucraina. Il rapporto della Commissione Difesa ha rilevato che i rimpiazzi per i 6.000 sistemi anticarro NLAW e le munizioni di artiglieria da 155 mm inviate dalla Gran Bretagna all’Ucraina probabilmente non inizieranno ad essere forniti su larga scala fino alla fine di quest’anno.

Inoltre, come Analisi Difesa ha in più occasioni evidenziato, le forze armate britanniche hanno raggiunto il minimo storico di effettivi e non riescono  a raggiungere gli obiettivi di arruolamento previsti mentre aumenta l’esodo del personale in servizio verso altre occupazioni con il risultato che due fregate Type 23 della Royal Navy (HMS Westminster e HMS Argyll) verranno messe anticipatamente  in disarmo per mancanza di equipaggi.

La Royal Navy ieri ha dovuto annunciare il rinvio della partenza della portaerei Prince of Wales, che nel weekend avrebbe dovuto salpare per prendere parte sul fronte settentrionale e orientale della NATO all’esercitazione Steadfast Defender al posto della gemella Queen Elizabeth, rimasta bloccata in porto a causa di un problema tecnico improvviso.

“La partenza è stata rinviata”, si è limitato a dichiarare un portavoce del ministero della Difesa, senza precisare se anche la Prince of Wales abbia rivelato qualche problema. Le esercitazioni Steadfast Defender sono le più imponenti organizzate dall’Alleanza Atlantica a ridosso dei confini con la Russia dalla fine della Guerra Fredda.

Oltre a fornire un importante contributo a queste esercitazioni con l’invio di una portaerei, Londra aveva annunciato di valutare di inviare la seconda portaerei nel Mar Rosso a rimpiazzare l’americana Dwight D. Eisenhower nella regione mediorientale dopo la recente escalation della crisi contro gli Houthi nello Yemen.

Foto UK MoD

 

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