A Bruxelles la cerimonia per l’ingresso della Svezia nella NATO

 

Questa è davvero una giornata storica. Tra pochi istanti alzeremo la bandiera svedese qui nel quartier generale della NATO e in tutta l’Alleanza e daremo il benvenuto al vostro Paese come 32° membro della NATO. La Svezia ha preso il posto che le spetta al tavolo della Nato sotto lo scudo della protezione dell’Articolo 5, la massima garanzia di libertà e sicurezza. Tutti per uno contro uno per tutti”. Lo ha detto l’11 marzo il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg in un punto stampa con il primo ministro svedese Ulf Kristersson nel quartiere generale dell’Alleanza Atlantica alla cerimonia per l’ingresso ufficiale della Svezia nella NATO.

Dopo più di 200 anni di non allineamento militare, questo è un passo storico, ma anche un passo molto naturale” – ha dichiarato Kristersson – ci stiamo preparando da decenni e nei dettagli da due anni. Con questa adesione la Svezia è tornata a casa. Oggi vorrei dire grazie a tutti i nostri alleati. Noi abbiamo scelto voi e voi ci avete scelto, tutti per uno, uno per tutti”.

Il cerimoniale ha previsto l’esecuzione dell’inno della Svezia e successivamente quello della NATO. “La Svezia difenderà i valori del Trattato di Washington, la libertà, la democrazia, la libertà individuale e lo stato di diritto che ci uniscono” ha dichiarato il premier.

“La Svezia entra nella NATO perché crede nell’importanza della difesa collettiva, ma aderisce alla NATO anche per garantire la sicurezza, dal Mar Baltico al Mar Nero. Nel corso dei nostri 30 anni di partenariato, abbiamo dimostrato una forte capacità di agire assieme alla NATO. Il nostro territorio si trova al crocevia del Nord Europa, e siamo pronti a fare la nostra parte in tutta l’area Euro Atlantica. Creiamo e portiamo con noi alcune capacità uniche. Le nostre forze armate sono moderne e ben addestrate sia a terra, che in aria, che in mare”.

Il primo ministro svedese ha poi parlato di rafforzamento: “Adesso ci integreremo ancora più profondamente. Impareremo e insegneremo. La Svezia è pienamente impegnata nel ruolo della NATO nella lotta al terrorismo. Portiamo una lunga e forte tradizione di cooperazione transatlantica di successo. Sappiamo che l’importanza della salvaguardia è una forte difesa nazionale. Stiamo raddoppiando il nostro bilancio per la difesa e dal 1° gennaio la Svezia soddisfa lo standard NATO del 2% del PIL per la spesa per la difesa.

Questo è un elemento importante per contribuire alla sicurezza della NATO e alla condivisione degli oneri. Aumentiamo anche il numero dei coscritti, rafforziamo la protezione civile e reintroduciamo i servizi civili. Inoltre, prenderemo parte anche ai lavori interni intensificati sull’innovazione e sulle tecnologie emergenti: la base industriale della difesa svedese è una risorsa con un vantaggio tecnologico unico, l’interfaccia tra l’innovazione tecnologica civile e le applicazioni militari non è mai stata così importante. La Svezia sarà un paese più sicuro nella NATO, e la NATO sarà più forte”.

A suggellare l’ingresso della Svezia nella NATO gli Eurofighter Typhoon della Luftwaffe tedesca hanno effettuato ieri il primo pattugliamento  congiunto con i caccia JAS-39 Gripen dell’Aeronautica svedese nell’ambito dell’operazione di sicurezza aerea della NATO in Lettonia affiancando e identificando sul Mar Baltico un aereo due aerei da trasporto, un Antonov An-26 e un Tupolev Tu-134 delle Forze Aerospaziali russe in volo con ogni probabilità tra la Russia e il territorio russo di Kaliningrad.

Il 6 marzo le forze aeree svedesi hanno effettuato un’esercitazione congiunta con due bombardieri statunitensi, un B-1B Lancer e un B-52 Stratofortress che, scortati da caccia svedesi Jas 39 Gripen, hanno attraversato ampie porzioni dello spazio aereo svedese sorvolando Stoccolma e Uppsala.

Foto NATO, Governo svedese e Ministero della Difesa svedese

 

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