Ancora dubbi e polemiche sugli aerei kazaki per l’Ucraina

 

Il Kazakhstan ha smentito le notizie circa i negoziati con l’Ucraina per la cessione dei vecchi velivoli da combattimento russo/sovietici dismessi dalle forze aeree di Astana e considerati d’interesse per fornire pezzi di ricambio all’aeronautica Ucraina. Le trattative erano state diffuse dall’agenzia di stampa russa RIA-Novosti che citava fonti anonime secondo le quali la società statale ucraina Ukrspetsexport starebbe trattando con il Kazakistan per l’acquisto di componenti per i caccia MiG-29 e i bombardieri di prima linea Sukhoi Su-24M.

“Recentemente si è saputo che il gruppo di società Ukrspetsexport sta negoziando con il Kazakistan l’acquisto di prodotti del complesso militare-industriale russo per le esigenze delle Forze Armate ucraine. Le sociretà kazake coinvolte sono TOO Navico, BSKey, TOO IGT e IA Syzdykov T. ” – ha detto un interlocutore all’agenzia russa.

Il 7 marzo il ministero della Difesa kazako ha negato siano in corso negoziati con l’Ucraina sull’acquisto di prodotti militari russi da consegnare alle forze armate di Kiev.

“Le informazioni condivise sui media e nei social network secondo cui presumibilmente il Kazakhstan e Ukrspetsexport starebbero negoziando l’acquisto di attrezzature militari russe per le esigenze delle Forze armate dell’Ucraina non sono vere”, ha scritto il dicastero sul suo canale Telegram. Il Kazakhstan ha vietato le esportazioni di armi e attrezzature militari dal 2022, ha aggiunto il ministero.

L ’Aeronautica del Kazakhistan ha continuato a ricevere velivoli militari russi con la consegna di 4 Sukhoi Su-30SM nel 2022 e altri equipaggiamenti russi e aveva posto in vendita 117 vecchi aerei da combattimento tra caccia intercettori MiG-31 “Foxhound”, bombardieri di prima linea Sukhoi Su-24MR, cacciabombardieri MiG-27 “Flogger”MiG-29 “Fulcrum”.

Analisi Difesa se ne era occupata nel novembre 2023, sottolineando che le autorità kazake avevano precisato che il ripristino delle condizioni di volo dei velivoli è stato definito proibitivo perché troppo costoso.

Il prezzo di partenza per 117 aerei ammontava a circa 1,5 milioni di dollari chiesti dall’impresa statale “Kazarnaulyexport” (Kazspetsexport) del Comitato per l’Ordine di Difesa dello Stato del Ministero dell’Industria e dello Sviluppo delle infrastrutture.

Nel dettaglio la vendita riguardava:

– 81 velivoli degli anni di produzione 1975-1989 che si trovano presso l’unità militare 65229 nel villaggio di Zhetygen, nella regione di Almaty, (MiG-29, MiG-27, Su-24MR e Su-24 privi di motori). Il prezzo di partenza per l’intero lotto è di 1 miliardo 19 milioni 782.199 tenge (2 milioni di dollari).

– 11 velivoli per 230,5 milioni di tenge (495.000 dollari) sono conservati presso la 610ª base aerea della Forza di Difesa Aerea del Kazakistan “Nurken Abdirov” a Karaganda (MiG-31),

– 10 unità per 358,3 milioni di tenge (771.000 dollari) a Semey (ancora MiG-31).

– 15 velivoli per 194,8 milioni di tenge (420.000 dollari) a Shymkent (altri MiG-29).

Alcuni canali Telegram militari russi ipotizzarono che la destinazione finale dei velivoli potesse essere l’aeronautica di Kiev (che impiega sia i Mig 29 che i Su-24) attraverso triangolazioni con stati terzi, ma il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo delle Infrastrutture kazako ha emesso un decreto nerl novembre scorso che imponeva lo smaltimento sul territorio kazako degli aerei.

Le condizioni dei velivoli sarebbero così scadenti che non possono nemmeno essere utilizzati per il recupero di pezzi di ricambio valutando che lo «a causa dell’obsolescenza la loro modernizzazione non è economicamente fattibile» aveva precisato il ministero.

Le forze aeree del Kazakistan mantengono in servizio 23 nuovi caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM, 24 più vecchi Sukhoi Su-27 e 14 aerei d’attacco Sukhoi Su-25 “Frogofoot”.

 

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