Rosoboronexport conferma il contratto per i Sukhoi Su-57E a un cliente estero

 

Il primo cliente straniero del caccia di quinta generazione russo Sukhoi Su-57 (Codice NATO “Felon”) riceverà i primi esemplari nel 2025; lo ha dichiarato pochi giorni fa a Interfax il CEO di Rosoboronexport, Alexander Mikheev, in vista del salone Aero India 2025: – «Il primo cliente straniero del caccia multiruolo di quinta generazione Su-57E inizierà a utilizzare questo velivolo, che sarà fornito da Rosoboronexport, nel 2025.»

Ricordiamo che la firma di un contratto con un cliente straniero è stata annunciata per la prima volta al salone aeronautico cinese di Zhuhai nel novembre 2024 e in quell’occasione non era stato reso noto né il numero esatto di velivoli né l’acquirente oggetto dell’accordo, ma secondo quanto dichiarato da Mikheev il mistero sarà svelato quest’anno.

Rosoboronexport è impegnata in queste ore a promuovere il Su-57 nella versione E da esportazione al salone indiano Aero India (a cui si riferiscono le foto che illustrano l’articolo) dove il prototipo si esibisce in volo,

Numerosi dubbi in patria sono invece sorti circa la fattibilità della produzione dei Su-57 da parte della KnAAPO di Komsomolsk-on-Amur considerando che l’azienda è ancora incaricata della realizzazione di ben 76 esemplari, come da contratto siglato il 27 giugno 2019, con consegne previste tra il 2021 e il 2028 (nel dettaglio 22 caccia entro il 2024 – 1 nel 2020, 2 nel 2021, 4 nel 2022, 7 nel 2023 e 8 nel 2024 – proseguendo con 13 esemplari nel 2025 e nel 2026 e 14 Su-57 nel 2027 e nel 2028).

Secondo varie fonti alla fine del 2024 sarebbero stati consegnati alle Forze Aerospaziali russe non più di 25 esemplari rispettando dunque al momento la tabella di marcia, ma certamente un ordine esterno potrebbe inficiare sia le consegne dirette al Ministero della Difesa russa che quelle rivolte all’acquirente straniero.

Interpellato sull’overbooking produttivo della KnAAPO il D​irettore Generale della United Aircraft Corporation (UAC, parte di Rostech) Vadim Badekha, che ha fugato così ogni possibile dubbio: – «Lo stabilimento aeronautico di Komsomolsk-on-Amur, impegnato nella produzione in serie del Su-57 ha raggiunto un buon ritmo di produzione, soddisfacendo le crescenti esigenze del Ministero della Difesa russo, nonché … la possibilità di acquisire l’aereo da parte dei nostri partner [stranieri].»

 

Resta da capire dunque quale Paese abbia firmato il primo contratto per i “Felon”. Già in passato Analisi Difesa ha effettuato un’attenta disamina sulle possibili intenzioni di alcuni Paesi (come Myanmar, India, Malaysia, Vietnam, etc.) basandosi su ipotesi e speculazioni, poiché, com’è noto, le trattative, gli accordi e le intenzioni reali degli Stati interessati sono soggetti a numerose variabili politiche, economiche e militari.

Pur tuttavia sulla base dei pregressi accordi storici e militari e considerando le economie dei paesi amici in cima alla lista non possiamo fare a meno di indicare l’Algeria, nazione più quotata nell’affaire Su-57, il cui contratto non solo è da tempo in discussione ma avrebbe persino costituito il principale motivo di rinuncia ai Sukhoi Su-35.

Cliente di lunga data dell’hardware militare sovietico prima e russo poi, l’Algeria ha notevolmente incrementato gli acquisti di armi da Mosca nell’ultimo decennio: ricordiamo a titolo d’esempio solo nell’ambito aeronautico gli addestratori avanzati Yakovlev Yak-130, gli elicotteri d’attacco Mil Mi-28NE, gli elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26T2, i caccia MiG-29M/M2, gli aerei anfibi Beriev Be-200 e ulteriori caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKA.

Per queste ragioni l0acquisto del Su-57 permetterebbe di elevare ulteriormente la qualità tecnologica militare a disposizione delle Forze Armate algerine.

Foto Rosoboronexport

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

Login

Benvenuto! Accedi al tuo account

Ricordami Hai perso la password?

Lost Password

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: