Baghdad riceverà entro l’anno i primi F-16

Entro la fine di quest’anno l’Iraq riceverà dagli Usa i primi dei 36 aerei caccia F16 denominati IQ Block 52 (versione meno sofisticata degli F-16 C/D Block 52 dell’Usaf)  che Washington si è impegnata a fornire con un accordo firmato negli anni scorsi. Lo ha reso noto oggi il ministro della Difesa di Baghdad, Sadun al Dulaimi, aggiungendo che a partire dal 2014 la Russia comincerà la consegna di elicotteri da combattimento e sistemi di difesa anti-aerea in base a un contratto del valore complessivo di 4,2 miliardi di dollari. Dulaimi non ha precisato quanti jet americani verranno consegnati quest’anno ma la commessa prevedeva 18 velivoli iniziali più altrettanti in un secondo tempo. L’Iraq aveva pagato la prima rata del contratto nel settembre del 2011 e nell’estate del 2012 aveva espresso la volontà di acquistare un numero maggiore di caccia per la difesa del suo spazio aereo. I piloti sono stati addestrati in Iraq su velivoli Cessna 208B e T-6A Texan per passare ai jet T-38 negli Stati Uniti. Il primo reparto di F-16 iracheni dovrebbe divenire operativo nel 2016. La Russia dovrebbe consegnare l’anno prossimo a Baghdad 30 elicotteri d’attacco del tipo Mi-28NE e 50 sistemi di difesa aerea a corto raggio del tipo Pantsyr-S1.

Foto: F-16 Block 52 dell’Aeronautica Greca

Login

Benvenuto! Accedi al tuo account

Ricordami Hai perso la password?

Lost Password

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy