ESODO SILENZIOSO DALL’AFGHANISTAN A DUE ANNI DAL RITIRO NATO

Adnkronos/Aki – A più di 11 anni dalla caduta del regime dei Talebani, in Afghanistan si assiste a un ”esodo silenzioso”. Lo scrive il Washington Post, che riporta i dati del ministero di Kabul per i Rifugiati e i rimpatri, secondo i quali solo lo scorso anno almeno 50mila afghani hanno lasciato il Paese in cerca di ‘fortuna’ in Europa e Australia. Rispetto al 2011 è raddoppiato il numero degli afghani in fuga dalla patria martoriata da anni di guerre. Con i visti quasi impossibili da ottenere per Usa e altri Paesi, la maggior parte degli afghani si ‘affida’ a trafficanti di esseri umani. Alle migliaia di persone che fuggono verso Europa e Australia si aggiungono gli afghani che oltrepassano i confini con Pakistan e Iran. Secondo le Nazioni Unite, un terzo dei rifugiati nel mondo sono afghani. Dietro all”’esodo silenzioso” dall’Afghanistan c’è, tra l’altro, quella che sembra essere una paura sempre piu’ diffusa per le condizioni di sicurezza dopo il ritiro della Nato per il 2014. Così Kabul ha lanciato una campagna per mettere in guardia gli afghani dalle fughe pericolose, distribuendo volantini e opuscoli con immagini di barconi rovesciati e persone annegate. I donatori hanno in programma di finanziare una campagna di pubblicità a fini sociali durante le partite di cricket – uno degli sport piu’ amati dagli afghani – e spot televisivi con celebrita’ per veicolare lo stesso messaggio: non rischiare la vita per salvare il Paese. Eppure, nonostante gli sforzi, il timore è che il numero degli afghani in fuga dalla patria continui a crescere. Durante il periodo dell’intervento sovietico (1979-’89) cinque milioni di afghani lasciarono il Paese e si rifugiarono per lo piu’ nei vicini Pakistan e Iran. L’altro grande esodo inizio’ qualche anno dopo. La stessa famiglia del presidente afghano Hamid Karzai fuggi’ nel 1997 in Pakistan. Molti afghani rientrarono poi in patria dopo la caduta, nell’autunno del 2001, del regime dei Talebani. Oggi gli afghani in fuga pagano anche 15mila dollari per uscire dal Paese con l”aiuto’ dei trafficanti di esseri umani. E’ il caso di Javed Ahmadi, che pero’ ha avuto una tragica conclusione dopo un anno e mezzo di viaggio. Suo cugino Zia, fuggito 16 anni fa dall’Afghanistan dei Talebani, voleva farlo arrivare in Svezia e lo ha aiutato con il denaro per la fuga dall’Helmand organizzata da un trafficante a Quetta, in Pakistan. Dopo il lungo viaggio verso l’Europa, il barcone su cui viaggiava Javed si è ribaltato a largo della costa greca e per lui non c’è stato scampo. L’esodo e i dati sulla ‘seconda generazione’ di rifugiati, ha commentato Zia Ahmadi, ”dicono quanti progressi abbiamo fatto. La gente fa ancora di tutto per fuggire” dall’Afghanistan

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