Marina tedesca 1939-1945: Azioni belliche e scelte operative

Quando il 3 settembre 1939 Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla Germania, la Marina tedesca era assolutamente impreparata a sfidare le flotte delle due potenze alleate che, pur dovendo presidiare anche il Mediterraneo e le colonie asiatiche minacciate da Italia e Giappone, schieravano 22 navi da battaglia, 7 portaerei, 83 incrociatori, 255 cacciatorpediniere e 135 sommergibili. La distruzione della Kriegsmarine fu evitata grazie alla caduta della Francia – che mise a disposizione tedesca le basi da cui porre sotto assedio le isole britanniche – e all’audace applicazione di una “strategia della dispersione” volta a valorizzare l’impiego combinato di mezzi di superficie, subacquei e aerei, elaborando nuove tattiche operative (come il “branco di lupi” per gli U-Boot) o aggiornando al XX secolo antichi metodi di guerra, dalle navi corsare ai campi minati. Gli ammiragli tedeschi furono costretti ad architettare operazioni poco ortodosse, intercettando le linee di traffico mercantile avversario con un pugno di U-Boot e speciali “corazzate tascabili”, impiegando armi come le mine magnetiche e lanciando rischiose operazioni contro paesi neutrali ma strategici in vista del confronto con Londra e Parigi. I risultati furono ambivalenti, con alcuni spettacolari successi pagati però a caro prezzo. Strategie favorite dall’entrata in guerra di Italia e Giappone e dalla caduta della Francia, che lasciò la Royal Navy britannica sola di fronte a un avversario improvvisamente rafforzato, mentre l’intervento degli Stati Uniti tardava a far sentire i propri effetti. Nella primavera del 1943 la flotta tedesca fu a un passo dal vincere la battaglia dell’Atlantico.

 

“Non prendete alla leggera questa guerra. Sarà lunga, potrà durare anche sette anni, e potremo dirci fortunati se finirà con un compromesso”. Ammiraglio Karl Dönitz, 4 settembre 1939 –

“Se dovesse venire il giorno nel quale lor signori si trovassero a bordo di una grande nave combattendo contro forze di superiorità schiacciante, spero che si comportino, manovrino e combattano tanto valorosamente come lo hanno fatto oggi il comandante e l’equipaggio della Scharnhorst”.
Ammiraglio Bruce Fraser, comandante la Home Fleet inglese, dopo l’affondamento della corazzata tedesca Scharnhorst, 26 dicembre 1943

Giuliano Da Frè, giornalista, dal 1996 al 2013 ha lavorato come cronista presso periodici locali (Il Giornale di Monza, Il Cittadino), e collabora con varie testate specializzate nel settore militare, come RID-Rivista Italiana Difesa, Rivista Marittima, Rivista Aeronautica, Rivista Militare, e con il web magazine Analisi Difesa. Ha scritto più di 200 articoli e alcuni saggi dedicati soprattutto alla storia navale e militare, ai conflitti internazionali e allo sviluppo delle forze armate di tutto il mondo. Nel 2013 ha vinto la 4a edizione del Premio giornalistico-letterario Carlo Marincovich (1° classificato sezione Articoli cultura del mare con “Guano e cannoni”), e ha collaborato a uno speciale di Focus Wars dedicato alla storia della guerra sui mari.

Gianni Vignati, ammiraglio e saggista. Sommergibilista, ha comandato il Toti nel 1978 e poi il 1° gruppo sommergibili (1987). Destinato al Comando Marina di Roma nel 1992, per sedici anni è stato caporedattore e vicedirettore della Rivista Marittima. Dal 2009 dirige il periodico Marinai d’Italia.

Marina tedesca 1939-1945
Azioni belliche e scelte operative
Autore: Giuliano Da Frè
Prefazione: Gianni Vignati
Editore: Odoya
Prezzo: 28 euro
Collana: OL – Odoya Library
ISBN: 978-88-6288-191-3
Pagine: 600
Cartonato con copertina rigida
Formato: 15,5×21 cm
Data di pubblicazione: Giugno 2013

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