Gli S-500 di Mosca contro il Prompt Global Strike statunitense

La Russia sta potenziando il suo sistema missilistico di difesa aerea con l’obiettivo di contrastare il Prompt Global Strike  (PGS), la piattaforma di sistemi d’arma convenzionali che gli Stati Uniti stanno sviluppando a livello globale come risposta ad ogni possibile minaccia non nucleare da parte di un Paese ostile. Intervistato dal quotidiano Russia Today, il generale Kirill Makarov, vice comandante delle Voyska Vozdushno-Kosmicheskoy Oborony (VKO), le Forze di Difesa Aerospaziali russe, ha definito il PGS una possibile minaccia militare per l’intera Federazione Russa e una delle principali sfide che Mosca si appresta ad affrontare.

Le VKO starebbero sviluppando un sistema atto a contrastare la capacità del Pentagono di colpire in meno di un’ora un qualsiasi target in una qualsiasi parte del pianeta, e questo utilizzando sistemi d’arma di precisione.

A riguardo Makarov ha aggiunto che è proprio per combattere questo tipo di minaccia che la Russia sta realizzando una nuova generazione di sistemi superficie-aria, gli S-500 Samoderzhets (55R6M Triumfator-M), armamenti che utilizzeranno missili che sono ancora in fase di sviluppo e che saranno capaci di intercettare vettori intercontinentali (ICBM), target supersonici, velivoli jamming e sistemi Airborne Warning e Early Warning and Control.

Il vice comandante delle VKO ha, inoltre, annunciato l’esecuzione di una serie di test per i nuovi missili guidati a lunga gittata che andranno ad armare la nuova generazione dei sistemi superficie-aria S-400. E’ dal 2014 che la nuova dottrina militare adottata da Mosca definisce il concetto PGS e i sistemi militari NATO rischierati lungo i confini russi come una delle principali minacce per la sicurezza del Paese. Realizzati da Almaz-Antey, gli S-500 dovrebbero essere in grado di intercettare fino a 10 target contemporaneamente, numero che scenderebbe a 7 nel caso in cui i velivoli si dovessero muovere ad una velocità di circa 5 km/s (18.000 km/h).

Come sistema Anti Ballistic Missile (ABM) il Samoderzhets dovrebbe coprire un raggio d’azione di 600 chilometri, mentre in funzione di difesa aerea il raggio operativo non supererebbe i 400 km. Sviluppato nel quadro dello State Armament Programme (GPV-2020), entro il 2020 l’S-500 dovrebbe andare ad equipaggiare dieci battaglioni delle VKO. Secondo il Cremlino, nel prossimo quinquennio l’arsenale missilistico USA disporrà di oltre 8.000 missili da crociera, 6.000 dei quali con capacità nucleare; un potenziale che Makarov definisce come minaccia destinata a colpire obiettivi russi. (IT log defence)

Foto: Almaz-Antey

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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