SUKHOI 24 ABBATTUTO: ERDOGAN CHIEDE SCUSA A PUTIN

Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto una lettera da Recep Tayyip Erdogan nella quale il presidente turco esprime la disponibilità a risolvere la crisi bilaterale causata dall’abbattimento di un aereo da combattimento russo Su-24 da parte di un jet F-16 turco nel novembre 2015.

Lo ha detto ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Il presidente Putin ha ricevuto una lettera dal presidente turco Erdogan in cui il leader turco esprime interesse a risolvere la situazione seguita all’abbattimento di un aereo da combattimento russo”, ha detto Peskov.

“La lettera dice, in particolare, che le autorità turche non vorrebbero rovinare i rapporti con la Russia, amico e partner strategico di Ankara … la Turchia non ha mai voluto o previsto di abbattere un aereo russo”, ha detto Peskov.

Erdogan ha detto di augurarsi che il messaggio inviato al suo omologo russo Vladimir Putin con le scuse di Ankara per l’abbattimento dell’aereo militare russo, possa portare a una rapida normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi.

“Mi auguro che potremo mettere alle spalle la situazione attuale che è dannosa per entrambi i Paesi ed avanzare verso una rapida normalizzazione”, ha dichiarato Erdogan dal palazzo presidenziale
di Ankara.

Fonti della presidenza turca contattate dal quotidiano turco Hurriyet hanno confermato la lettera.

Il premier turco Binali Yildirim ha però smentito che il suo Paese sia pronto a pagare un risarcimento alla Russia per il jet abbattuto, come lui stesso aveva affermato parlando all’emittente Trt.

Il pagamento di un risarcimento, così come scuse formali, sono “fuori discussione”, ha precisato Yildirim citato dal sito di Hurriyet, spiegando che Ankara si è limitata a “esprimere il suo rammarico per l’incidente”. “Pagheremo un risarcimento – aveva detto invece poche ore prima a Trt – se necessario”.

Yildirim ha comunque ammesso che Ankara ha come scopo quello di ripristinare le relazioni non solo con la Russia e l’Egitto, ma anche con tutti i vicini del Mediterraneo e del Mar Nero.

“Il nostro obiettivo é quellodi ripristinare i rapporti non solo con la Russia ed Egitto, ma con tutti i vicini paesi del Mediterraneo e del Mar Nero”, ha detto Yildirim in una riunione di partito.

Ankara sembra aver quindi deciso di abbassare la cresta con la Russia, pressata dal blocco delle importazioni agricole turche in Russia e del turismo russo in Turchia, dal timore di rappresaglie militari da parte delle forze di Mosca in Siria o per continuare a sviluppare le floride relazioni commerciali bilaterali e impedire lo stop al gasdotto che porterà in Turchia il gas russo: tutte conseguenze che stanno avendo effetti devastanti sull’economia nazionale.

Un messaggio che dovrebbe giungere forte e chiaro anche all’Europa che sul fronte dell’immigrazione clandestina lungo la rotta balcanica ha ceduto subito alle richieste della Turchia, che ha preteso 6 miliardi per fermare i flussi, quando sarebbe forse bastato minacciare Erdogan di sanzioni economiche che avrebbero avuto pesanti influssi sulla lira turca e sulla stabilità economica di Ankara.

Foto: Ministero della Difesa Russo, Youtube e Parlamento News

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