Primo ammodernamento per i Sukhoi Su-34

La società Novosibirsk Aircraft Plant Company (NAPO) appartenente alla Sukhoi Holding darà inizio nel 2018 alla prima modernizzazione del cacciabombardiere Sukhoi Su-34 (codice NATO “Fullback”).

L’affermazione è stata resa all’agenzia RIA Novosti dal vice Ministro della Difesa Jurij Borisov in occasione di una visita presso lo stabilimento di Novosibirsk che attualmente produce il velivolo in questione.

“Assieme al CEO e ai manager della United Aircraft Corporation – ha dichiarato Borisov – abbiamo discusso di un piano relativo all’aggiornamento dei Su-34 al fine di includerli nel prossimo programma di acquisti della Difesa per il periodo 2018-2025. Crediamo fermamente che le potenzialità del Su-34 non siano state svelate appieno, anche perché è nostra intenzione implementare ulteriori sistemi d’arma al fine di renderlo ancora più versatile”.

Senza contare inoltre, come valso finora per tutti gli altri velivoli della compagine russa operanti in Siria, l’esperienza di combattimento sarà sicuramente presa in considerazione durante la realizzazione del retrofit dei Su-34 al fine di migliorarne ulteriormente le caratteristiche intrinseche.

Secondo Borisov, il Su-34 gode di un enorme potenziale di esportazione dal momento che numerosi paesi hanno mostrato interesse verso questa piattaforma (l’Uganda, la Nigeria, l’Etiopia, l’Iraq, l’Uzbekistan, la Giordania e il Turkmenistan), tuttavia alla data odierna l’Algeria è l’unico paese straniero ad averne deciso l’acquisizione con i primi 12 esemplari richiesti alla fine del 2015.

In merito alle consegne della NAPO per la Difesa russa ricordiamo infine i due specifici contratti siglati rispettivamente nel 2008 (32 velivoli per un importo pari a 33,6 miliardi di rubli le cui consegne sono state ultimate nel dicembre del 2013) e nel 2012 (92 Su-34 per un importo pari a 140 miliardi di rubli le cui consegne dovranno concludersi entro il 2020).

Foto Sputnik

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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