I cecchini albanesi di al-Qaeda a Idlib

A fine settembre Matteo Puxton, specializzato in questioni di difesa e osservatore del conflitto siriano, ha realizzato per France-Soir un articolo su un gruppo di cecchini albanesi che hanno aderito al gruppo jihadista dominante nella provincia siriana di Idlib, ultima sacca di resistenza dei ribelli anti-Assad.

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Il 4 agosto 2018, il sito Xhemati Alban trasmise un video della durata di 33 minuti e 15 secondi dal titolo “Snajperistat Shqiptar Në gettone Ë Shamit” (cecchini albanesi nello Sham).

Xhemati Alban sembra essere il braccio multimediale di un Jamaat (katiba, battaglione) albanese costituito in Siria sulla base di un reclutamento nazionale e sembra vicino, o meglio integrato, nella milizia in Hayat Tahrir al-Sham (HTC) già nota come Fronte al-Nusra e braccio di al-Qaeda nel paese arabo.

Secondo le fonti, questo katiba riunisce un centinaio di albanesi, guidati da Hattab Albani, che avrebbe guidato il settore operativo orientale di Latakya, è considerato intimo di Jolani, il leader del gruppo jihadista dominante a Idlib.

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Un altro albanese, lo sceicco Abu Qatada al-Albani (vero nome Abdul Jashari, cittadino macedone di etnia albanese) era stato l’emiro militare del Fronte al-Nusra nell’estate del 2014. Un anno dopo dirigeva le operazioni di questo gruppo nel nord della Siria e il  Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo aggiunse alla lista nera dei terroristi nel novembre 2016.

Gli albanesi sono da tempo presenti nei contingenti di combattenti stranieri che operano in Siria e in Iraq tra gruppi jihadisti. Nel marzo 2015 c’erano in Iraq e Siria più di 500 foreign fighters di etnia albanese, principalmente provenienti dal Kosovo ma anche dalla Macedonia.

Tra di essi veterani della guerriglia Kosovo o in Macedonia, ma anche gli ex membri dei commando dell’esercito albanese. La Jamaat albanese nei pressi di Tahrir al-Sham Hayat sembra particolarmente attivo sul dall’inizio del 2018.

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Il video di cecchini sui social network (Facebook e Telegram) è sottotitolato in inglese e fa quindi parte di una campagna mediatica per aumentare la visibilità del contingente schipetaro e incentivare arruolamenti.

Il primo tandem da tiratore scelto visibile, prima dell’immagine del titolo, include un osservatore con un binocolo e, accanto a lui, un fucile d’assalto AK-74M con vernice mimetica e mirino ottico.

Gli snipers dispongono di fucili Dragunov SVD e AK-74M ma, ammette un anonimo membro della katiba albanese, ci sono anche vecchi fuculi Mosin-Nagant.

Foto Xhemati Alban via France Soir

 

 

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