Carri armati Ariete in Lettonia e Polonia

I carri armati Ariete dell’Esercito Italiano, in attesa di ricevere un ampio ammodernamento, tornano all’estero dopo il dispiegamento in Iraq nel 2004/2006 quando la loro presenza contribuì a esprimere un livello di deterrenza tale da scoraggiare i miliziani sciti dal rinnovare gli attacchi che avevano determinato ben tre “battaglie dei ponti” tra l’aprile e l’agosto del 2004.

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In maggio 6 o 7  carri Ariete e alcuni veicoli cingolati da combattimento Dardo della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” hanno raggiunto la Lettonia inseriti nel contingente della NATO (Enhanced Forward Presence – EFP) dell’Operazione “Baltic Guardian”, destinato a rafforzare le difese della Repubblica Baltica a partire dal 2016, in seguito alla crisi con la Russia determinatasi dopo i fatti d’Ucraina del 2014 e l’annessione della Crimea alla Russia.

Il contingente italiano basato a Camp Adazi  (a nord est di Riga) finora ha visto la presenza di una compagnia rinforzata di fanteria leggera ma nel maggio scorso il reparto del 9° reggimento Alpini (Brigata Alpina “Taurinense”) è stato avvicendato da una compagnia del 1° reggimento. Bersaglieri e un plotone di carri armati Ariete del 4° reggimento Carri.

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Curiosamente, i mezzi corazzati appaiono in una delle foto pubblicate (vedi immagine a sinistra) dal sito della Difesa a corredo di un comunicato che  illustra l’avvicendamento tra il 9° Alpini e il 1° Bersaglieri ma senza fare alcun cenno alla presenza di Ariete e Dardo.

Nessun riferimento a tal proposito neppure nel comunicato pubblicato dal sito dell’Esercito, che peraltro dovrebbe avere valide ragioni per promuovere l’impiego in ambito NATO dei suoi mezzi da combattimento più pesanti e armati.

Tra l’altro si tratta del primo schieramento di cingolati e carri da combattimento italiani nella missione EFP della Nato che dal ritorno delle tensioni con Mosca fronteggia simbolicamente le forze russe schierate al di là del confine lettone.

Ex DRAGON per l'Ariete in Polonia

Quest’anno il contributo italiano alla EFP della NATO prevede un massimo di 166 militari presenti in Lettonia per un costo di 23,1 milioni di euro

Ampia visibilità ha invece avuto il dispiegamento in Polonia di una compagnia di carri Ariete, questa volta della Brigata Corazzata “Ariete”, schierati per una esercitazione NATO.

La 132a Brigata Corazzata “Ariete” ha preso infatti parte nei giorni scorsi all’esercitazione interforze e multinazionale “Dragon ’19”, organizzata dalle Forze Armate polacche .

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Si è trattato di un’attività che ha visto coinvolti circa 18.000 militari provenienti da 12 Paesi NATO — Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Germania, Italia, Norvegia, Romania, Regno Unito, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti e, appunto, Polonia – con oltre 1.500 mezzi da combattimento terrestri, aerei e navali, impegnati contemporaneamente in quattro aree addestrative terrestri, distanti tra loro centinaia di chilometri, e in un poligono navale.

Per la Brigata “Ariete” erano schierati una compagnia carri del 32° reggimento, una batteria semovente del 132° reggimento, assetti del reggimento Logistico Ariete ed enablers provenienti dal 7° reggimento trasmissioni, dal 7° reggimento NBC e dal 121° reggimento artiglieria contraerei.

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Alcuni problemi nel trasporto ferroviario dei 7 semoventi PzH del 132° reggimento artiglieria  hanno imposto il trasferimento via strada, con complessi traino della Brigata Ariete e dell’8° reggimento Casilina.

Un movimento pianificato e organizzato in sole 48 ore ed eseguito in meno di 50 ore, che si è rivelato un’ottima occasione di addestramento nel trasporto strategico, nonché una prova della capacità di coordinamento e collaborazione tra Enti di differenti aree d’impiego (il Comando della Brigata Ariete e Ufficio MOTRA del Comando Logistico), permettendo di rendere disponibili per tempo tutte le piattaforme da combattimento necessarie alla condotta delle attività.

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L’esercitazione, il cui tema era la condotta di una Small Joint Operation nell’ambito di una campagna difensiva condotta dalla NATO a seguito dell’applicazione dell’articolo 5 del Trattato dell’Alleanza, aveva una pluralità di scopi,

Tra questi la valutazione delle capacità della 11^ Divisione corazzata polacca a gestire e condurre operazioni difensive ricevendo assetti di altri Paesi NATO, la validazione della 21^ Brigata polacca ad alta prontezza operativa per il prossimo anno (VJTF Brigade 2020) e della Task Force multinazionale per la difesa NBC (Combined Joint CBRN Defence Task Force a framework polacco), l’incremento della interoperabilità tra le Forze Armate Alleate e la capacità di condurre il supporto di fuoco integrato alla manovra.

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Le unità dell’Ariete hanno preso parte a tutte le attività esercitative, da quelle di posto comando (CPX/CAX) a quelle a fuoco (LIVEX), con la compagnia carri del 32° reggimento e la batteria del 132° inquadrate nella 10^ Brigata corazzata polacca, la batteria del 121° reggimento inserita nella 21^ Brigata polacca e la compagnia del 7° reggimento NBC alle dipendenze del 4° reggimento CBRN polacco.

A tal proposito è particolarmente significativo il fatto che, con la “Dragon 19”, dopo molti anni l’Ariete sia riuscita a portare a fuoco, fuori dai confini nazionali, un gruppo tattico corazzato, in linea con la direttiva del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito di rivalutare e potenziare la componente pesante di Forza Armata.

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Le attività si sono svolte a ritmi frenetici, mettendo a dura prova anche le capacità di sostegno logistico delle diverse unità impiegate e disseminate a grandi distanze tra loro.

Il culmine delle attività a fuoco si è avuto il giorno 18 giugno, quando, alla presenza del Ministro della Difesa polacco, alle unità corazzate italiane è toccato il delicato compito di contrattaccare unità meccanizzate avversarie, dopo il frenaggio posto in essere da unità polacche e tedesche.

Particolarmente apprezzate la capacità di fuoco e la precisione di tiro degli Ariete e dei PzH italiani, che hanno riscosso il plauso dalle autorità militari polacche e hanno destato notevole interesse nei media locali.

Foto esercitazione “Dragon 2019”:  Brigata Corazzata Ariete/Esercito Italiano

 

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