Le liti ritardano il nuovo caccia franco-tedesco, la Svezia vola sul Tempest

Le difficoltà sorte tra Francia e Germania circa le regole comuni per le licenze di esportazione di sistemi d’armi rischiano di posticipare il lancio concreto del programma congiunto franco-tedesco per il nuovo velivolo da combattimento.

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Lo ha riferito alla Reuters a fine maggio Alexander Reinhardt, rappresentante di Airbus a Berlino il quale ha affermato che insieme al partner Dassault sperava di firmare i contratti che sboccherebbero oltre 100 milioni di euro per lo sviluppo del nuovi caccia in occasione del Salone parigino di giugno a Le Bourget, che sbloccherebbe più di cento milioni di euro in fondi per lo sviluppo.

“Ma è improbabile che ciò accada, perché in Germania abbiamo bisogno di troppo tempo per questo processo” di concordare le regole comuni sulle esportazioni di armi.

La Germania è in disaccordo con la Gran Bretagna, la Francia e altri principali esportatori di armi dell’Europa circa l’export militare e la rigida posizione assunta da Berlino ha costretto i produttori di tutto il continente a congelare le vendite a importanti acquirenti come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.

Reinhardt ha dichiarato che non ci sono stati progressi nel concordare norme comuni sull’esportazione nonostante mesi di colloqui tra Francia e Germania. I colloqui sono aperti. “Finora non abbiamo visto progressi e i nostri partner sono profondamente, profondamente frustrati”.

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I contratti che erano stati programmati per la firma a Parigi avrebbero sbloccato i fondi per lo sviluppo di un aereo dimostrativo – un veicolo proof-of-concept che avrebbe spianato la strada per un prototipo completo.

Oltre Manica invece sembra proseguire a gonfie vele il programma per il nuovo velivolo da combattimento Tempest, varato lo scorso anno al Salone londinese di Farnborough e destinato a entrare in servizio con la RAF negli anni ’30.

In attesa che l’Italia si pronunci circa l’adesione al programma (che vede già coinvolte le aziende britanniche di Leonardo Company, altri Stati sembrano interessati ad aggregarsi ai britannici. La Svezia non lo ha ancora dichiarato pubblicamente ma dai commenti del segretario della difesa sembra molto probabile che lo stia per farlo secondo quanto riferito da IHS Markit.

Stoccolma è impegnata in colloqui ad alto livello con il Regno Unito in merito alla futura cooperazione sul programma Tempest di nuova generazione, mentre qualsiasi potenziale coinvolgimento nel futuro sistema di combattimento aereo franco-tedesco (FCAS) sembra essere fuori dalle opzioni valutate dalla difesa svedese.

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Al di là dei rapporti tra industria aeronautica britannica e svedese sembra influire su questa decisione la disponibilità di Londra a condividere tecnologie e sviluppo con i partner che investiranno nel Tempest a differenze dei franco tedeschi che sembrano decisi a sviluppare da soli il velivolo per il quale cercano soprattutto clienti più che partner.

Parlando ai giornalisti il 21 maggio scorso, Peter Hultqvist, ministro della Difesa svedese, ha confermato i colloqui precedentemente riportati con il Regno Unito sull’inclusione dell’industria svedese, in particolare Saab, nel programma Tempest, aggiungendo che “non ha più nulla da dire” sulla possibile collaborazione con la Francia o la Germania sul progetto FCAS concorrente.

Il giorno precedente l’amministratore delegato di Saab, Håkan Buskhe, aveva dichiarato che “non è un segreto che il governo svedese vorrebbe lavorare con il Regno Unito per il sistema di combattimento aereo di prossima generazione”.

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Nel chiarire il potenziale contributo della Svezia al velivolo sviluppato dal Ministero della Difesa britannico, BAE Systems, Leonardo UK, MBDA UK e Rolls-Royce, Buskhe ha ribadito le sue precedenti dichiarazioni secondo cui Saab deve essere un partner piuttosto che un consulente.

“Non possiamo semplicemente svuotare le nostre conoscenze [sul progetto di qualcun altro], dobbiamo imparare qualcosa da soli”, ha affermato.

Buskhe ha citato la collaborazione in corso di Saab con Boeing sul progetto di addestratore T-X per l’US Air Force (USAF) come esempio delle competenze e delle capacità di gestione del programma che la sua azienda può sostenere per Tempest. “Il lead time per lo sviluppo del TX verso il primo volo è stato di soli tre anni, è importante guardare il lead time perché questo costa denaro. Abbiamo già progetti che guardano alle tecnologie di prossima generazione”.

 

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