In Libia si torna a parlare di guerra mentre Ankara consolida la presenza militare

Ankara torna a definire l’Esercito Nazionale Libico (LNA) guidato dal generale Khalifa Haftar e i suoi alleati “obiettivi legittimi” se dovessero attaccare i militari turchi schierati nella ex colonia italiano al fianco delle forze del Governo di Accordo Nazionale (GNA) di Tripoli.

Lo ha detto il ministro della Difesa della Turchia, Hulusi Akar, giunto ieri in visita a Tripoli, parlando alle truppe turche. Citato dal quotidiano governativo turco “Daily Sabah”(ripreso dall’agenzia di stampa Nova), Akar guida una delegazione di alti ufficiali dell’esercito, incluso il capo di stato maggiore Yasar Guler, per una visita non annunciata nel corso della quale vi sono stati incontri con il capo dell’Alto Consiglio di Stato libico, Khalid al Mishri, il ministro della Difesa, Salah al-Din al Namroush, e il ministro dell’Interno, Fathi Bashagha.

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La visita di Akar a Tripoli (nella foto sotto con i vertici militari turchi in Tripolitania) si tiene dopo che il parlamento turco ha adottato la scorsa settimana una mozione che proroga di 18 mesi il dispiegamento delle forze in Libia impegnate anche nell’addestramento delle forze del GNA che rinnova la mozione del gennaio 2020 in risposta a una richiesta di aiuto del GNA formulato in base al trattato bilaterale tra Tripoli e Ankara del novembre 2019.

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Haftar aveva nei giorni scorsi confermato l’impegno a “cacciare i turchi dalla Libia” mentre le sue forze conquistato la base militare di al-Maghwar, a Ubari, nella regione meridionale del Fezzan, dove da settimane erano in corso scaramucce con le milizie del GNA che costituiscono violazioni del cessate il fuoco.

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Il comandante delle milizie del GNA, Ali al-Sharif, ha riferito all’Agenzia Nova che le forze di Haftar nel sud della Libia operano “su ordine della Francia, che cerca un controllo militare completo nelle zone ricche di petrolio, con l’obiettivo di rafforzare la sua presenza nella regione del Sahel e del Sahara”.

La presenza militare turca non sembra piacere a tutti neppure in Tripolitania dove e emittenti televisiva basate negli Emirati Arabi Uniti “Al Arabiya” e “Al Hadath” hanno riferito che uomini dell’intelligence turca avrebbero arrestato e fatto licenziare agenti e funzionari libici colpevoli di essersi espressi a favore del ritiro delle truppe di Ankara dalla Libia.

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A smorzare i toni di nuovo bellicosi tra le “due libie” ha contribuito oggi la visita a Tripoli di alti funzionari egiziani con l’obiettivo di riaprire l’ambasciata del Cairo chiusa dal 2014.

L’Egitto è tra i maggiori sponsor dell’LNA ma negli ultimi mesi ha caldeggiato le trattative per un accordo di pace stabile.

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La delegazione egiziana ha incontrato il vice premier del GNA Ahmed Maitig, il ministro degli Esteri Mohammed Siyala, il ministro dell’Interno Fathi Bashagha con il capo dell’Intelligence Emad Tarablusi, il capo di Stato maggiore generale Mohammed al-Hadad e il capo della zona militare della Tripolitania, Osama al Jweili.

Foto: consiglieri militari turchi addestrano le forze libiche del GNA (Ministero della Difesa Turco)

 

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