Domenikon 1943: quando ad ammazzare sono gli italiani

«Questi soldati non sono venuti da soli, li ha mandati lo Stato italiano. Dei loro crimini vi erano le evidenze negli archivi e l’Italia avrebbe dovuto indagare come debito nei confronti della sua storia e del suo popolo che ha sofferto del fascismo e del nazismo.»

Il 16 febbraio 1943 tutti gli «uomini validi» di Domenikon, piccolo villaggio della Tessaglia, in Grecia, furono uccisi come (illegittima) reazione a un’imboscata partigiana in cui morirono nove camicie nere. Fu una delle peggiori stragi compiute dai militari italiani nei Balcani. Per i morti di Domenikon nessuno ha mai pagato. È un caso clamoroso di giustizia negata che, come spiega Vincenzo Sinapi anche attraverso documenti inediti, è inconfessabilmente legato a quello dell’impunità assicurata ai criminali di guerra nazisti responsabili delle stragi commesse in Italia.

Nel giugno 2018, su richiesta del pm, il gip militare ha archiviato anche la terza inchiesta sull’eccidio perché i responsabili sono tutti morti, ormai, o rimasti «ignoti». Un nulla di fatto giudiziario di cui il procuratore militare Marco De Paolis ha chiesto irritualmente scusa ai familiari delle vittime con una lettera riportata nel libro.

Una storia che nessuno ha finora mai raccontato e che aiuta ad aprire gli occhi su una pagina buia, e ancora poco esplorata, della storia del nostro Paese.

 

La recensione dell’ANSA

Il 16 febbraio 1943 si consumò un Grecia, nel villaggio di Domenikon, uno dei peggiori eccidi compiuti dalle forze italiane di occupazione: almeno 140 civili furono trucidati come (illegittima) rappresaglia per l’uccisione, in una imboscata partigiana, di nove camicie nere: dopo 78 anni nessuno ha mai pagato per quella strage, oggetto di più inchieste, l’ultima delle quali archiviata recentemente, e i familiari delle vittime continuano a chiedere “giustizia”.
“Queste persone non sono venute da sole, né in Grecia né nel mio villaggio.

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Le ha mandate lo Stato italiano ed erano rappresentanti dello Stato italiano”, ha scritto – parlando dei soldati che hanno compiuto la strage – Stathis Psomiadis, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime di Domenikon, in una lettera al magistrato Marco De Paolis che, nonostante le indagini condotte, fu costretto a chiedere l’archiviazione perché tutti i possibili imputati erano ormai morti. E per questo chiese scusa. Psomiadis, pur ringraziando per l’impegno profuso, ha lamentato che l’Italia non ha mai assunto alcuna iniziativa per risarcire le vittime del massacro.

Più in generale – come sottolineano gli storici Filippo Focardi e Lutz Klinkhammer nella prefazione al libro “Domenikon 1943. Quando ad ammazzare sono gli italiani” (Mursia), del giornalista Vincenzo Sinapi – fin dal dopoguerra è stata stesa una coltre di silenzio sui crimini compiuti dall’esercito fascista nei territori occupati, dove vennero fatte “migliaia di vittime innocenti per le quali non c’è mai stata giustizia”.

A differenza di quanto avvenuto in Francia e nella stessa Germania, in Italia “un pubblico esame di coscienza sulle proprie responsabilità (…) è stato finora frenato da vari fattori, fra cui interessi politici e istituzionali restii a riconoscere le malefatte del Paese, non ultimo per scongiurare eventuali richieste di indennizzi da parte dei familiari delle vittime dei crimini italiani”. Resta questa una “pagina rimossa della storia del nostro Paese”, con la quale però “l’opinione pubblica dovrebbe finalmente confrontarsi”.

Vincenzo Sinapi (Spoleto, 1963) vive a Roma. È caporedattore aggiunto alle Cronache italiane dell’agenzia ANSA. Dopo essersi occupato per un decennio di inchieste giudiziarie e grandi processi, dal 1998 ha iniziato a scrivere di difesa e di sicurezza, seguendo da vicino le attività dei militari italiani «fuori area». Tra i riconoscimenti ha ottenuto quello del concorso internazionale «Giornalisti del Mediterraneo». Con Mursia ha pubblicato, insieme a Lao Petrilli, UFO. I dossier italiani (2014).

Domenikon 1943. Quando ad ammazzare sono gli italiani

 di Vincenzo Sinapi   

Prefazione di Filippo Focardi e Lutz Klinkhammer

Editore: Ugo Mursia Editore

Collana: Testimonianze fra cronaca e storia

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 27 gennaio 2021

Pagine 250
Euro 18,00
Codice 14984H
EAN 9788842563266

 

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