Gli avvicendamenti ai vertici di Marina e Difesa

 

 

“La lunga navigazione che in 160 anni ha condotto la Marina fin qui è contraddistinta da un solido apprezzamento internazionale, risultato dell’efficace contributo alla sicurezza dei mari, in particolare negli ultimi anni nell’ambito dell’Unione europea, della Nato e dei consessi sovranazionali e multinazionali di cui l’Italia fa parte.”

Con queste parole il Ministro della Difesa on. Lorenzo Guerini è intervenuto ieri alla cerimonia di passaggio di consegne del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, nel piazzale di Palazzo Marina.

“Le sfide che ci attendono richiedono una Marina moderna, efficiente e tecnologicamente avanzata. Un percorso già avviato in questi anni che vedrà ulteriore impulso nell’ambito dell’ammodernamento dello strumento militare in atto” ha aggiunto Guerini.

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L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, già nominato quale prossimo capo dello Stato Maggiore Difesa, ha ceduto l’incarico all’ammiraglio Enrico Credendino, attualmente comandante in capo della Squadra Navale, con una cerimonia tenutasi a Palazzo Marina ieri pomeriggio.

L’ammiraglio Cavo Dragone, con grande emozione, ha ricordato il Comando appena ceduto “Oggi compio 45 anni e un mese di Marina, quindi penso sia ben chiaro il sentimento che mi pervade in questa giornata: è il sentimento di colui che deve simbolicamente appendere al chiodo la divisa blu Marina e indossare a breve quella purpurea dell’interforze”.

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L’ammiraglio Credendino (nella foto sopra) ha quindi espresso il proprio orgoglio per l’importante incarico che lo vedrà a Capo della Forza Armata mentre il generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato Maggiore della Difesa (nella foto sotto), ha suggellato il passaggio della Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali, tra i due Ammiragli, porgendo “un vivo ringraziamento agli oltre 10.000 militari che ogni giorno concorrono alla sicurezza nazionale”.

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Al termine della cerimonia un plotone di 18 fucilieri del 3° Reggimento della Brigata Marina San Marco hanno dato vita al “Silent Drill” (nella foto sotto), la marcia silenziosa e, apparentemente, senza ordini con evoluzioni della propria arma: unità d’élite di cui si contano pochi esempi al mondo, che con la marcia silenziosa mostrano abilità, coordinazione, sincronismo e affiatamento, ma più in profondità, alla base della ferrea volontà di ciascun componente, ci sono soprattutto disciplina, coraggio e spirito di corpo.

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Nella mattinata di oggi invece si è tenuta a Ciampino, base del 31° Stormo dell’Aeronautica, la cerimonia di avvicendamento nella carica di capo di stato maggiore della Difesa tra l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il generale Enzo Vecciarelli. La cerimonia si è svolta all’aeroporto militare di Ciampino alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Le sfide che ci troviamo davanti, per essere affrontate al meglio, richiedono visione, rapidità, efficacia, prontezza operativa e avanguardia tecnologica.

Ciò è quanto mai vero alla luce della profonda evoluzione del contesto geopolitico di riferimento che ha posto nuovamente in una posizione di assoluto rilievo il sistema del Mediterraneo Allargato, che coincide in larga parte con l’area di nostro primario interesse strategico” ha affermato il ministro.

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Il generale Vecciarelli, dopo tre anni alla guida dello strumento militare, ha ricordato “gli oltre 6000 uomini e donne con le stellette che in questo momento stanno operando in 21 diversi paesi del mondo – dall’Africa Occidentale al Medio Oriente attraverso il mediterraneo ed i Balcani, dal golfo di Guinea all’Islanda.

Ed un altrettanto vivo ringraziamento rivolgo agli oltre 10.000 militari che ogni giorno concorrono alla sicurezza nazionale nelle operazioni denominate strade, mari e cieli sicuri così come a coloro che con passione e solidarietà intervengono ogni volta ci sia una catastrofe naturale o un’emergenza nazionale quale l’attuale pandemia da coronavirus” ha aggiunto il generale.

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Nell’assumere l’incarico di capo di SMD, l’ammiraglio Cavo Dragone ha sottolineato come “tra le molteplici e complesse sfide che ci attendono, la più preminente è rappresentata dall’attuale scenario geopolitico di riferimento, in continuo mutamento, che vede nell’area di principale interesse per gli obiettivi strategici del Paese – il Mediterraneo Allargato – il proliferare di conflitti e focolai preoccupanti, oltre alla presenza di attori terzi che dispiegano assetti militari, tesi a influenzare e destabilizzare la regione, ponendo a rischio la piena fruizione degli interessi della comunità internazionale nonché i nostri precipui interessi nazionali.”

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L’Ammiraglio Cavo Dragone, neo Capo di Stato Maggiore della Difesa, come responsabile dell’area tecnico-operativa della Difesa e dell’impiego dello strumento militare nazionale, si troverà alla guida di circa 165.000 uomini e donne delle Forze Armate, quotidianamente impiegati nelle operazioni, in Italia e all’estero, che vedono oggi il nostro Paese schierare i propri militari in 44 missioni, condotte in 4 continenti.

Tale impegno è finalizzato a fronteggiare le sfide alla sicurezza provenienti da due archi di crisi e instabilità: uno a sud, che dal Medio Oriente investe la sponda nordafricana e la fascia sub-sahariana ed uno ad est, che dal Baltico abbraccia il Mar Nero e il Mediterraneo Orientale.

Fonte e foto Difesa.it

 

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