Altri elicotteri russi Mi-24 per il Mali

 

 

Prosegue il potenziamento della Forza aerea maliana: lo scorso 30 marzo il governo di Bamako ha annunciato infatti di aver ricevuto dalla Russia due elicotteri da combattimento Mil Mi-24P “Hind-F” che saranno utilizzati per sostenere le operazioni contro gli insorti jihadisti molto attivi nella nazione saheliana.

Gli elicotteri sono stati consegnati alla presenza del ministro della Difesa, Sadiio Camaro presso l’aeroporto di Bamako-Senou dove sono giunti a bordo di un aereo cargo Antonov An-124 delle Forze Aerospaziali russe.

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Oltre ai due Hind, Mosca ha consegnato anche un nuovissimo radar mobile 59N6-ТЕ da difesa aerea in grado di rilevare oggetti che volano a una velocità fino a 8.000 km/h, coprire un raggio tra gli 8 e i 450 km e una quota fino a 200 km. La stazione ha una modalità automatica e semiautomatica di acquisizione e tracciamento dei bersagli aerei.

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«Questa nuova attrezzatura – ha dichiarato il ministro Camaro – svolgerà un ruolo cruciale nel rafforzare la capacità operativa delle nostre Forze Armate nella loro missione a garantire l’incolumità delle persone e delle proprietà. Oggi possiamo dire con orgoglio che le forze nazionali sono in grado di operare autonomamente senza chiedere aiuto a nessuno.»

Si tratta di un ulteriore rafforzamento della cooperazione militare tra la Russia e il paese africano iniziata dopo il colpo di stato militare avvenuto nell’agosto del 2020.

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Com’è noto infatti, il riavvicinamento del Mali al Cremlino ha portato le truppe francesi e i loro alleati europei ad annunciare il ritiro dal paese africano.

Nel 2016 il Mali aveva ordinato quattro moderni Mil Mi-35M (due esemplari consegnati nel 2017 e due a gennaio 2021) e nell’ottobre dello scorso anno il paese africano ha ricevuto quattro elicotteri polivalenti della famiglia dei Mi-8/17: nello specifico due Mi-171Sh prodotti dall’Ulan-Ude Aviation Plant e due Mi-17V-5 prodotti dalla fabbrica di elicotteri di Kazan.

Gli Hind oggetto della recente consegna sono certamente una versione più vecchia rispetto ai moderni Mi-35M essendo dotati di motorizzazione e avionica datata, ma contano al contempo su un cannone fisso a doppia canna GSh-30-2K da 30 mm montato sul lato destro della fusoliera che lo rendono adatto al ruolo di cannoniera volante e due punti di sospensione subalari in più rispetto al Mi-35M.

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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