Le acque del Corno d’Africa non sono più ad alto rischio pirateria

 

 

Mentre la massima attenzione contro la minaccia dei pirati in Africa resta concentrata nel Golfo di Guinea, dal 1° gennaio 2023 lo spazio marittimo dell’Oceano Indiano al largo del Corno d’Africa e della Somalia non sarà più definito vedrà lo status di area ad alto rischio (High Risk Area – HRA).

L’International Chamber of Shipping (ICS), che rappresenta l’80% della flotta mercantile mondiale, in una dichiarazione ha affermato che la rimozione dell’HRA riflette un significativo miglioramento della situazione della pirateria nella regione, pur raccomandando la massima allerta al traffico mercantile.

La forza navale dell’Unione europea (UE) schierata nell’ambito dell’operazione Atalanta, ha dichiarato: “La pirateria originaria della Somalia è repressa grazie alla presenza e allo sforzo continui delle forze navali, nonché alle azioni del settore privato e all’enorme sforzo nell’attuazione delle misure di protezione delle navi attuato dal trasporto marittimo e dalle imprese di pesca e delineate dalla Best Management Practice (BMP5)”.

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Non ci sono stati arrembaggi dal 2018  e la missione EUNavFor Atalanta afferma che “gli eventi legati alla pirateria sono diminuiti senza che siano stati registrati attacchi dal 2019, quando la forza navale è intervenuta per fermare un attacco pirata contro le motonavi FV Adria e FV Txori Argi, arrestando cinque sospetti e liberando l’equipaggio di un dhow utilizzato come nave madre” dai barchini veloci usati dai pirati.

Quando l’HRA non sarà più in vigore il prossimo anno, le risorse aeree e marittime dell’Operazione Atalanta continueranno comunque a fornire valutazioni della minaccia per informare gli agenti di sicurezza degli armatori che pianificano il passaggio attraverso l’area di segnalazione volontaria (VRA) poiché “la pirateria è repressa ma non ancora sradicata”.

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La notifica della rimozione dell’HRA è stata presentata all’Organizzazione marittima internazionale (IMO) per la prossima riunione del Comitato per la sicurezza marittima prevista per il 31 ottobre.

Tra i promotori della soppressione dell’HRA vi sono molte organizzazioni professionali e di categoria del settore marittimo interessate ovviamente a far calare i costi assicurativi per i mercantili in transito in quell’area. Tra esse vi sono la International Chamber of Shipping, BIMCO, International Marine Contractors Association (IMCA), INTERCARGO (International Association of Dry Cargo Shipowners), INTERTANKO (International Association of Independent Tanker Owners) e Oil Companies International Marine Forum (OCIMF).

“L’industria marittima continuerà a monitorare e fornire consulenza sulle minacce alla sicurezza marittima per assistere il transito sicuro delle navi e dei marittimi che le compongono. Le valutazioni dei rischi e delle minacce prima del viaggio dovrebbero prendere in considerazione le ultime informazioni sulla sicurezza marittima” su legge in una nota della ICS.

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Per quasi 20 anni i pirati somali hanno lanciato attacchi contro navi commerciali nelle acque dell’Africa orientale, catturando centinaia di membri dell’equipaggio e generando riscatti per milioni di dollari. Le tariffe assicurative aumentarono e le compagnie di navigazione furono costrette a trasportare guardie armate e installare “cittadelle” per gli equipaggi delle navi in caso di abbordaggio e difese a bordo.

In coincidenza con il picco degli attacchi, nel 2010, la regione è stata designata Area ad Alto Rischio. Al culmine della pirateria somala nel gennaio 2011, la forza navale dell’UE in Somalia ha segnalato che 736 ostaggi e 32 navi erano detenute dai pirati.

Foto EUNavfor Med

 

 

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