Gli ucraini colpiscono due aeroporti delle forze aeree strategiche russe

 

 

(Aggiornato il 6 dicembre alle ore 08,00)

Mosca ha ammesso questo pomeriggio che le forze ucraine hanno colpito due basi aeree all’interno del territorio della Federazione. Tre soldati sono morti e altri quattro sono rimasti feriti in seguito agli attacchi effettuati con droni sugli aeroporti militari nelle regioni di Saratov e Ryazan, ha riferito il ministero della Difesa russo.

“La mattina del 5 dicembre, il regime di Kiev, al fine di disabilitare gli aerei russi a lungo raggio, ha tentato di colpire con veicoli aerei senza pilota a reazione di fabbricazione sovietica gli aeroporti militari Dyagilevo nella regione di Ryazan e Engels-2  nella Regione di Saratov”,  a oltre 600 chilometri dal confine ucraino.

“Tre militari tecnici russi che erano all’aeroporto sono stati feriti a morte. Altri quattro militari feriti sono stati portati in istituti medici, dove hanno ricevuto tutte le cure mediche necessarie”, recita il comunicato del ministero della Difesa russo. Secondo il rapporto, la difesa aerea di Mosca ha intercettato i droni ucraini che volavano a bassa quota.

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Mosca non ha confermato il danneggiamento di velivoli  (nella foto sopra l’immagine satellitare diffusa dalla società israeliana ISI della base dopo l’esplosione) citato invece dall’agenzia di stampa ucraina Unian che ha riferito che due bombardieri strategici Tu-95 sono stati danneggiati. La base di Engels è sede dei bombardieri strategici Tupolev Tu-160 ma ospita anche diversi Tu-95 impiegati per il lancio di missili da crociera contro obiettivi ucraini.

Nell’aeroporto di Ryazan, 200 chilometri a sud est di Mosca sede del centro di addestramento dell’Aviazione a lungo raggio e di aerei cisterna, l’esplosione avrebbe distrutto un’autocisterna anche se più tardi fonti locali hanno riferito di danni anche ad alcuni velivoli.

L’impiego della base di Engels -2 per i bombardamenti di precisione contro le infrastrutture energetiche ucraine era emerso da tempo grazie alle immagini satellitari realizzate da Maxar e diffuse dai media (nella foto d’apertura).

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Il successo conseguito dall’Ucraina con questa doppia incursione in profondità in Russia verrà sfruttato soprattutto in termini simbolici e propagandistici ma potrebbe determinare ulteriori rappresaglie russe sull’Ucraina.

Inoltre, non è chiaro con quali armi siano stati colpiti i due aeroporti e se in Ucraina circolano voci sull’impiego di un nuovo drone-suicida (munizione circuitante) a lungo raggio, le fonti russe che riferisco dell’impiego di “veicoli aerei senza pilota a reazione di fabbricazione sovietica” lasciano intendere che gli ordigni impiegati siano due vecchi Tupolev Tu-141 Strizh (nella foto sopra) risalenti all’era sovietica e già utilizzati in più occasioni dagli ucraini.

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Si tratta di un velivolo senza pilota impiegato per la ricognizione e come aero-bersaglio realizzato in circa 150 esemplari negli anni ’70 che gli ucraini avrebbero modificato per trasportare esplosivo.

Un esemplare si schiantò nel marzo scorso non lontano da Zagabria (Croazia): dopo che le forze ucraine ne avevano perso il controllo il drone sorvolò l’Ungheria e la Croazia prima di esaurire l’autonomia, che è di circa mille chilometri, sufficiente quindi a raggiungere dal territorio ucraino i due aeroporti russi presi di mira e la stessa Mosca.

In tema di ordigni caduti fuori dai confini dei due belligeranti, oggi un missile S-300 della difesa aerea ucraina è stato trovato dalla polizia moldava nella regione di Briceni, nei pressi del confine con l’Ucraina.

Come accaduto nelle scorse settimane in Polonia uccidendo due residenti del villaggio di Przewodov, il missile ucraino sarebbe stato impiegato per cercare di intercettare un missile da crociera russo. La caduta del missile in territorio moldavo no9n ha provocato danni o vittime.

La notte tra il 5 e il 6 dicembre un ulteriore attacco contro un aeroporto nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, effettuato presumibilmente con l’impiego di un TU-141, avrebbe distrutto un serbatoio di carburante che è bruciato per ore. Un attacco effettuato sempre con droni di tipo non meglio precisato contro la base navale di Sebastopoli (Crimea) di tipo non meglio precisato è stato respinto dai russi secondo quanto riferito dalle autorità della Crimea.

 

Foto: Maxar, ISI, Polizia Moldava, Ministero della Difesa Ucraino/Top War e Ministero della Difesa Russo

 

 

 

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