UAC brevetta un sistema per il recupero in volo dei droni

 

 

Nel settembre dello scorso anno Analisi Difesa si era occupata dello sviluppo di un aereo da trasporto russo destinato al lancio di sciami di droni individuato inequivocabilmente nel factotum dell’Aviazione russa, ovvero nell’Ilyushin Il-76 “Candid” la cui ultima e più moderna versione è nota come Il-76MD-90A.

Il Candid, com’è noto, svolge in patria numerosi compiti che vanno dal principale impiego da trasporto aereo fino alla lotta antincendio, dalla versione AWACS (sviluppata dalla Beriev col nome di A-50) fino alla variante per il controllo lanci dei missili balistici (Il-976 SKIP), senza tralasciare inoltre le versioni d’ambulanza aerea (Scalpel-MT), il posto di comando aereo (VKP), il laser aviotrasportato (A-60), la variante d’addestramento cosmonauti (MDK), il laboratorio volante-banco di prova motori (LL) e l’aerocisterna (Il-78).

Per un aereo così versatile e ultra collaudato il nuovo impiego per il lancio di sciami di droni era stato svelato dal CEO di Kronshtadt, Sergei Bogatikov, nella passata edizione 2021 del Forum Army.

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In quella occasione durante un briefing dedicato alla versione da ricognizione e guerra elettronica (EW) del futuro UCAV Molniya, l’amministratore delegato Bogatikov aveva esplicitamente dichiarato che «è importante capire che esistono diverse versioni del Molniya, inclusa quella d’attacco (drone-kamikaze o munizione circuitante), ricognizione ed EW. Queste ultime potrebbero essere reimpiegate a differenza della variante kamikaze poiché farlo sarebbe semplicemente pericoloso, anche in caso di mancato impiego».

Per questo ulteriore nuovo scopo si è aggiunto il nuovo brevetto della United Aircraft Corporation (UAC) relativo ad un sistema di ormeggio per droni che può essere utilizzato per “catturare” e riportare a bordo velivoli senza pilota precedentemente lanciati da terra o dallo stesso aereo-madre.

 

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Come si evince dalla nota esplicativa al brevetto, il design ricorda in qualche modo un sistema di rifornimento in volo di un’aerocisterna poiché utilizza anche un cavo con un cono di aggancio a cui si attacca l’UAV: un sistema che comprende anche uno speciale telaio pieghevole per il fissaggio dei droni.

Secondo gli sviluppatori inoltre il sistema potrà essere installato su tutti i tipi di velivoli inclusi caccia (!) e bombardieri strategici, poiché, secondo quanto riportato «l’invenzione (…) può essere utilizzata nella progettazione d’equipaggiamento di aeromobili con UAV: vale a dire un sistema e un metodo per recuperare un UAV che può trovare applicazione su varie tipologie di aerei come caccia, aerei da trasporto, bombardieri strategici, ecc.»

I sistemi per la raccolta dei droni in volo sono in fase di sviluppo in diversi paesi. Particolare attenzione a questo programma è stata rivolta negli Stati Uniti dove sono stati implementati diversi programmi simili contemporaneamente. In particolare, il programma Dynetics X-61 Gremlins realizza un sistema molto simile al nuovo brevetto russo che molto probabilmente è stato fonte d’ispirazione per il sistema ideato dalla UAC.

Foto UAC

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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