Pochi fondi e manutenzioni in ritardo paralizzano la Marina Sudafricana

 

 

La maggior parte delle principali navi da combattimento della Marina Sudafricana non sono operative, con l’eccezione della fregata SAS Mendi (nelle foto sopra e sotto) che ha partecipato alla Giornata delle forze armate e all’esercitazione congiunta con le marine russa e cinese Mosi II.

Lo ha riferito un rapporto realizzato dall’agenzia per gli armamenti Armscor, presentato il 15 febbraio e riportato dal sito specializzato sudafricano Defence Web, che ha illustrato nei dettagli lo stato di manutenzione delle fregate e dei sottomarini della Marina di Pretoria.

Secondo il report la fregata SAS Amatola è attualmente in manutenzione ma i lavori sono stati temporaneamente sospesi per dare priorità alla gemella SAS Mendi, il cui impiego era necessario per le attività sopra citate e soprattutto all’esercitazione Mosi II al largo della costa di Richards Bay insieme alla nave per il rilevamento idrografico SAS Protea e al primo nuovo pattugliatore costiero SAS King Sekhukhune.

I lavori sulla SAS Amatola riprenderanno a marzo, con una data di completamento stimata in tre mesi dopo l’arrivo dei pezzi di ricambi richiesti e subordinatamente al completamento delle riparazioni sulla SAS Spioenkop sottoposta a manutenzione e riparazione dello scafo e della struttura che prevedono un mese di lavori dopo l’arrivo delle pareti rispetto.

La quarta e ultima fregata tipo MEKO della Marina Sudafricana, la SAS Isandlwana, è attualmente in fase di manutenzione e riparazione ad hoc dell’albero e deli ponte di volo: lavori della durata prevista di sei mesi.

Per quanto riguarda i sottomarini, Type 209, il SAS Mantatisi è attualmente in manutenzione che dovrebbe essere completata a marzo mentre il SAS Queen Modjadji è fermo in attesa del previsto aggiornamento ancora però da affidare: Armscor stima che il processo di appalto richiederà circa 140 giorni.

Sono disponibili finanziamenti per completare l’aggiornamento del SAS Charlotte Maxeke e il sottomarino è attualmente “in fase di refitting”. Il bilancio della Difesa, pubblicato a febbraio, ha mostrato che la Marina riceverà 4,9 miliardi di rand (258 milioni di euro) per l’anno finanziario 2023/24, così come nel 2024/25, e 5,2 miliardi di rand nel 2025/26.

Dei 4,9 miliardi di rand stanziati per il 2023/24, solo 1,45 miliardi di rand sono destinati alla forza da combattimento della Marina mentre la maggior parte dei fondi (2,3 miliardi di rand) è destinata agli stipendi.

SAS_Mendi_Guy_Martin

Lo stanziamento del bilancio per la difesa prevede per la Marina 8mila ore di moto annue e la disponibilità operativa di tre delle quattro fregate, una nave di supporto al combattimento (la SAS Drakensberg), due motovedette offshore e tre motovedette costiere nonché di due dei tre sottomarini.

I contratti di manutenzione per migliorare la manutenzione su queste navi vengono estesi man mano che i finanziamenti diventano disponibili mentre secondo il Dipartimento della Difesa, la stima del costo medio per un refitting di una fregata è di 687 milioni di rand con un refitting di un sottomarino che costa 660 milioni di rand.

In attesa dello svolgimento delle riparazioni in sospeso, la Marina SA è attualmente concentrata sulla priorità della manutenzione e riparazione essenziale delle fregate Spioenkop e Mendi, della nave di supporto al combattimento SAS Drakensberg e del sottomarino Manthatisi per garantire la disponibilità operativa.

Nell’agosto 2021, il Dipartimento della Difesa ha reso noto che per l’anno finanziario 2021/22, il fabbisogno per manutenzione e riparazione delle unità navali pari a 1,470 miliardi di rand era stato finanziato solo per il 53,4%, con 786 milioni di rand.

Il deplorevole stato dell’equipaggiamento di prima linea delle SANDF era emerso del resto ben prima del rapporto di Armscor in seguito alla risposta a un’interrogazione parlamentare dell’ottobre 2022 in cui il ministro Modise ha ammesso che per tutte e tre le Forze Armate la manutenzione è carente attribuendo la responsabilità all’incapacità del gruppo industriale pubblico della Difesa Denel.

In arretrato di manutenzione si trovano anche gli obici d’artiglieria G5 e G6, la famiglia di autocarri Samil, e gli aerei Gripen, Hawk, Oryx e Falcon.

(con fonte Defence Web)

 

 

 

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