Cosa sta succedendo all’impero social-mediatico di Prigozhin 

 

Da Guerre di Rete – newsletter di notizie cyber a cura di Carola Frediani

Secondo alcuni giornali e fonti russe, Yevgeny Prigozhin, il capo della milizia privata Wagner, avrebbe chiuso il suo gruppo media Patriot, che includeva anche l’ormai famosa Internet Research Agency (IRA), spesso definita la “fabbrica di troll”, e accusata di condurre varie operazioni di influenza online a vantaggio di interessi russi. Insieme a questo, verrebbero chiusi i media controllati dalla holding, siti e agenzie come RIA FAN, People’s News ed Economics Today. La chiusura delle attività sarebbe poi stata confermata da alcune delle pubblicazioni interessate, come Nevskiye Novosti.

Il lavoro alla Patriot sarebbe rimasto paralizzato dopo l’irruzione della polizia nella sua sede di San Pietroburgo nei giorni della marcia della Wagner su Mosca. Proprio in quel frangente l’ente russo di controllo delle telecomunicazioni, Roskomnadzor, ha bloccato l’accesso a tutti i siti di notizie della Patriot all’interno del Paese.

“Gli indirizzi di tutti i siti della holding mediatica di Yevgeny Prigozhin sono elencati nel registro di Roskomnadzor dei siti vietati – scrive Kommersant, aggiungendo che le ragioni del blocco non sarebbero specificate. Lo conferma anche la testata Meduza, che scrive: “Secondo l’organizzazione Roskomsvoboda, che monitora i blocchi su Internet in Russia, le autorità russe hanno aggiunto al registro dei siti bloccati sette domini a sostegno di Yevgeny Prigozhin, fondatore della compagnia militare Wagner Group”.
Inoltre, secondo il sito d’informazione The Bell, le pubblicazioni del gruppo Patriot potrebbero essere presto vendute a un nuovo proprietario. Tra i papabili il National Media Group, di proprietà dell’oligarca Yuri Kovalchuk, amico di Putin, già sanzionato da Usa e Ue nel 2014.

“Nonostante le chiusure, un cambio di proprietà potrebbe benissimo avvenire, dato che basta spostare alcuni domini da un DNS a un altro – commenta la newsletter RiskyBiznews – Il governo russo non rinuncerà di certo a un programma che ha avuto un simile successo. Se le attività vengono trasferite a un nuovo gruppo mediatico o se viene costruita una nuova organizzazione dal basso è irrilevante”.

La notizia del raid nella sede della Patriot (oltre che del gruppo Wagner) sarebbe stata confermata anche dal WSJ, che scrive: “Le forze dell’ordine russe hanno sequestrato computer e server del Patriot Media Group di Prigozhin, un pezzo fondamentale di un impero della comunicazione che comprendeva la Internet Research Agency, l’organizzazione di social media che ha pompato milioni di messaggi a favore del Cremlino (..) Mentre in un video pubblicato venerdì sui social media, Yevgeny Zubarev, direttore dell’agenzia di stampa RIA FAN di Prigozhin, ha dichiarato che l’agenzia stava chiudendo”.

Ma ci sarebbero indizi che puntano a una “migrazione” anche di profili social dal controllo di Prigozhin a quello del Cremlino. Secondo “Prigozhin’s Trap”, un gruppo che monitora gli account sospettati di essere gestiti dall’IRA, migliaia di account su VK, la piattaforma russa di social media, avrebbero improvvisamente inondato il sito di commenti negativi sull’ex datore di lavoro.
“Prima di maggio, Prigozhin controllava circa 15.000 account su VK che lo lodavano, ma la maggior parte ora lavora contro di lui”, ha dichiarato un membro del gruppo. “È chiaro che il governo ne ha preso il controllo”. La notizia è riportata dal Guardian anche se la fonte sembra essere Agentstvo, dove si specifica che questo dietrofront sarebbe però già iniziato a maggio.

Tutto ciò mentre parallelamente Putin starebbe cercando di smantellare tutte le altre attività legate a Prigozhin. Il Ministero della Difesa russo avrebbe annullato un importante contratto con la società di catering dell’oligarca, Concord, che a sua volta sta licenziando centinaia di lavoratori. In base al contratto, la Concord forniva cibo alle truppe russe che combattevano in Ucraina, riferisce Rferl. E ancora il WSJ: “Il Gruppo Wagner ha aiutato il Cremlino ad accumulare influenza internazionale e a raccogliere entrate, il tutto gestito dalla principale holding di Prigozhin, la Concord.

Putin sta ora cercando di prendere il controllo di un mostro aziendale che ha contribuito a creare, riferiscono funzionari occidentali, mediorientali e africani, insieme a disertori russi e a documenti che descrivono più di 100 società controllate dalla Wagner. Il 24 giugno il Cremlino ha bloccato i canali social media del gruppo Wagner e di Concord. Diverse filiali di Concord sono state perquisite dai servizi di sicurezza”.

Nel 2018 Prigozhin era stato incriminato dagli Usa per il suo ruolo nella gestione della Internet Research Agency e per l’intromissione nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016.

Inizialmente aveva negato qualsiasi associazione con l’IRA, ma poi aveva ammesso di aver fondato e finanziato l’organizzazione. “Non sono mai stato solo il finanziatore della Internet Research Agency. L’ho pensata, l’ho creata e l’ho gestita per molto tempo”, aveva dichiarato.

 

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