Il Sudan vuole aerei da combattimento russi

 

Nonostante la difficile situazione nel Sudan che dal 15 aprile vede contrapporsi le Forze Armate sudanesi alla Rapid Support Force (RSF), il governo di Karthoum si è detto interessato all’acquisto di non meglio specificati velivoli da combattimento russi e allo sviluppo della cooperazione tecnico-militare bilaterale.

Lo ha dichiarato il 3 luglio Malik Agar, vicepresidente del Consiglio sovrano di transizione del Sudan: «Il Sudan ha avuto protocolli sulla cooperazione militare con la Russia sin dall’indipendenza.» – ha detto il 3 luglio in un’intervista a RIA Novosti.

Agar ha ricordato a tal proposito l’addestramento dei piloti dell’Aeronautica sudanese in Russia e l’addestramento dell’Esercito sudanese, nonché la continuazione del supporto tecnico per le attrezzature acquistate nell’ambito dei protocolli esistenti. «Russia e Sudan sono collegate da relazioni economiche comprese quelle relative al nostro arsenale militare. Quindi la cooperazione continuerà e non è necessario discuterne separatamente» – ha specificato il vicepresidente.

Fin dal  2017 erano circolate indiscrezioni circa l’acquisto di caccia multiruolo avanzati Sukhoi Su-35; voci rivelatesi tuttavia prive di fondamento considerando anche il costo di questi velivoli.

La forza aerea sudanese è costituita da tempo in buona parte da velivoli di costruzione russa e cinese di non recente produzione:  9 MiG-29, 3 MiG-23 4 MiG-21 (probabilmente non più operativi), 14 aerei d’attacco Sukhoi Su-25,  3 bombardieri di prima linea Sukhoi Su-24, i 20 Chengdu J-7 (versione del Mig 21 realizzata su licenza in Cina), 6 Shenyang F-6 (versione cinese migliorata del MiG-19), 20 Nanchang Q-5 oltre alla quarantina di elicotteri Mil Mi-24 Hind e la ventina di multiruolo Mi-8 Hip.

Il 15 giugno scorso il presidente russo Vladimir Putin, a seguito dei colloqui con il suo omologo algerino Abdelmajid Tebbun al Cremlino, ha affermato che i contatti della Russia con i Paesi africani sono più intensi che mai: «Quest’anno – ha affermato – può essere caratterizzato come un anno speciale per lo sviluppo delle relazioni della Russia con il continente africano.»

L’ambasciatore sudanese presso la Federazione Russa, Mohammed Elghazali Eltijani Sirraj. ha dichiarato inoltre lo scorso maggio che l’accordo per stabilire un centro logistico per la Marina russa in Sudan rimane in vigore riferendosi all’intesa firmata dai due paesi all’inizio di dicembre 2020 che consentirà alle forze navali di Mosca di disporre di una base sulla costa sudanese del Mar Rosso.

Non si può escludere che l’eventuale fornitura di aerei militari russi al Sudan possa rientrare negli accordi per la concessione della base navale.

Foto: Aeronautica Sudanese

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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