I ministri della UE approvano le 22 priorità per la difesa europea

 

Il 14 novembre presso il comitato direttivo dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA), i 27 ministri della Difesa dell’UE hanno approvato le priorità di sviluppo delle capacità dell’UE per il 2023. Come sottolinea un comunicato di Bruxelles “il documento funge da linea di base per la pianificazione della difesa a livello dell’UE e per tutte le iniziative dell’Unione legate alla Difesa”.

Il comunicato evidenzia che “la persistente carenza di investimenti e l’insufficiente cooperazione europea hanno creato sostanziali lacune nelle capacità di difesa. Le 22 priorità concordate rispondono alla necessità di capacità di difesa a spettro completo, consentendo operazioni ad alta intensità. Includono quattordici priorità in cinque ambiti militari e otto relative a facilitatori e moltiplicatori strategici.

Il presidente dell’EDA e Alto responsabile per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha dichiarato: “Le priorità di sviluppo delle capacità militari recentemente adottate ci forniranno un quadro di impatto e attuabile che guiderà la pianificazione della difesa e tutte le iniziative di difesa dell’UE. In linea con gli obiettivi della bussola strategica, le nuove priorità consentiranno ai nostri Stati membri e alle loro forze armate di mantenere la libertà di azione e di essere meglio preparati a rispondere a un contesto di sicurezza in continua evoluzione e in crescente deterioramento. Ora è il momento di tradurre queste priorità in progetti concreti di cooperazione in materia di difesa per garantire forze armate europee più resilienti, agili e robuste, pronte ad affrontare le minacce presenti e future”.

Le priorità – sviluppate con pari attenzione alla pianificazione a breve, medio e lungo termine – sottolineano lo sfruttamento delle capacità all’avanguardia e il rafforzamento delle forze armate europee. Inoltre, affrontano le attuali realtà operative e sono pronti ad affrontare le minacce e le sfide future. Queste priorità, tra le altre, includono:

• Operazioni terrestri: impegno per incrementare anche in termini quantitative la portata, precisione e mobilità delle capacità di attacco terrestri di precisione, con miglioramenti nelle scorte di munizioni di grosso calibro, sistemi anticarro avanzati, supporto versatile per il fuoco ravvicinato. e resilienza alle minacce informatiche.

• Difesa aerea e missilistica integrata: comprende tutte le capacità di superficie che fronteggiano la minaccia aerea. Le priorità in questo settore si concentrano sia sul potenziamento degli attuali sistemi di difesa aerea, sia sullo sviluppo di sistemi di prossima generazione con capacità di allarme precoce basati sullo spazio e di sistemi aerei senza pilota.

• Guerra subacquea: miglioramenti nella guerra dei fondali marini, nella protezione subacquea e nelle capacità antisommergibili con veicoli sottomarini autonomi avanzati e sistemi di sorveglianza.

• Logistica sostenibile e agile: incorpora capacità per facilitare la proiezione, il sostegno e l’efficacia delle forze. Le aree chiave includono scorte condivise e magazzini comuni, impronta logistica e rafforzamento dei requisiti di manutenzione per far fronte a condizioni meteorologiche estreme.

• Militari coesi e ben addestrati: centri per lo sviluppo dell’istruzione militare professionale, dell’addestramento e della capacità di adattarsi a un ambiente in continua evoluzione e di operare in nuovi ambiti militari, come lo spazio e il cyber.

L’amministratore delegato dell’EDA, Jiří Šedivý, ha dichiarato: “Queste priorità rappresentano un passo significativo nel rafforzamento delle capacità dell’UE, che vanno oltre le attrezzature e le piattaforme tradizionali per comprendere una prospettiva operativa più ampia. Le 22 priorità guardano anche alle minacce future nell’orizzonte temporale a medio e lungo termine”.

Il document sottolinea che “la serie di priorità recentemente adottata riflette anche gli obiettivi della Bussola Strategica dell’UE e le realtà militari osservate in Ucraina, compresi i requisiti per un conflitto ad alta intensità, ed è quindi pienamente coerente con la NATO”.

Tra le lezioni chiave osservate “c’è la necessità di forze terrestri agili, mobili, interoperabili, tecnologicamente avanzate, efficienti dal punto di vista energetico e resilienti a tutto spettro. Inoltre, il contesto ucraino ha evidenziato l’importanza della difesa aerea e missilistica integrata multilivello, insieme a un adeguato riequilibrio tra le dimensioni qualitativa e quantitativa in molti settori delle capacità”.

Le priorità concordate “fungeranno da base per tutte le iniziative e gli strumenti dell’UE legati alla difesa, come la revisione annuale coordinata della difesa (CARD), la cooperazione strutturata permanente (PESCO), il Fondo europeo per la difesa (FES) e qualsiasi futuro sostegno dell’UE alla difesa. In linea con la Bussola Strategica, questo insieme di priorità fungerà anche da riferimento primario per la pianificazione nazionale.

 Foto EDA e Commissione Europea 

 

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